30 giugno, 2013

L’Orchestra del Teatro Carlo Felice. Tra Schumann, Tchaikovsky e rischio di chiusura! Di Stefano Duranti Poccetti


Festival dei Due Mondi, Spoleto. Teatro Romano, 29 giugno 2013


Foto Andrea Kim Mariani
Sempre espressione di forza spirituale straordinaria, inno al romanticismo, “patria” di demoni, fantasmi e tormenti, l’Ouverture del “Manfred” di Schumann, con i suoi “climax” ascendenti e discendenti, ci fa appassionare a tal punto da sentire dentro di noi brividi di emozione. Passione, Poesia, Spiritualità, per l’Ouverture con cui Schumann ha voluto raccontarci le gesta tormentate del personaggio di Lord Byron.
Apre con questo brano l’Orchestra del Teatro Carlo Felice diretta da Alvise Casellati, che, poco prima dell’inizio del Concerto, fa un importante e triste annuncio, dicendo che lo storico Teatro rischia di chiudere a meno che istituzioni o privati sensibili alla Cultura non facciano qualcosa per evitare questa sciagura.

29 giugno, 2013

Alessandra Ferri al Festival dei Due Mondi di Spoleto. Vignetta di Sara Lovari



Il ponte va visto da sotto: STILL LIFE la nuova produzione di Ricci/Forte per il ventennale de “Il Garofano Verde”. Di Mario Di Calo


Roma, Teatro Argentina. Martedì 25 giugno ore 21

Daniele e Virginia Antonelli
Ha debuttato per una serata unica presso il Teatro Argentina di Roma l’evento tanto atteso di questa stagione teatrale che ormai volge al termine, il nuovo spettacolo di Ricci/Forte STILL LIFE (2013), messo a punto per la ventesima edizione de Il Garofano Verde 2013, scenari di teatro omosessuale, in attesa che l’amministrazione comunale conceda la possibilità ai promulgatori di organizzare entro fine anno una programmazione un po’ più articolata, ma l’assaggio di inizio d’estate è di altissimo livello.

“The Piano Upstairs”. Lo straordinario ritorno di Alessandra Ferri al Festival dei Due Mondi di Spoleto. Di Stefano Duranti Poccetti



Spoleto, Festival dei Due Mondi. Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti. Venerdì 28 giugno 2013


Foto Andrea Kim Mariani
Un pianoforte a coda solennemente sollevato al di sopra del palco, in un gioco aereo intenso e magico; la musica che inizia durante il suo “volo”, la musica che inizia senza che nessuno lo suoni: è il pianoforte che suona autonomamente, è lui che “apre le danze”, è lui che dà inizio allo spettacolo e lo fa come se fosse uno di quei congegni che mette in moto un carillon. Un carillon intenso, espressivo e solenne; un carillon che vede come protagonista la disperazione di un marito abbandonato dalla moglie e che si rende conto che la vita non vale più niente senza di lei.
Questo è “The Piano Upstairs”, spettacolo, in qualche modo, di Teatro-Danza che ha aperto la cinquantaseiesima edizione del Festival dei Due Mondi di Spoleto, prima assoluta che ha consacrato il ritorno sul palco della danzatrice Alessandra Ferri, che ha curato anche le coreografie, e che ha visto la regia del direttore artistico del Festival Giorgio Ferrara.

24 giugno, 2013

CLAUDIA CONTE INTERVISTA MASSIMILIANO MAUCERI


Cari lettori del Corriere dello Spettacolo,
oggi la vostra redattrice Claudia Conte ha il piacere di intervistare il sorprendente regista toscano Massimiliano Mauceri, che proprio oggi ha ricevuto il prestigioso Award of Merit al Los Angeles Cinema Festival of Hollywood per la sua sceneggiatura Luther's Gang!


Ciao Max. Sei pronto a rispondere alle mie domandine? Bene. Iniziamo dalla prima. Sogni ed aspirazioni di Massimiliano bambino. Si tratta di lontane reminiscenze ormai (rido), ma ti chiedo… cosa volevi fare da grande?

