29 febbraio, 2016

“DON GALLO PAPA… RITORNERA’ PRESTO!”: LUCA TELESE RIFLETTE CON SPIRITO CRITICO E IRONIA SUL PASSATO E SULL’ATTUALITA’. Di Francesco Vignaroli


Teatro Verdi, Monte San Savino (AR). Venerdì 26 febbraio 2016

Papa Francesco, Don Andrea Gallo, Berlusconi, Beppe Grillo, gli abitanti abusivi nei condomini di periferia a Roma, gli attentati di Parigi… sono solo alcuni degli argomenti trattati, in forma di brevi monologhi alternati a spezzoni di trasmissioni televisive, dal giornalista e conduttore di “Matrix” Luca Telese. Al centro di ogni analisi il ruolo, ormai decisivo, della televisione quale principale mezzo d’informazione e ricostruzione/manipolazione della realtà nell’era della comunicazione di massa. Prima di parlare del passato recente e del presente, l’autore ha aperto una breve parentesi sulla storia della prima metà del ‘900, dimostrando come già allora le immagini fossero utilizzate per “piegare” la realtà a precisi scopi propagandistici.

LA BELLA E’ LA BESTIA. Una bella sorpresa. Di Paolo Leone


Roma, Teatro Golden (Via Taranto 36 – Metro A Re di Roma). Dal 23 febbraio al 20 marzo 2016

A volte le sorprese sono dietro l’angolo,  dove non pensi minimamente di trovarle. Al Teatro Golden, sabato 28 febbraio, ne ho piacevolmente incontrata una. La commedia di Massimo Natale ed Ennio Speranza, La bella è la bestia, in scena da una settimana, è stata sorprendente per più di un motivo. Non avevo grandi aspettative, lo confesso, pensavo ad una commedia superficiale, e invece va dato atto agli autori di aver confezionato un testo ricco di spunti e riflessioni ed agli interpreti di avergli dato vita con grande armonia. Divertente sì, ma costruita con grande delicatezza nei dialoghi, con delle interpretazioni garbate, mai sopra le righe, dai quattro bravissimi attori in scena. La storia, intelligente, è quella della psicoterapeuta Giulia (Raffaella Rea, perfetta la sua interpretazione) che si trucca da bruttina per limitare il più possibile il pericolo del transfert durante le sue sedute con i pazienti maschi.

27 febbraio, 2016

L’onirico si fa spettacolo con Buonanotte E… Incubi D’oro di Sergio Zecca. Di Flavia Severin


Roma, Teatro 7. Dal 23 febbraio al 13 marzo 2016

Mister Zeta (Sergio Zecca) è un attore che soffre di disturbi del sonno, e fa incubi ricorrenti ritrovandosi in spettacoli diversi senza sapere le battute e rischiando figuracce che screditano le sue capacità attoriali. A ritmo sempre più incalzante gli si presentano personaggi buffi e bizzarri che lo confondono, lo sgridano, lo fanno sentire a disagio e inadeguato, mettendolo davvero a dura prova.
Il protagonista dimostra nonostante tutto uno spiccato spirito di sopravvivenza tanto che cerca disperatamente di farsi suggerire le battute, improvvisando e imbarazzando però gli altri colleghi attori.
La confusione tra sogno e realtà avvolge Zeta che cerca un conforto e un’empatia col pubblico, coinvolgendo ci nel mondo fantastico della sua mente incosciente.

ALESSANDRA UMBERTI, LA SEGRETARIA DA CALENDARIO. Intervista di Alberto T.


Per tutto il 2016 sarà lei una delle bombe sexy appese ad una parete, a scandire il passaggio dei giorni, delle settimane e dei mesi. Un calendario denso di sensualità, di cui Alessandra Umberti è una delle tre protagoniste. Lei, ragazza semplice ed estroversa, semplice segretaria nella vita quotidiana, sul set ha la capacità di trasformarsi. Già fotomodella per una palestra, protagonista di tanti set in quel di Milano, immortalata fra corso Como e Piazza Gae Aulenti, Alessandra è anche un personaggio social con un seguito di migliaia di fan che non si perdono un suo scatto. “Sono molto vanitosa ed anche un pizzico esibizionista, l’idea di essere appesa al muro su un calendario per tutto il 2016 quindi non può far altro che farmi piacere”.

Partiamo da qui: una segretaria… da calendario.

“Un pugno di sabbia”. Il regista Bonaffini si confronta con l’attuale tematica di un male che ci pervade


Sarà presentato il 14 marzo presso l’Accademia delle Belle Arti di Reggio Calabria il cortometraggio “UN PUGNO DI SABBIA”, tratto da una storia vera e prodotto dall’associazione “fuori dal recinto”, con il contributo della stessa accademia e per la regia di Salvo Bonaffini. Il corto è ambientato tra Reggio Calabria, Villa San Giovanni e Chianalea di Scilla. Il regista siciliano ha voluto trattare la tematica sociale del tumore, malattia che oggi, senza preavviso, bussa alla porta di ognuno di noi che, in prima persona o meno, ci ritroviamo ad affrontare in una lotta che non sempre ha esiti positivi.

26 febbraio, 2016

Incontro con Toni Servillo. In tour presso il Teatro del Giglio con un suo spettacolo sulla sua Napoli. Di Enrico Esposito


Teatro del Giglio, Lucca. Sabato 20 febbraio 2016

Toni Servillo non recita in un film da circa tre anni e mezzo. L'ultima volta, e che volta, che performance l'abbiamo ammirato ne "La Grande Bellezza", il capolavoro di Paolo Sorrentino che sabato scorso é stato presentato eccezionalmente in versione integrale al Cinema Astra di Lucca. Una versione molto ampia di quasi tre ore della pellicola vincitrice dell'Oscar come Miglior Film Straniero comprensiva di alcune scene inedite, tra le quali spiccano un cammeo intenso di Fanny Ardant ed un'interpretazione di un celebre regista italiano da parte di Giulio Brogi in una scena in cui viene svelato il senso del concetto di "Grande Bellezza".

