10 giugno, 2013

L’ISPETTORE MACQUEEN E L’ENIGMA DELLA DONNA SCOMPARSA di EDGAR WALLACE. Di Daria D.



Milano, Teatro Caboto. Dall’8 maggio al 9 giugno 2013


Il genere noir è sempre molto amato, e i vari ispettori e detective, da qualsiasi parte del mondo provengano, che lunga lista potremmo fare e ognuno di noi troverebbe il suo favorito, li consideriamo un po’ come amici perché hanno la capacità, l’intelligenza e la libertà, di risolvere misteri e di far condannare criminali, cosa che non sempre succede nella vita reale.
 Insomma sono gli eroi dei nostri sogni, legittimi,  di giustizia.
Non sempre le programmazioni offrono spettacoli di questo genere assai popolare, ma non per questo meno intelligente e profondo, come se lo scegliere di mettere in scena un giallo, fosse uno sminuire il teatro stesso, i suoi spettatori, e gli artisti che lo hanno realizzato.  Allora, per darsi un tono un po’ snob, si prediligono cose più impegnate, evitando l’intrattenimento come un diavolo da cui stare alla lontana.
Ma intrattenere gli spettatori con opere come questa vista di recente e tratta dal famoso maestro del giallo edgar Wallace non è per niente un demerito, anzi, un’onesta e piacevole soluzione al desiderio che molti fruitori hanno di passare qualche ora senza farsi soverchiare da altri problemi, magari quelli degli altri, o temendo di confrontarsi, dopo una giornata faticosa, con realtà drammatiche che poco possiamo fare per cambiare. Senza alcun dubbio è giusto  prenderne atto ma anche un po’ di riposo per le nostre sensibilità è a volte auspicabile.
Nulla di male allora se si va a teatro per divertirci, o rilassarsi, magari partecipando mettendo in moto le nostre capacità d’investigatori dilettanti. Le mie, ammetto, molto modeste, ma sono sicura che altri spettatori avessero capito i vari inganni della trama, cosa però non facile perché il regista ha lavorato appunto su quello che sembra, ma non è e quello che non sembra è e poi alla fine niente è quello che sembra. Un inganno in buona fede, con un dialogo veloce e a volte molto spiritoso, messo in bocca soprattutto ai due personaggi, il marito, interpretato dallo stesso regista Gianluca Frigerio e al pittore, interpretato dalla giovane promessa Diego Giannettoni, che sono in qualche modo, a loro modo, per ragioni diverse, fuori di testa.
Bravo anche tutto il resto del cast.
Una piacevole serata, senza pretese e senza noia. Speriamo succeda ancora.

Daria D.

Foto di Alessandro Tintori


Regia Gianluca Frigerio
Con
Gianluca Frigerio il marito
Denise Brambillasca la moglie
Daniele Giulietti l'ispettore
Andrea Arrigoni il pastore
Diego Giannettoni il pittore
Anna Battaglia l'infermiera

Boris Macaresco lo sceriffo

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