23 giugno, 2013

“Ce l’hai na sigaretta? Devo fumà sennò respiro male…” I GIORNI DEL BUIO regia e drammaturgia di Gabriele Lavia. Di Mario Di Calo


Teatro Argentina, Roma. Dal 19 al 23 giugno 2013

Foto Tommaso le Pera
Per soli cinque giorni e nella storica Sala del Teatro Argentina di Roma, a conclusione della stagione teatrale di cui è stato egregio direttore artistico Gabriele Lavia, insieme alla straordinaria complicità di Enzo Cosimi, si è assistito al debutto nazionale di diciannove allievi attori del terzo anno del corso di recitazione dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico, e per stimolarli ad essere anche un po’ autori di se stessi il Nostro li ha invitati a cercare per la città, o a ricercare per la città, per le strade di Roma una ‘verità’ scomoda a chi è perfettamente integrato, quella degli homeless, dei barboni, con i quali noi tutti, tutti i giorni volente o nolente conviviamo e dobbiamo fare i conti, un esercito di esseri alla deriva, che diventano sempre più numerosi, con storie ognuna diversa ma accomunata da scelte non sempre volontarie ma piuttosto dall’abbandono e dal disprezzo o semplicemente dalla perdita del lavoro o per un amore andato a male.

22 giugno, 2013

"Passioni e desideri": vite tra rimpianti e rimorsi. Di Francesca Saveria Cimmino


Il film diretto da Fernando Meirelles è l’insieme di frammenti in cui l’uomo può decidere chi essere e come relazionarsi all’altro. Quattro le storie che si incontrano e scontrano continuamente; perché le linee in realtà non sono mai parallele. C’è sempre un punto in cui convergono; ed è quello l’attimo in cui si deve decidere se vivere e abbandonarsi al momento o scappare e chiudersi in se stessi.
Ognuno ha un proprio trascorso e ciascuno imbocca quella strada coscientemente. C’è chi tradisce ed è invaso dai sensi di colpa (Rachel Weisz) e chi, invece, prova a tenere un piede in due scarpe; c’è chi fugge per dimenticare un torto (Maria Flor) e chi ne è stato causa (Anthony Hopkins). C’è chi per diventare ricco vende il proprio corpo (Katrina Vasilieva), a chi è disposto ad acquistarlo (Jude Law) e chi combatte la solitudine immergendosi nella lettura (Gabriela Marcinkova), considerando la conoscenza l’unica forma per combattere e vincere un mondo ormai marcio. C’è chi ama la propria dipendente quanto la religione e resta nel silenzio pur di non peccare (Jamel Debbouze), chi è terrorizzato dalla paura di sbagliare ancora (Ben Foster), e chi ha la sfrontatezza di vivere attimi intensi ed emozioni forti. L’essere umano è uno, nessuno e centomila, si sa: le sue sfumature sono innumerevoli. I dubbi, le perplessità, le paure possono stravolgere e complicare ogni situazione; possono rendere l’uomo vigliacco, incapace di agire o dire, possono indurlo alla via dell’alcol e della solitudine pur di non guardare in faccia una realtà e pur di evitare di affrontarla. I personaggi sono scomposti e particelle di un insieme. Le linee di demarcazione sono sottili o nette e non valicabili.

Memorie del sottosuolo di Fȇdor Dostoevskij, con Roberto Trifirò e Caterina Bajetta. Di Daria D.


Teatro Sala Fontana, Milano. Dall’11 al 23 giugno  2013
  

Foto Stefania Ciocca
Nella sala buia una chitarra rock comincia a diffondere note trascinanti e disperate, “ondate di paura” di Lou Reed.  In questo modo,  il regista e interprete Roberto Trifirò introduce il suo personaggio, ma non facendolo uscire da una botola nel pavimento dove invece si calerà alla fine della sua confessione di memorie, ma avanzando dal fondo, lungo il corridoio della platea.  Da dove è venuto? Dalla strada? Dal gabinetto? Era seduto insieme a noi, alle nostre spalle?  O era già dentro il nostro inconscio?
Sale sul palco che l’interessante  scenografia “homeless” di Gianni Carluccio ha “distrutto e mortificato” con un tappeto di  cartoni, quelli che si mettono nelle cantine contro la muffa, o ci dormono sopra i senza tetto  e con strati di polvere che ricopre silenziosa e leggera ma visibile quattro tavoli speculari, quattro immaginari ambienti, conquiste inutili, ma pur sempre conquiste, e si confessa a noi, spogliato dei suoi abiti se non un paio di mutandoni di lana.
“Io sono un uomo malato… un uomo sgradevole” le sue prime parole, dette quasi con sfida, però.