INCONTRO CON CORRADO D’ELIA. Intervista di Ombretta de Biase


Uomo di teatro a tutto campo: regista, attore, drammaturgo, pedagogo e fondatore di teatri.
Qui ci racconta il suo impegno, la sua passione e la sua energia spesa senza risparmio in favore del teatro.

Sei nato, vivi e lavori a Milano oltre che in Italia e all’estero.  Ci racconti  quando è nata la tua passione per il teatro?

È difficile raccontare l’inizio preciso di un innamoramento. Ricordo che al ginnasio mi piaceva scrivere racconti e poesie soprattutto per il piacere di raccontare. Fra i miei professori c’era l’illustre professore Salvatore Guglielmino che spesso mi portava con lui ad assistere alle prove di quello che si chiamava allora Salone Pier Lombardo in cui recitava  Franco Parenti, che lui conosceva. Fu così che cominciai ad amare questo mondo e ad andare ogni domenica a teatro, grazie agli abbonamenti che allora, per noi studenti, costavano poco. Dopo il liceo frequentai la Paolo Grassi e man mano ogni tappa è venuta da sé, se mi guardo indietro tutto è stato semplice, ho continuato a coltivare la mia passione.

Quali sono stati i maestri che più ti hanno influenzato come artista?

25 febbraio, 2016

BALLANDO CON LE STELLE. Un inizio… sorprendente! Articolo di Paolo Leone, foto originali di Sabina Filice


E’ iniziata all’insegna delle sorprese l’undicesima edizione di Ballando con le stelle, uno dei programmi Rai più seguiti ed amati dal pubblico. Tante novità infatti nel corpo di ballo degli insegnanti, di cui soltanto quattro dei ballerini già noti sono rimasti in trasmissione: Samanta Togni, Samuel Peron, Simone Di Pasquale e Raimondo Todaro, quest’ultimo con ben sette successi sulle spalle. Condotta come sempre dalla splendida Milly Carlucci, affiancata dal musicista Paolo Belli, la prima puntata del 20 febbraio ci ha convinti e sorpresi anche per la bella e nuova scenografia curata da Claudia Sammicheli, per il light design elegante di Fausto Carboni e per gli arrangiamenti davvero originali della Big Band che ha accompagnato i concorrenti in gara. Tredici le coppie in ballo che si sono sottoposte ai voti ed ai commenti dei giudici. Sorpresa anche in giuria, perché oltre ai confermatissimi Ivan Zazzaroni, Guillermo Mariotto, Fabio Canino, si è aggiunta in questa edizione anche Selvaggia Lucarelli, sotto l’occhio esperto e vigile della Presidente Carolyn Smith, graditissima conferma. I vip che si sono messi in gioco quest’anno sono: Asia Argento, Lando Buzzanca, Rita Pavone, Enrico Papi, Platinette, Salvo Sottile, Pierre Cosso, Nicole Orlando, Margareth Madè, Daniel Nilsson, Luca Sguazzini, Iago Garcia e Michele Morrone. Le sorprese sono continuate al momento dell’ospite della prima serata, l’annunciata Conchita Wurst, che non è potuta intervenire per un malessere, sostituita con Valerio Scanu (travestito da Conchita, come in Tale e Quale Show, scelta discutibile ma spiritosa e, appunto, sorprendente). Sorprese ed emozioni forti anche nel finale, al momento dei giudizi conclusivi, quando Milly ha “giocato” con la proclamazione delle due coppie prime classificate, per lunghi istanti ritenute ultime.
Dichiarati vincitori Iago Garcia con Samanta Togni e Nicole Orlando con Stefano Oradei, ancora una sorpresa: per la prima volta non sono state eliminate le coppie giunte ultime, “graziate” dalla giuria per l’impegno dimostrato nella preparazione. L’appuntamento con Ballando con le stelle prosegue ogni sabato in prima serata su Rai Uno, per dieci puntate in cui, oltre alla gara, come dice sempre Milly… “L’importante è ballare!”. Cominceranno le eliminazioni, vedremo se con altre sorprese o meno. Per gli hilights delle puntate, informazioni e curiosità: www.ballandoconlestelle.rai.it


Paolo Leone





23 febbraio, 2016

Intervista ad Irene Fornaciari, che ci racconta la sua esperienza al Festival di Sanremo. Di Carlotta D’Agostino


Irene Fornaciari torna sulle scene musicali con l’album “Questo tempo”, anticipato dal singolo “Blu”, con il quale ha partecipato alla 66esima edizione del Festival di Sanremo. Il disco è innovativo e nasce dopo un lungo lavoro di ricerca, ricco di tonalità calde e grande calore espressivo. Sono presenti 11 tracce, che trattano i temi più variegati, partendo dai sentimenti umani fino ad arrivare a Dio, ma anche toccando l’argomento delle relazioni interpersonali e quello dei tanti dubbi che abbiamo oggi.

La prima domanda che vorrei rivolgerti è senza dubbio legata alla tua recente partecipazione al Festival di Sanremo: come descriveresti questa esperienza e cosa ti ha lasciato?

