09 giugno, 2013

Vincenzo Alfieri. Un attore e molto di più



Ciao Vincenzo, puoi presentarti brevemente parlandomi della tua formazione d’attore?


Ho iniziato molto piccolo a recitare, il primo impulso a fare l’attore l’ho avuto a quattro anni e mezzo quando uscì il primo film su Batman di Tim Burton, da lì è iniziata la mia passione. Al liceo ho incontrato un professore di recitazione e letteratura che mi notò immediatamente e mi fece entrare nel suo corso di teatro che durò all’incirca tre anni. Successivamente, arrivato a Roma, ho intrapreso il corso annuale di Beatrice Bracco per poi affrontare una nuova sfida con due corsi in America, prima a Los Angeles e poi a New York, alla NYFA.
 
C’è una personalità artistica che hai incontrato nel tuo percorso che più di altre ritieni importante?

Ho avuto la fortuna di incontrare tanti attori e registi dai quali ho potuto apprendere cose nuove e punti di vista diversi. Sicuramente mi ha colpito moltissimo Alessio Boni sul set di “Caravaggio”. Lo guardavo con tanta ammirazione e stima, trovo che sia straordinario.

Che differenza c’è secondo te tra cinema e televisione? Quale preferisci?

La differenza sostanzialmente sta tutta nella narrazione. Un film non può comunicare una storia allo stesso modo di una fiction o di un telefilm. Altre differenze non credo ci siano. Ci sono film più belli e meno belli così come altrettante fiction.

Dal tuo curriculum vedo che ancora non ti sei dedicato al Teatro? Scelta o caso? Ti piacerebbe fare Teatro?

In realtà ho iniziato proprio con il teatro quando ero più piccolo. In seguito  non mi è capitato di fare teatro, non per scelta, ma perché non c’è stata l’occasione.

Qual è il ruolo che hai interpretato nella tua vita che ti è rimasto più nel cuore e che hai sentito più tuo?

Da un lato il ruolo che sicuramente finora mi ha colpito di più è quello di Guglielmo in “Niente può Fermarci”. Un ruolo difficile, perché ho interpretato un ragazzo affetto dalla sindrome di Tourette, una malattia che provoca forti spasmi muscolari e ti induce a straparlare senza filtri offendendo il prossimo. Tutto questo però a sfondo comico, per cui mi sono divertito tantissimo, ma l’impegno psicofisico è stato piuttosto elevato. Dall’altro lato ho sentito sicuramente più vicino a me il ruolo di Mike Miele in “Forse sono Io”, serie web che ho anche ideato e diretto, che romanza in chiave comica un po’ la mia vita sentimentale e lavorativa.

Il tuo successo è arrivato con “Incantesimo”, giusto? Puoi parlarmi di questa esperienza?

“Incantesimo” è stata la migliore palestra che potessi fare. Ho imparato davvero tanto durante quel periodo lavorativo. C’erano tanti attori di grande esperienza da cui ho potuto apprendere molto, mi ha insegnato la vita quotidiana del set, gli orari incalzanti, il rispetto dei ruoli. Una vera scuola di vita!

Chi è Vincenzo fuori dal set? Dal tuo curriculum emerge che sei un ragazzo molto eclettico: suoni, doppi… e sei addirittura riuscito a completare gli studi universitari, complimenti!

Grazie! Ho un problema: non so stare mai fermo! Sono curioso e pieno di voglia di fare, quindi avere tanti interessi per me è vitale. Amo il doppiaggio, ho iniziato a fare tentativi da solo nel mio studiolo con un microfono non professionale e pian piano sono riuscito a intraprendere anche quella strada. Mi piace lo sport, che mi porta a stare all’aria aperta, suonare e cantare, perché mi fa scaricare la tensione. Lo studio è un’altra conseguenza della mia curiosità, avevo bisogno di approfondire la mia conoscenza in alcuni settori che non fossero necessariamente cinema e spettacolo.

Per concludere, potresti parlarmi dei tuoi progetti futuri e della tua prossima apparizione in “Niente può fermarci”?

Progetti futuri per fortuna sono tanti: sto scrivendo tre sceneggiature, programmando di fare “Forse sono Io 2”; sono sul set di una Fiction, “I segreti di borgo Larici”, che uscirà il prossimo inverno e presto mi vedrete nella fiction “Olivetti” e nell’ episodio pilota di una bellissima serie web di genere fantascienza dal titolo “Closer”, di cui sono protagonista.
In “Niente può Fermarci”, come ti ho detto prima, mi sono divertito tantissimo e spero che lo faccia anche il pubblico, è una commedia on the road con protagonisti quattro ragazzi (io, Federico Costantini, Gugliemo Amendola e Emanuele Propizio) pieni di voglia di vivere e che scappano da una clinica per ragazzi affetti da patologie particolari. Verranno rincorsi da quattro genitori super (Gianmarco Tognazzi, Serena Autieri, Massimo Ghini e Paolo Calabresi) in apprensione per la follia attuata dai figli. Ne vedrete delle belle!


Curata da Stefano Duranti Poccetti

Nessun commento:

Posta un commento