19 giugno, 2013

Oberlin College, tra la Toscana e la Musica. Di Charlotte Errighi e Daniela Barneschi


Gli amanti della musica e dell'opera non potranno certo perdersi il consueto appuntamento con queste splendide voci che hanno attraversato l’oceano per atterrare nella nostra verde e assolata Toscana. Uno dei più rinomati conservatori statunitensi, l'Oberlin College, da anni per nostra immensa fortuna ci "presta" alcuni dei suoi migliori pupilli per deliziarci udito e vista con magie vocali e vestiti di scena. Questo numeroso cast composto da giovani studenti e prestigiosi coach internazionali presenterà quest'anno capolavori come L'Orfeo di Claudio Monteverdi (27-28 giugno ore 21 al Cortile Comunale di Arezzo) e Così fan tutte di W. A. Mozart (4,5,6,7 luglio ore 21 al teatro Signorelli di Cortona) per non parlare dei numerosi concerti di musica lirica attraverso i quali torneranno in vita per qualche ora personalità inestimabili della storia della musica come G. Verdi, W. A. Mozart, G. Puccini, G. Rossini, G. Donizetti (sabato 29 Giugno Cennina Bucine ore 21, lunedì 1 Luglio Il Melone Cortona ore 19:30, lunedì 8 Luglio Laticastelli Siena ore 19:00).
Il gran finale si terra' il 9 Luglio alle ore 21 nel Cortile Comunale di Arezzo dove verranno portate sulla scena alcune scene tratte dalle opere più celebri della storia musicale.

Charlotte Errighi e Daniela Barneschi

Sara Lovari ci propone "Tutti pazzi per Rose", il film d'esordio di Régis Roinsard!



18 giugno, 2013

"Il festival jazz di Milano- Il Ritmo delle Città". Di Daria D.


Enrico Intra
A Palazzo Marino il 17 giugno 2013 alla presenza dell' assessore alla Cultura del Comune di Milano, Filippo Del Corno, di Emilio Sioli Legnani presidente dell'Associazione delle Arti e delle Corti, di Dario Bolis direttore comunicazione e relazioni esterne Fondazione Cariplo, Enrico Intra e Maurizio Franco di Associazione Musica Oggi è stato presentato il programma de “Il festival jazz di Milano- Il Ritmo delle Città”. Dal 19 giugno al 28 luglio 2013.

17 giugno, 2013

“Sono Pulp perché mi chiamo Bukowski”… Sangue e “Action” al Teatro Elettra. Di Claudia Conte


Roma, Teatro Elettra. Dall'11 al 16 giugno 2013

Cari lettori del Corriere dello Spettacolo, oggi vi parlerò della singolare rappresentazione teatrale andata in scena dall’11 al 17 giugno 2013 presso il Teatro Elettra di Roma, rifugio artistico pittoresco situato a due passi dal Colosseo.
“Sono Pulp perché mi chiamo Bukowski” è la commedia noir connotata da elementi tipicamente tarantiniani,  scritta da Valerio Molinaro e diretta da Alberto Buccolini, gestore del Teatro Elettra, nonché interprete del personaggio protagonista Chuck Malone. Lo spettacolo, caratterizzato da una comicità grottesca e graffiante e dalla presenza costante di violenza e sangue, ha riscosso notevole apprezzamento da parte del pubblico presente, soddisfacendo a pieno le aspettative dei più accaniti fun di Charles Bukowski e Quentin Tarantino.

“Il successo italiano a Parigi. Negli anni dell’Impressionismo: La maison Goupil”. Di Daria D.


Palazzo Roverella, Rovigo. Dal 23 febbraio al 23 giugno 2013

Il Palazzo Roverella, sede della Pinacoteca dell’Accademia dei Concordi di Rovigo, ospita dal 23 febbraio al 23 giugno 2013 la mostra “Il successo italiano a Parigi. Negli anni dell’Impressionismo: La Maison Goupil”, curata da Paolo Serafini e promossa dal Comune e dalla Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.
Da quando l’imponente palazzo della fine del mille quattrocento è stato ristrutturato, agli inizi del duemila, Rovigo, vessata più che mai dalle forze della natura, basti pensare alla tragica alluvione del 1951, città situata nel cuore di quell’ampia zona della Pianura Padana, che verso est si trasforma lentamente fino a diventare il paesaggio ricco di fascino ineffabile e unico che è il delta del Po’, ha ricevuto una sferzata di nuova vita culturale, di cui i rodigini non possono che esserne fieri.