Marchette in trincea, di Lillo & Greg. Un breve incontro con Marco Fiorini e Monica Volpe. Intervista di Paolo Leone


Tornano in teatro Lillo&Greg, un marchio di garanzia ormai nell’ambito della comicità surreale. Ogni loro commedia è un successo e ora stanno per tornare in palcoscenico con Marchette in trincea – work in regress. Dal 23 febbraio potremo vederli al Teatro Brancaccio di Roma, ospitati dopo il disastro della palazzina sovrastante il Teatro Olimpico, dove erano in cartellone. Nel cast, Dora Romano, Monica Volpe (giovane attrice e doppiatrice, con loro nel film Un Natale stupefacente, di Volfango De Biasi) ed un volto noto del teatro brillante, Marco Fiorini. Protagonista negli anni in tante commedie di successo, spesso in coppia con Marco Falaguasta, Marco aveva già lavorato con Lillo & Greg in teatro. “Si è vero” – ci dice Marco – “ho lavorato ne L’uomo che non capiva troppo, nel 2012, e la stagione passata ne Il mistero dell’assassino misterioso”.

Marco, tu hai tanta esperienza nel teatro brillante. Come ti sei trovato con la comicità così particolare di Lillo & Greg?

22 febbraio, 2016

I Cavalieri sexy di Hervé. Di Luca Benvenuti


Teatro Malibran, Venezia. Dal 7 al 13 febbraio 2016

La prima italiana de Les Chevaliers de la Table ronde durante il Carnevale lagunare è stato l’evento più atteso dagli addetti al settore, gongolanti come bimbi sulle poltroncine rosate del Malibran. Ciò si deve all’encomiabile ed incessante ricerca musicologica del Palazzetto Bru Zane, vivace realtà che da anni riscopre autori francesi sconosciuti ai più. In questo caso si tratta del cosiddetto ‘padre dell’operetta’, Louis-Auguste-Florimond Roger alias Hervé, che si contese letteralmente le scene col ‘figlio dell’operetta’, Offenbach. Hervé, cantante, compositore, librettista e impresario, abbandonò la carriera d’organista a Saint-Eustache per dedicarsi all’apparentemente più remunerativa carriera musicale teatrale. Le note biografiche le lascio al tempo dei lettori, ma curioso sarà sapere che a Venezia di Hervé già si era vista Mam'zelle Nitouche, nota come Santarellina, che dopo Roma e Parma approdò proprio al Teatro La Fenice nel 1922, con la Compagnia Petroni-Fineschi-Olivieri, e nel 1927, con Ines Lidelba Fronticelli ed Alfredo Orsini.

ELISA TASSONI, L’IMPRENDITRICE CHE SPOPOLA SUI SOCIAL. Intervista di Alberto T.


Frizzante non poteva che esserlo, con un cognome come quello che ha. Ma non è solo quello: Elisa Tassoni è un personaggio che spopola sui social, una ex modella oggi imprenditrice che sta bene con se stessa e con la sua immagine. Dopo aver collezionato shooting fotografici ed aver lavorato a stretto contatto con i brand della moda di fama nazionale e internazionale, oggi è lei a far tendenza. Basta una foto postata su Instagram (https://www.instagram.com/tassonieli) per creare  scompiglio, o uno scatto su Facebook  per dare il là ad una moda. Orgogliosamente toscana, titolare di un negozio a Massa Marittima di arredamento, non c’è giorno senza che qualche sua foto raggiunga migliaia di italiani, che li faccia sognare e aumenti la sua popolarità. Provocare è il suo forte: “Basta uscire una sera con me per rendersene conto”.

Perché di giorno, Elisa Tassoni ha moltissime commissioni da svolgere…

21 febbraio, 2016

PIRANDELLO 100 ANNI DOPO: “SI GIRA!” DAI QUADERNI DI SERAFINO GUBBIO OPERATORE, AGLI ALBORI DELLA CINEMATOGRAFIA E DEI SUOI EFFETTI. Di Francesco Pace


Teatro Galilei 104, Città della Scienza, Napoli. Dal 12 al 14 Febbraio 2016

Da un secolo a questa parte ormai, per fortuna o per sfortuna, anche il mondo dell’arte e dello spettacolo ha preso contatti, via via più forti fino ad oggi, con quella che è la macchina, ovvero con tutto ciò che è meccanico: dal sipario elettronico fino ad arrivare alla trasposizione e alla registrazione dello spettacolo per poi essere trasmesso. In altre parole siamo arrivati, con l’avvento della prima metà del Novecento, al cinema. La settimana arte, così definita dalla critica, va ad affiancarsi al Teatro divenendo un nuovo genere spettacolare che vede nella macchina il primo mezzo di esistenza.

"Cock" di Mike Bartlett, con la regia di Silvio Peroni. Recensione di Daria D.


Teatro Franco Parenti, Milano. Dal 16 al 28 febbraio 2016

Se esistesse il gene della debolezza, dell’indecisione, della ricerca di identità certamente John, interpretato da Fabrizio Falco, premio UBU  2015 come migliore attore under 35, ne sarebbe il rappresentante più titolato.
Un quartetto di attori, tutti molto bravi, porta sulla scena,  sotto la direzione di Silvio Peroni un testo del drammaturgo inglese Mike Bartlett, classe 1980,  che  racconta  semplicemente una storia, nuda e cruda, come è anche la scena, priva di qualsiasi elemento ma di cui non sentiamo affatto  la mancanza, così totalmente assolutamente  incentrata sulla recitazione e sul rapporto tra i personaggi. Il regista ha fatto una scelta coraggiosa, estrema, coerente, ha tolto il superfluo e ha lasciato l’essenziale, come in fondo dovrebbe essere il teatro.