15 giugno, 2013

"Verso l'orizzonte", di Maria Cuono. Un omaggio poetico a Lorella Cuccarini


“Verso l’Orizzonte”, un libro della giornalista Maria Cuono e edito alla Casa Editrice Kimerik; un libro di poesie, dedicato all’amica Lorella Cuccarini, grande donna, oltre che grande personaggio. Così Maria Cuono ripercorre episodi, ricordi, eventi particolari della vita che la legano a questa straordinaria figura, a cui la Cuono dedica un’intera raccolta di poesie; raccolta che inizia, appunto, con la lirica “Verso l’orizzonte”, dedicata alla “musa ispiratrice del libro”.

Giulia Tolone: “Sì vita no lucro delle lobby farmaceutiche”


È un appello in prima persona quello di Giulia Tolone, meglio conosciuta come Giglian, un appello che, certo, farà riflettere molti lettori.

Mi chiamo Giulia Tolone, in arte Giglian, ho avviato una campagna fotografica molto forte a scopo di infondere polemica e sensibilizzazione nel popolo contro le lobby.
In collaborazione con la produzione televisiva Padova THE MUNCHIES di Charlie Tango e un fotografo veneto molto importante, Alberto Buzzanca, abbiamo realizzato questa foto.
I primi articoli di giornale che preannunciano la mia protesta sono usciti da qualche settimana  anche se purtroppo per ora annunciano solo una mia continuità di protesta a favore di STAMINA FONDATION, come già fatto in passato (vedi articoli

14 giugno, 2013

“Il Grande Gatsby”. Può piacere o non piacere, ma non passa certo inosservato! Di Alessandro Ferri


Visto al Teatro Signorelli di Cortona


Il Grande Gatsby (The Great Gatsby) di Baz Luhrmann, uscito nelle sale americane il 10 maggio scorso, è la più recente trasposizione cinematografica del romanzo scritto da Francis Scott Fitzgerald nel 1925.
Nick Carraway, giovane di poche risorse, è cugino di Daisy Buchanan, sposa di uno degli uomini più ricchi della costa est degli Stati Uniti negli anni Venti. Daisy non ama particolarmente suo marito, conoscendone le continue scappatelle, ma la vita agiata e la sua inesistente assertività le impediscono di reagire. Accanto alla casetta in affitto di Nick, proprio dalla parte di Long Island opposta alla villa di Daisy, si erge la magione del misterioso Jay Gatsby, uomo ricchissimo, famoso per le incredibili feste che organizza quasi quotidianamente. Gatsby riesce a farsi amico Nick, e gli spiega la propria storia: nato poverissimo, è riuscito ad arricchirsi grazie alla propria intraprendenza e a business non esattamente leciti. Ha conquistato una posizione invidiabile e una ricchezza da sogno, ma non è riuscito a riprendersi Daisy, sua fidanzata prima della Guerra e ormai accasata al suo ritorno: è proprio per lei che organizza le feste, sperando che prima o poi possa essere attirata dalle luci e dalla musica e lo venga a trovare. Ma è solo grazie a Nick che i due possono incontrarsi a distanza di anni, e rinnovare un legame mai sopito. Gatsby riesce persino a convincere Daisy a lasciare il marito. Ma gli eventi non seguiranno lo schema che si era immaginato.

LA CRONOLOGIA DELLA VIOLENZA: IL NUOVO LIBRO SU LUCIO FULCI “Lucio Fulci. Le origini dell'horror”. Di Maria Pettinato


Il primo giugno 2013 Francesco Basso ha presentato il suo libro “Lucio Fulci. Le origini dell'horror” alla Fiera del Libro di Imperia, evento presente nella provincia ligure ormai da dodici edizioni. Il saggio è nato come tesi di laurea ed è stato pubblicato con la casa editrice Edizioni Il Foglio.
L'autore è riuscito a creare un libro diverso rispetto a quelli scritti sul regista precedentemente, infatti questo lavoro si può definire un vero e proprio studio su una delle caratteristiche principali presenti in Fulci sin dai primi film, la violenza.

13 giugno, 2013

“È troppo tardi per scappare” di Gildo De Stefano. Tra Napoli e Droga. di Annamaria Alagna


Nel vasto fiorire letterario dedicato alla camorra è uscito fresco di stampa l’ultima opera narrativa di Gildo De Stefano, dal titolo “È troppo tardi per scappare”, (Ilmondodisuk Editore, Napoli 2013, pagg. 110, €. 11,00). De Stefano, giornalista e sociologo, alterna l’attività di saggista musicologo a quella di narratore, forte della gratificazione di essere entrato nella rosa dei finalisti dell’autorevole Premio Calvino negli anni Novanta, e si cimenta per la seconda volta (la prima è stata nel 2007 con un romanzo breve per ragazzi sul fenomeno della droga) con una raccolta di racconti che prendono spunto dai misfatti di cronaca di Scampia.

11 giugno, 2013

Lo spopolatore: performance che non spopola. Di Francesca Saveria Cimmino


Napoli, Teatro Sannazaro. Giovedì 6 maggio 2013

“Lo spopolatore” di Peter Brook, tratto da un breve racconto di Samuel Beckett,  è stato interpretato da Miriam Goldschmidt; unica protagonista della scena. Lo spettacolo è stato presentato in prima mondiale il 6 giugno al Teatro Sannazaro di Napoli. 
Sul palco non c’è quasi nulla: i fondali sono neri, in prossimità delle quinte ci sono tre scale a pioli e sul proscenio è posizionato uno sgabello. Niente più. Pochi segni che secondo il grande regista Brook devono essere sufficienti per stimolare l’immaginazione; perché “less is more”, ovvero “il meno è più”:  se mostri troppo non vedi niente. Ed è così che nella performance c’è solo l’espressiva attrice che, seduta di fronte al pubblico, legge il copione in francese. Come se effettivamente si trattasse di un reading.

10 giugno, 2013

L’ISPETTORE MACQUEEN E L’ENIGMA DELLA DONNA SCOMPARSA di EDGAR WALLACE. Di Daria D.



Milano, Teatro Caboto. Dall’8 maggio al 9 giugno 2013


Il genere noir è sempre molto amato, e i vari ispettori e detective, da qualsiasi parte del mondo provengano, che lunga lista potremmo fare e ognuno di noi troverebbe il suo favorito, li consideriamo un po’ come amici perché hanno la capacità, l’intelligenza e la libertà, di risolvere misteri e di far condannare criminali, cosa che non sempre succede nella vita reale.
 Insomma sono gli eroi dei nostri sogni, legittimi,  di giustizia.
Non sempre le programmazioni offrono spettacoli di questo genere assai popolare, ma non per questo meno intelligente e profondo, come se lo scegliere di mettere in scena un giallo, fosse uno sminuire il teatro stesso, i suoi spettatori, e gli artisti che lo hanno realizzato.  Allora, per darsi un tono un po’ snob, si prediligono cose più impegnate, evitando l’intrattenimento come un diavolo da cui stare alla lontana.

GLI ITALIANI DI SECONDA GENERAZIONE: “MI CHIAMO ARAM E SONO ITALIANO. STORIE DA SYNAGOSYTY". Di Maria Pettinato


San Lorenzo al Mare, Teatro dell'Albero. Sabato 8 giugno 2013


L'8 giugno 2013 al Teatro dell'Albero di San Lorenzo al Mare (IM) Aram Kian e il regista Gabriele Vacis hanno presentato “Mi chiamo Aram e sono italiano”, una pièce moderna che va a descrivere i cosiddetti italiani di “seconda generazione”, figli di immigrati nati in Italia, proprio come Aram, figlio di padre iraniano e di madre romana.
In scena troviamo solo Aram, una sedia e un palco vuoto. Davanti al pubblico un monologo molto divertente, ma nello stesso tempo amaro, un monologo che vuole far riflettere lo spettatore.