20 febbraio, 2016

SISTERS in Love: tre donne in astinenza, due “uomini”sotto lo stesso tetto… Cosa succederà? Di Flavia Severin


Teatro Vittorio Gassman di Castro dei volsci (FR) (Via A.Carnevale 24). Dal 17 al 21 febbraio e il 27 febbraio 2016

Metti una serata qualunque, tanta voglia di divertirsi a teatro, uno spettacolo leggero, senza troppe pretese, ma che sappia regalare risate con una trama intrigante che fa emergere il rapporto (carnale) uomo-donna: si parla di SISTERS in Love ed è sicuramente la commedia adatta a voi!

Tre donne sulla trentina e cioè Assunta, la proprietaria di casa, prototipo della romana coatta, ma 100% vergine e molto trascurata, Liberata, la pugliese tradita dall’ex fidanzato e ora felicemente single a detta sua e Rosaria, l’unica sposata e l’unica davvero disperata, che coglie il marito in fragrante con un’altra, hanno un fattore comune: il profondo odio per la categoria maschile che  le ha tradite e deluse.
Le tre, però, trovano modo di sfogarsi, umiliando e maltrattando il loro inquilino Lelio (Domenico Cesco Franceschelli) un giovane studente squattrinato,che non paga l’affitto, ma in cambio dell’ospitalità, se così si può chiamare, è costretto a fare loro da schiavetto in casa.

PIERFRANCESCO FAVINO SI FA “SERVO PER DUE”. Di Francesco Vignaroli


Cortona, Teatro Signorelli. Martedì 16 febbraio 2016

Rimasto al verde, affamato e demoralizzato, Pippo accetta di far da servitore all’ambiguo Rocco, che lo ingaggia credendolo un valido uomo di fatica; se si può arrotondare, però, è pure meglio, perciò Pippo accetta di servire, contemporaneamente al primo, un secondo padrone: Ludovico. Peccato che Rocco sia in realtà morto, e che sotto i suoi panni si celi la sorella gemella Rachele, fidanzata di Ludovico, che, guarda caso, è l’uomo che ha ucciso Rocco in un duello… Come se tutto ciò non bastasse, il buon Pippo, che non brilla certo per precisione e arguzia, comincia a far confusione con le varie commissioni che i due padroni gli affidano…

19 febbraio, 2016

Rassegna Comicamente. Pablo & Pedro in Facebook… Posto ma non condivido. Di Paolo Leone


Albano Laziale, Teatro Alba Radians. Giovedì 18 febbraio 2016.

Secondo appuntamento con la rassegna Comicamente al Teatro Alba Radians di Albano Laziale, pienamente riuscito, con lo spettacolo di Fabrizio Nardi e Nico Di Renzo, in arte conosciuti come Pablo &Pedro. Una serata, quella del 18 febbraio scorso, che ha visto i due attori divertire i circa 350 spettatori presenti,  con il loro repertorio cabarettistico. In scena solo due sedie e tanta, tanta fantasia che ha dato vita a sketch esilaranti e ad improvvisazioni interrotte spesso con applausi a scena aperta. Gli appassionati di questo genere artistico, perché il cabaret è arte, sono usciti dal teatro soddisfatti, anche se all’interno, a dire il vero, la temperatura era fastidiosamente fredda.

Maximilian Nisi e i suoi "Narcisi". Intervista di Claudia Conte


Cari lettori del Corriere dello Spettacolo,
Oggi in esclusiva per voi Maximilian Nisi, raffinato attore attualmente in scena con lo spettacolo "I Narcisi. Ovvero dente per dente" con Vincenzo Bocciarelli per la regia di Mario Mattia Giorgetti.

Foto Max Malatesta
Ciao Maximilian. Di cosa tratta la commedia?

È una pièce scritta da Carlo Terron intitolata "I narcisi - ovvero dente per dente".
Nel 1963 Edmo Fenoglio decise di metterla in scena al Teatro S. Erasmo di Milano. Corrado Pani ed Antonio Venturi furono interpreti eccellenti ed il riscontro del pubblico e della critica fu grande.
È una pièce scritta sapientemente da un autore di grande sottigliezza intellettuale e di forte tensione morale. Terron oltre ad essere stato un sagace drammaturgo fu un attento psicologo e l'analisi che offre dei suoi personaggi 'fagocitati' da un paese in trasformazione è notevole.

Da quanti anni tu e Bocciarelli non lavoravate assieme?

FIRENZE OSPITA C.A. BIXIO, TRA I SUOI SUCCESSI “MADONNA FIORENTINA”


La mostra “C.A. Bixio – Musica e Cinema nel ‘900 italiano” dopo il successo ottenuto a Ravello, Spoleto e Napoli giunge a Firenze, città molto amata da Bixio. La storia, le immagini e le musiche di una straordinaria carriera che ha influenzato la cultura popolare italiana del ‘900. In mostra le celebri canzoni del compositore, le musiche da lui realizzate per il cinema e le più belle immagini delle copertine degli spartiti dei suoi successi. Le sue canzoni Mamma, Parlami d’amore Mariù, Vivere sono delle vere e proprie pietre miliari, e sono cantate e conosciute in tutto il mondo.
Tra i tanti successi di Bixio anche Madonna Fiorentina, dedicata proprio alla città di Firenze.

18 febbraio, 2016

IL LAGO DEI CIGNI ON ICE. La magia della danza sul ghiaccio. Di Paolo Leone


Roma, Teatro Sistina. Dal 17 al 28 febbraio 2016

Insolita sensazione entrare nel Sistina, il caro vecchio Sistina, per assistere per la prima volta ad uno spettacolo che non sia una commedia musicale, prosa, o concerto.  E’ un giorno a suo modo storico, quello del 17 febbraio 2016, perché il celebre teatro romano ospita uno show (molto bello, lo dico subito) che coniuga la bellezza della musica di Tchaikovsky e la grazia della danza classica con la spettacolare atleticità di grandi campioni del pattinaggio su ghiaccio. Si, avete capito bene, il palco del Sistina è stato trasformato in una grande pista gelata su cui eseguire la magia de Il lago dei cigni, on ice naturalmente. La Compagnia russa “The Imperial Ice Stars”, famosa in tutto il mondo per le proprie versioni su ghiaccio di balletti classici e forte di quattro milioni di spettatori nei cinque continenti, è a Roma fino al 28 febbraio. Spettacolo che ha il merito di avvicinare alla danza, espressione artistica sublime, chi non ha dimestichezza (come il sottoscritto) con il genere, unendo appunto l’alta spettacolarità del pattinaggio alla grazia dei più sofisticati passi del balletto classico.

SHAKESPEARE’S WOMEN: LE DONNE DEL BARDO ARRIVANO A PIACENZA. Di Chiara Cataldo


Teatro San Matteo, Piacenza. Martedì 16 febbraio 2016

PIACENZA - Ieri sera 16 Febbraio presso l’incantevole cornice del Teatro San Matteo di Piacenza è andato in scena “Shakespeare’s “Women”, uno spettacolo in lingua inglese e sottotitolato prodotto da Theatre of Eternal Values, che si prepara a toccare sei città con la tournée tra Italia e Svizzera.  Sul palco alcuni dei celebri personaggi femminili del Bardo, a 400 anni dalla morte: lo spirito di Shakespeare vagando sulle rive del Tamigi si imbatte in Ofelia, Lady Macbeth, Caterina D’Aragona, Titania e Giovanna D’Arco. Straordinario come queste cinque eroine, così diverse e altrettanto forti,  che  non si sono mai incontrate sulle pagine, formino un unità compatta e si giudichino  parlando di sé stesse, confidandosi come tra amiche in un gioco anch’esso letterario di riscrittura testuale.

OGNI VOLTA CHE GUARDI IL MARE: storia di due donne tormentate dalla mafia. Di Flavia Severin


Teatro Lo Spazio - Via Locri, 42/44, Roma. Dal 9 al 21 Febbraio 2016

OGNI VOLTA CHE GUARDI IL MARE è un monologo profondo e toccante dedicato a Lea Garofalo, donna forte e coraggiosa, uccisa dalla ‘ndrangheta per essersi opposta ai meccanismi mafiosi.
E’ stato proprio il suo compagno nel 2009 cheha spento in modo cruento e ancestrale la sua luce, la sua anima di donna e di mamma che ha protetto la figlia da un mondo sporco e senza scrupoli come quello della mafia. E così, all’età di 35 anni Lea muore, lasciando alla figlia Denise (nello spettacolo Sara) una lettera, eredità del suo personale messaggio di vita che le vuole lasciare.

17 febbraio, 2016

Trieste: Giovani interpreti giapponesi inaugurano la nuova rassegna del Teatro Verdi. Di Paola Pini


Teatro Lirico Giuseppe Verdi, Trieste.  Domenica 14 febbraio 2016

Foto Fabio Parenzan
“Concerti e Aperitivi”: questo il nome della nuova rassegna musicale che la Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste propone al pubblico nella sala del Ridotto “Victor de Sabata”. Il primo dei cinque appuntamenti si è svolto il pomeriggio di San Valentino con un programma prevalentemente leggero legato al tema dell’amore;  arie d’operetta, romanze e canzoni, sono state precedute da opere strumentali di maggior impegno, d’ascolto e d’esecuzione. Il concerto, diretto dal M°TakayukiYamasaki, è infatti iniziato con la “Serenata per archi in do maggiore op.48” di PëtrIl’ičČajkovskij, che ha lasciato spazio all’Ouverture da “EineNacht in Venedig” di Johann Strauss jr e, a seguire, a brani di Franz Lehàr, Luigi Arditi, Jacques Offenbach, Francesco Paolo Tosti, Enrico Cannio.

IL GRANDE DITTATORE. Recensione di Paolo Leone



Roma, Teatro Eliseo. Dal 16 febbraio al 6 marzo 2016

Certo, l’impatto che avrà prodotto nel 1940 il film di Charlie Chaplin, il suo primo film parlato, in piena guerra mondiale, dovette essere dirompente. Ancora non si conosceva tutto sull’orrore nazista, tanto che lo stesso Chaplin dichiarò in seguito che se avesse saputo, non avrebbe girato il film in quel modo. Tra censure di ogni tipo, soprattutto in Europa, la pellicola si affermò al punto di ottenere, nel 1941, cinque candidature al Premio Oscar. Dissacrante satira e parodia del nazismo, come di ogni regime dittatoriale, da qualche tempo quel capolavoro cinematografico è stato portato in teatro, dopo quasi cinque anni di trattative per ottenerne i diritti dalla famiglia Chaplin, grazie alla caparbietà di Massimo Venturiello ed il suo staff ed è ora in scena al Teatro Eliseo di Roma.

DIANA STEFANI, UNA BELLEZZA… CAPUT MUNDI. Intervista di Luca Bellini


Orgogliosamente romana, orgogliosamente donna. Un personaggio che spopola sui social network, attiva più che mai nel sociale, moglie di un ex calciatore ed ex presidentessa di una società di calcio femminile, che rappresenta Roma nel campionato nazionale di serie A. Una donna che, a 52 anni di età, compiuti proprio in questi giorni (il 12 febbraio), non passa di certo inosservata. Sarà perché sorride sempre, sarà perché in ogni scatto c’è quel pizzico di malizia che male non fa. Sarà forse quello l’elisir della sua eterna giovinezza? Diana Stefani è ricercatissima su Twitter e su Facebook, non solo dove si parla di sport, ma soprattutto nelle pagine dedicate alle donne “over” che vogliono sentirsi ancora belle… ed ora, in particolare, sta gestendo un gruppo con l’intento di valorizzare la femminilità in tutte le sue forme.