L’Ora della Mosca. Tratto da Pavlovsky, di e con Augusto Zucchi. Di Vita Matrone


"L'ora della mosca" è il titolo di un adattamento di Augusto Zucchi tratto da due monologhi di uno dei più noti autori latinoamericani contemporanei, l’Argentino Eduardo Pavlovsky drammaturgo, regista e anche psichiatra, dato fondamentale, perché il testo nasce e vive proprio come indagine e messa in scena di ossessioni, psicosi e circuiti mentali di colpe inconfessabili, in un intreccio teatrale che è molto vicino al genere noir.
Nel 1976, in Argentina, il generale Jorge Videla rovesciò il debole governo di Isabelita Peròn (seconda moglie di Juan Peron che aveva governato il paese dal 1946 al 1955 insieme alla prima moglie Evita). Il dittatore scatenò contro i suoi oppositori le “squadre della morte” formate da militari e poliziotti che torturarono e uccisero migliaia di oppositori del regime e fecero scomparire 30.000 persone (desaparecidos) delle quali non si seppe più nulla. Spesso i figli piccoli dei dissidenti massacrati e fatti sparire venivano adottati dai militari e dati in adozione.

09 giugno, 2013

"LA GRANDE BELLEZZA" : ITALIA, ADDIO! Di Francesco Vignaroli


Jep Gambardella (Servillo), scrittore sessantacinquenne in piena crisi esistenziale, vive per inerzia nel suo buen retiro capitolino -un appartamento con vista mozzafiato sul Colosseo- barcamenandosi tra squallide serate discotecare, interviste ad artisti improbabili, conversazioni tra pseudo-intellettuali e la tentazione di ricominciare a scrivere. A risvegliare in lui un po' di tenerezza e di amore perduti, ma anche ad acuire il suo disagio interiore, provvedono due incontri: quello con una spogliarellista quarantenne e quello con il marito, ora vedovo, della sua prima fidanzatina.

Vincenzo Alfieri. Un attore e molto di più



Ciao Vincenzo, puoi presentarti brevemente parlandomi della tua formazione d’attore?


Ho iniziato molto piccolo a recitare, il primo impulso a fare l’attore l’ho avuto a quattro anni e mezzo quando uscì il primo film su Batman di Tim Burton, da lì è iniziata la mia passione. Al liceo ho incontrato un professore di recitazione e letteratura che mi notò immediatamente e mi fece entrare nel suo corso di teatro che durò all’incirca tre anni. Successivamente, arrivato a Roma, ho intrapreso il corso annuale di Beatrice Bracco per poi affrontare una nuova sfida con due corsi in America, prima a Los Angeles e poi a New York, alla NYFA.
 
C’è una personalità artistica che hai incontrato nel tuo percorso che più di altre ritieni importante?

05 giugno, 2013

Tra Passato e Presente. Poesie di Massimo Triolo. "Tre volte benedetto".


Tre volte benedetto

Raffaello, Trasfigurazione
Che le stelle piangano le loro lacrime di diamante.
Che il cielo muoia a partire dal cielo.
Che il cielo sia la sconfinata misura della sua fine.
E che la terra esca dalla terra in costole di dolore,
sotto il cielo inarcate.
Che il sangue resti nella carne
e nella carne faccia grumo.
Ma non finiscano in cerchi di niente
le tue amorevoli carezze.
Ho chiesto tre volte perdono
e chinato la fronte.
Non v’erano tracce nel solco delle tracce.
Non v’erano preghiere, ma salmi,
severi e agri,
attorno alle urla degli innocenti.
Tre volte ho chiesto perdono,
e mi hai baciato sul capo.
Che le stelle piangano le loro lacrime di diamante,
che il cielo sia trafitto dalla terra nera, alta,
come un oceano di preghiere sparse e nere.
Ma non finiscano in cerchi di niente, i tuoi occhi.
Ho conosciuto un solo nome, da dare a ogni cosa;
ed ogni cosa ha portato il tuo nome.
Tutto ciò che di sconfinato annienta e acquieta
questa umana misura,
è come un solco di traccia al vento reso,
come lacrima su dune di sabbia rovente,
se non saprò difendere la tua innocenza
da questo mondo impazzito.
E se ogni cosa non avrà il nome tuo,
avrà quello che Caino dette alla vendetta.
Ho chiesto tre volte perdono,
la mia crudeltà, del suo soltanto
s’abbeverava e saziava,
ma un giorno piegai la mia fronte,
e mi baciasti sul capo.
Tre volte benedetto perché dall’amore tuo scelto,

da labbra di petalo, tre volte benedetto.