14 febbraio, 2016

Pillole dal Festival di Sanremo - recensioni di tutte le serate. A cura di Carlotta d’Agostino





1a Serata:

Il 66esimo Festival della canzone italiana parte con un ritmo lento dal punto di vista delle canzoni in gara, per lo più melodiche, ma per quanto riguarda gli ospiti non si risparmia: Elton John e Laura Pausini fra tutti animano l’Ariston ed emozionano i telespettatori, che contribuiscono al successo di share della trasmissione.
Una nota di merito va senza dubbio a Virginia Raffaele, calata nei panni di un’ironica e spiritosa Sabrina Ferilli, mentre più deludenti sono Gabriel Garko e Madalina Ghenea, tutti sul palco per affiancare un bravissimo Carlo Conti, sempre a suo agio davanti alle telecamere e mai in difficoltà.
Tra i brani presentati, positivi sono quello di Enrico Ruggeri, orecchiabile e accattivante, quello del duo Giovanni Caccamo e Deborah Iurato e “Un giorno mi dirai”, cantata dagli Stadio.
Complessi invece i pezzi di Noemi, Arisa e coinvolgente il rapper Rocco Hunt con la sua “Wake up”.

Vincenzo Carnì, dal trionfo a "Ti lascio una canzone" alla passione per la musica lirica. Intervista di Claudia Conte


Foto Flavio Di Properzio/MVM Art Studio
Cari lettori del Corriere dello Spettacolo,
oggi in esclusiva intervisteremo per voi un giovane tenore. Il suo nome è Vincenzo Carnì, ha 17 anni ed ha origini calabresi. Sicuramente lo ricorderete come il vincitore della VII edizione del programma "Ti lascio una Canzone" condotto da Antonella Clerici! Ma Vincenzo ha molto altro da raccontarci...

Ciao Vincenzo, come e quando è nata in te la passione per la musica?

Il primo a scoprire la mia naturale inclinazione per il canto è stato mio padre, Francesco. Avevo soli cinque anni, e un giorno mi portò con lui in moto e iniziò a cantare un brano legato alle nostre terre. Ascoltandolo, ho intonato anche io le stesse note.

13 febbraio, 2016

IL SOGNO DI UNA VITA. Vite ed esistenze lontane ma legate da un'infanzia mai dimenticata. Foto originali di Ivan Selloni


Al Teatro Ambra Garbatella di Roma va in scena “Il sogno di una vita”, scritto, diretto e interpretato da Alessandro Prete. Una pièce di due atti che racconta il romanzo di formazione di quattro amici che dopo aver condiviso la propria infanzia in un orfanotrofio si incontrano dopo anni in una sala d'ospedale dove uno di loro è ricoverato per una grave malattia.

“Stiamo riuscendo a vivere la nostra vita?”

Si chiedono i protagonisti mentre la malattia porta uno di essi verso la morte.

Una riflessione sulla vita e sull'esistenza di quattro uomini di fronte al capezzale di un amico malato che annulla tutte le loro differenze riportandoli dove tutto ebbe inizio.

Il regista gestisce con molta cura luci e elementi scenici costruendo un ambiente minimale e asettico che immerge gli attori in una sorta di dimensione atemporale.

Una sala d'ospedale che diventa un luogo dove confessare a se stessi a agli altri i propri dubbi e le proprie debolezze mettendo a nudo il proprio cuore e la propria coscienza.

Marco Vivio, Marco Stabile, Federico Perrotta e il regista Alessandro Prete sono gli interpreti di questo spettacolo prodotto dalla Uao Produzioni in scena al Teatro Ambra Garbatella fino a domenica 14 e da giovedì 18 a domenica 21 febbraio 2016.

Ivan Selloni




FESTIVAL EQUILIBRIO, 9-28 FEBBRAIO 2016: NUOVI PERCORSI DI DANZA. Di Rossella Traversa


Il Festival della Nuova Danza “Equilibrio” in corso presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma dal 9 al 28 febbraio 2016 ha aperto la sua dodicesima edizione con due spettacoli messi in scena da Aterballetto, Compagnia Cuenca/Lauro e Irene Russolillo (Premio Equilibrio 2014 come miglior interprete).
Le tre coreografie presentate da Aterballetto martedì 9 febbraio – Upper-East-Side, E-ink e L’eco dell’acqua – si sono caratterizzate per l’esplorazione delle dinamiche corpo-luogo in cui l’instabilità viene celebrata e poetizzata. L’unità del singolo contro il gruppo e assieme al gruppo risuona come criterio di discernimento e di forte musicalità.

12 febbraio, 2016

“Un uomo a metà”. Impotenza di vivere. Di Paolo Leone


Roma, Teatro Brancaccino. Dall’11 al 14 e il 18 e il 19 febbraio 2016

Assistendo ad Un uomo a metà, in scena al Teatro Brancaccino dall’11 febbraio, non si fa fatica a comprendere i motivi per cui lo spettacolo ha vinto il Napoli Fringe Festival 2015. Quanto talento c’è nel teatro italiano e quanto difficile, paradossalmente, è la via per farsi conoscere ed apprezzare. Onore al merito quindi, innanzi tutto, agli spazi che ospitano nuova drammaturgia. “Un uomo a metà” è sì la storia di un uomo come tanti, tale Giuseppe Rossi, ma è anche un’affilata analisi, un taglio di luce sinistro sulla difficoltà di essere se stessi, ancor più torvo se, una volta tolto il coperchio, si scopre che quell’essenza compressa, in fin dei conti, non è tutto questo splendore.