Massimo Triolo

PASSIONI SENZA FINE, la soap opera di Giuseppe Cossentino


Il Cast
PASSIONI SENZA FINE è una soap opera nata il 28 Febbraio 2011 come primo sceneggiato radiofonico trasmesso su internet in Italia ed ancora in produzione.
Il titolo deriva dal fatto del continuo intrecciarsi di amori e passioni fortissime tra i vari protagonisti che vivono i loro sentimenti in modo intenso e spregiudicato.
Il suo creatore, Giuseppe Cossentino, unisce la tradizione dello sceneggiato radiofonico alla modernità del web, consacrando Cossentino come il pioniere di un nuovo genere innovativo.

03 giugno, 2013

Il Festival dei 2 Mondi narrato da un blogger: cultura, immagine e territorio


Il Blog è oramai divenuto una delle principali fonti d’informazione del nostro Paese e non solo. Il Blog è dappertutto, i blogger sono dappertutto! Dove c’è uno sguardo sulla realtà, dove c’è un punto di vista, dove c’è un’opinione… là ci può essere potenzialmente un blogger, dove il punto di vista reale si trasforma in punto di vista informatico e dove VERAMENTE si può parlare di PUNTO DI VISTA. Che cos’era l’informazione prima dell’avvento dei blogger? Era l’informazione riservata a poche testate, a pochi canali d’informazione, un’informazione che aveva, e che ha - visto che quel tipo d’informazione giornalistica sopravvive parallelamente – la possibilità di offrirci pochi punti di vista, considerando il fatto che, plausibilmente, questi mezzi  hanno l’intenzione di presentarci la notizia in modo impersonale, fattore che inevitabilmente toglie al punto di vista la sua forza personalistica. Questa tendenza è andata in un certo momento (pochi anni fa) a spegnersi, o comunque a ridursi a causa della sopraggiunta di un motore d’informazione incredibile: il Blog, appunto.

02 giugno, 2013

“(Rather than) Blues, da Tennessee Williams e altri pretesti”. Di Daria D.


Milano, Spazio Tertulliano. Dal 30 maggio al 2 giugno 2013


“Non nominare in nome di Dio invano” dice il famoso comandamento.
Ora, lasciando da parte citazioni altolocate e abusate, portiamo il concetto nel campo dell’arte, e specificatamente a questo “Primo studio dedicato ai blues di Tennessee Williams e ai detriti precipitati di un’America sciolta nel suo sogno”. Belle e poetiche parole che leggiamo nel comunicato stampa, e che prosegue nel concetto della follia e del decadimento, suscitandoci la curiosità di vedere lo spettacolo.

01 giugno, 2013

inBreve – Festival di corti teatrali. Una vetrina di giovani realtà teatrali contemporanee ad Arezzo. Di Michele Squillace


“In questa città non c'è mai niente da fare!”.
Con questa frase perentoria i cittadini della piccola città toscana dove il sottoscritto vive (Arezzo ) sono soliti giustificare la loro pigrizia. Trovo un gusto speciale nel confutare questa affermazione affrettata, mi basta aprire un giornale o stazionare cinque minuti sui tanto amati social network per scoprire un sottobosco pullulante di vita, una lunga serie di iniziative che meriterebbero palcoscenici più ampi ( con tutto il rispetto per quelli che hanno già ).

Expo 2013: una manifestazione trasversale atta a fondere moda, intrattenimento e arte.


Stefania Orlando
Dal primo al nove giugno 2013 presso lo spazio fieristico di S. Maria la Carità in Napoli ci sarà l’Expo 2013.
L’organizzazione della manifestazione è curata da Medea Eventi, delegato allo spettacolo è il consigliere comunale Eduardo Del Sorbo; media-partner dell’evento è RadioPuntoCinque. La direzione artistica e la progettazione culturale sono affidate a Nicola Spanò, produttore cinematografico e ad Andrea Axel Nobile, organizzatore d’eventi. <L’evento si presenta come una manifestazione trasversale che cerca di accontentare un pubblico variegato>. Dichiara Spanò, produttore del film “Fallo per papà”.