Uno spettacolo pieno di sfumature umane perché Nessun luogo è abbastanza lontano per ritrovare se stessi. Di Flavia Severin


Teatro Argot Studio, Roma. Dal 5 al 21 febbraio 2016
Venerdì 5 Febbraio al Teatro Argot Studio di Via Natale del Grande 21 a Roma, ha fatto il suo debutto lo spettacolo Nessun luogo è lontano, scritto e interpretato dal regista e protagonista Giampiero Rappa (lo scrittore Mario Capaldini), con al seguito altri due attori molto validi e di talento come Valentina Cenni (la giornalista Anna Vulli) e Giuseppe Tantillo (Ronny, il nipote del protagonista).
La trama nasconde insidie e misteri. Anna, una giornalista competente e coraggiosa, appena tornata dall’Iraq, deve intervistare un (ormai) ex scrittore scorbutico e sociopatico che ha deciso di isolarsi dal mondo da tre anni, dopo aver rifiutato un premio letterario per motivi apparentemente sconosciuti.Il modo crudo e cinico con cui tratta la giornalista e con cui, piano piano e inconsapevolmente si scopre al pubblico, è impressionante. La lontananza volontaria dal mondo lo ha disumanizzato rendendolo privo di sentimenti e rispetto per il prossimo. Anna, però, tocca delle corde che sembrano risvegliare qualcosa di umano in Mario.

11 febbraio, 2016

MARISOL FLORENTINO, LA BELLA CARAIBICA COL SANGUE NELLE VENE. Di Alberto T.


Sempre col sorriso sulle labbra, come si addice a una caraibica che ama il ballo, lo spettacolo, la luce dei riflettori e le sfilate di bellezza. Sempre in movimento, nei locali o in discoteca, perché “il ballo è passione e sensualità” e perché ogni donna “deve potersi sentire bella sempre, ma soprattutto deve sentirsi bella con se stessa”. Ecco chi è Marisol Florentino, originaria della Repubblica Dominicana, ormai da anni in Italia dove ha conquistato la platea televisiva grazie alla danza. E, in occasione della gran kermesse del Festival di Sanremo, un premio speciale nel corso delle tante manifestazioni in programma andrà a lei come soubrette del 2016. Ma non solo: da donna di ballo si è trasformata in donna di spettacolo e sabato 13 febbraio in occasione della festa degli innamorati, sarà lei l’organizzatrice-madrina delle selezione lombardia di Miss Over Europe, ospitata al Palace Restaurant di Cinisello Balsamo.

Una serata organizzata e condotta da Marisol Florentino, che è al tempo stesso…

10 febbraio, 2016

“Ce lo chiede l’Europa”: una brillante commedia e il suo importante insegnamento. di Flavia Severin


Teatro Sette, Via Benevento, 23 – Roma. Dal 9 al 21 febbraio 2016

Ieri sera al Teatro Sette di Roma ha fatto il suo debutto “Ce lo chiede l’Europa”,  una commedia brillante e originale che percorre la realizzazione di uno spettacolo per un bando stanziato dalla Comunità Europa.

Katia Mariani (Vanina Marini), regista, concorre per vincere il premio del bando che ammonta alla cospicua cifra di 100.000 €, impostando la sua rappresentazione teatrale e musicale sulla valorizzazione dell’Italia e le sue origini attraverso citazioni e scoperte di alcune personalità di spicco.
Purtroppo, però, a un’ora dallo spettacolo accade un fatto che stravolgerà la vita di tutti i personaggi sul palcoscenico: il maestro Albertazzi, che doveva essere il protagonista è rimasto bloccato a New York e non potrà più interpretare il suo ruolo.

Intervista con Federica Carruba Toscano. Questo spettacolo mi ricorda che siamo tutti coinvolti. Di Paolo Leone


Federica Carruba Toscano, giovane attrice palermitana, è un volto che sempre più si sta affermando nel panorama teatrale. Volto, a dire il vero, non sconosciuto a chi segue il teatro più autentico, quello che nasce dalle piccole compagnie e che spesso e volentieri si può ammirare negli spazi off o nei Festival come il Fringe. Non a caso, la Compagnia con cui Federica ha cominciato la sua scalata è Vuccirìa Teatro, impostasi al Roma Fringe Festival 2013 con  “Io, mai niente con nessuno avevo fatto”  miglior spettacolo, premio come miglior attore ad Enrico Sortino, nonché premio per il  miglior testo a Joele Anastasi. L’anno successivo, sempre con lo stesso spettacolo, hanno vinto il San Diego Fringe Festival, in California (coi sopratitoli in inglese). Nel 2014 Federica ricopre ruoli anche in Battuage per la regia di Anastasi (sempre con Vuccirìa Teatro), in Minchia Sig. Tenente di Antonio Grosso diretta da Nicola Pistoia, ne La distanza da qui  di Neil LaBute per la regia di Marcello Cotugno e in questa stagione l’abbiamo rivista in Vicini di stalla, di Grosso, per la regia di Ninni Bruschetta.

09 febbraio, 2016

La Traviata. Un climax discendente, dalla bellezza alla sua decadenza. Di Luca Benvenuti


Teatro La Fenice, Venezia. Fino all’11 febbraio 2016  

Ogni volta che rivedo La Traviata di Robert Carsen, proposta ormai a ogni stagione dal Teatro La Fenice, ne scopro dettagli prima ignorati e mi concentro sugli interpreti del momento. L’orizzontalità pervade le monumentali scene di Patrick Kinmonth, impostate su diverse tonalità di verde, ed è evidenziata anche dalla scelta di disporre le masse corali sempre a ridosso della ribalta. Ho notato maggior erotismo nel balletto che accompagna il coro di gitane e matadores, attualizzati in cowgirls perizomate e cowboys in chaps, coerente con la riflessione sul corpo e merce portata avanti da Carsen. L’incontro tra Violetta e Germont avviene in una foresta ove le banconote volteggiano nell’aria come effimere farfalle sino a scendere copiose mentre il lancinante Amami, Alfredo strazia il cuore delle anime sensibili.

Romolo Valli, il fascino della parola. Di Maria Laura Loiacono


Quando si pensa a Romolo Valli non lo si può non immaginare nella maestosa figura del (solo apparentemente) freddo “raisonneur” Leone Gala, che distrugge la propria realtà per poi ricostruirla, fedele all’idea che nella vita, come dice egli stesso,  bisogna “sapersi difendere”.
Ma Romolo Valli era certamente molto di più. Come dimenticare il meraviglioso volto angosciato dalla gelosia di Franco Venzi ne “L’amica delle mogli”, oppure l’incredibile personaggio del Padre ne “Il giardino dei Finzi Contini”, emblema del patimento consapevole di una situazione ormai giunta all’estremo.
Di Valli possiamo certamente ricordare tutto ciò, grazie alle registrazioni televisive ed ai film che vedono la sua partecipazione. Sicuramente di tutto il resto oggi non rimane traccia, se non attraverso gli articoli di giornale e le foto che lo ritraggono.

08 febbraio, 2016

Ho cercato il Don Giovanni di Molière al Teatro Quirino di Roma, ma non l'ho trovato. Di Claudia Conte


Teatro Quirino, Roma. Dal 2 al 14 febbraio 2016

Un virtuosismo attoriale quello di Alessandro Preziosi che ha tutti i presupposti per essere un Don Giovanni credibile, ma non li indirizza nella giusta direzione. Forse perché si è auto diretto? Probabilmente nelle mani di un sapiente regista il risultato sarebbe stato diverso.
Ottima la presenza scenica, ottima la tecnica ma tutto molto esteriorizzato, superficiale e tendente all'accademico, a tratti "gigionesco". Avrebbe voluto interpretare anche il ruolo di Sganarello, oltre che quello di Don Giovanni? Nando Paone, valido caratterista, non pienamente messo in luce.
Un Don Giovanni misogino più impegnato a torturare e schernirsi delle donne anziché, come si evince nel testo originale, cercare in ogni creatura di sesso femminile un nuovo universo da scoprire. La sua non è una passione incontenibile, ma un gioco patologico e macabro. Non è un ladro d'amore.

“MODIGLIANI E LE SUE DONNE”: ARTE, AMORE, LIBERTA’ E TRAGEDIA NELLA PARIGI DEL PRIMO ‘900. Di Francesco Vignaroli


Teatro Morlacchi, Perugia. Venerdì 5 febbraio 2016

“L’uomo che amava le donne”: il titolo del bel film di François Truffaut calzerebbe proprio a pennello, come epigrafe immaginaria, all’Amedeo Modigliani interpretato da Marco Bocci in Modigliani e le sue donne, spettacolo -basato sulla vera vita dell’artista- firmato da Angelo Longoni, qui regista oltre che autore.
La pièce ripercorre il periodo parigino (1906-1920) del geniale e sfortunato pittore e scultore livornese attraverso i suoi grandi amori, cioè le quattro donne più importanti per la sua vita e per la sua arte. Quattro figure “storiche”, quindi reali, ma anche simboliche, per riassumere le diverse fasi artistiche e affettive –specchio di una mente inquieta e complessa- della breve ma intensissima vita di Modigliani: l’affascinante Kiki de Montparnasse (Giulia Carpaneto), prostituta e modella che inizia Modì alla vita bohémien, facendogli conoscere i più importanti artisti della città ma anche la perdizione con droghe e alcolici; la poetessa e chiaroveggente russa Anna Achmatova (Vera Dragone), con la quale Amedeo stabilisce una fortissima intesa sia fisica che -soprattutto- intellettuale, trovando un effimero momento d’equilibrio che crolla quando la donna sceglie di tornare in patria col marito, il poeta Nikolaj Gumilev; Beatrice Hastings (Romina Mondello), forse l’amore più intenso e turbinoso di Modì, ricca e colta corrispondente a Parigi per un giornale britannico, donna forte e dalla spiccata mentalità imprenditoriale, convinta sostenitrice del talento del Nostro e perciò determinata nel convincerlo a lasciare la scultura per la più redditizia pittura; Jeanne Hébuterne, la giovanissima (14 anni meno di lui) e devota moglie, pittrice a sua volta, talmente legata a Modigliani da decidere di seguirlo anche nella morte, nonostante porti in grembo il loro secondo figlio.

CHI HA PAURA DI VIRGINIA WOOLF? Di EDWARD ALBEE, Con MILVIA MARIGLIANO e ARTURO CIRILLO. Di Daria D.


Teatro Menotti, Milano. dal 2 al 6 febbraio 2016

Un testo “sgradevole” questo “Chi ha paura di Virginia Woolf?” scritto nel 1962, sgradevole per quello che racconta e come lo racconta, per i personaggi che lo interpretano e per una serie di altri motivi, tra cui il titolo che prende lo spunto, come ricorda il suo drammaturgo Edward Albee, da una scritta tracciata da un anonimo su uno specchio di un caffè sulla Decima Strada a N.Y.
Un testo davanti al quale un regista non può stare nel mezzo, o lo prende di petto, rischiando di diventare anche lui “sgradevole” o non lo affronta proprio. Quattro personaggi,  Martha e George, sposati da lungo tempo e Honey e Nick le giovani prede cadute nelle mani della coppia più anziana e più scaltra, una notte, dopo un party tra professori universitari, si ritrovano per bere il bicchiere della staffa.