24 febbraio, 2013

Anna Karenina: il coraggio e la libertà d'amare. Di Francesca Saveria Cimmino


Era il 1877 quando fu pubblicato il romanzo di Lev Tolstoij intitolato Anna Karenina, suddiviso in otto parti e tanto apprezzato da Dostoevskij. L’autore dichiarò di aver immaginato un «nudo gomito femminile di un elegante braccio aristocratico», e non poté sottrarsi all’idea di creare e adattare un personaggio che prendesse vita. L’ultima versione del film, diretta da Joe Wright e sceneggiata da Tom Stoppard, evidenzia in due ore e dieci minuti tutti i tratti salienti della vita di una donna coraggiosa e “dannata”.

23 febbraio, 2013

Tre divertenti vignette di Sara Lovari...


Sara ha creato per noi tre vignette. La prima che proponiamo è inerente allo Spettacolo "Modì", recensito dal Corriere, in cui si parla della vita di Amedeo Modigliani, soggetto della composizione di Sara.






Poi ne proponiamo una sulla Spettacolo "Il Diavolo Custude", anche questo recensito da noi, in cui il protagonista è Vincenzo Salemme.



Infine vi proponiamo una vignetta di stampo politico.







22 febbraio, 2013

cs376cortona Sabato 23 Febbraio ore 21.30 Dario Napoli e Augusto Creni DUO DI CHITARRE MANOUCHE Repertorio di Django Reinhardt, standard americani e italiani



V'invitiamo al concerto del nostro Dario Napoli!

Due dei massimi esponenti del genere in Italia si riuniscono in occasione della registrazione del secondo disco di Dario Napoli.
La serata prosegue in jam session aperta ai musicisti presenti.

Siamosolonoi, drammaturgia di Marco Andreoli. Lui, lei e un’incombente quotidianità. La storia di una coppia raccontata attraverso la metafora del gioco. Di Sara Nocciolini



Montepulciano, Teatro Poliziano. 5 gennaio 2013

Un duello all’ultimo sangue tra due cavalieri. È con questo racconto, fatto a due voci, che si apre la pièce Siamosolonoi di Marco Andreoli, creando un’atmosfera in bilico tra il contesto immaginario del mondo cavalleresco e l’ambiente reale, quotidiano della cucina dove si svolge l’intera vicenda. Un duello che dalla parola passa rapidamente all’azione scenica dei due protagonisti, che iniziano a rincorrersi saltando letteralmente da un mobile all’altro, arrampicandosi sul frigorifero, e nascondendosi infine sotto il tavolo. Un gioco di corpi agili e giovani, l’inseguimento di due bambini che nel corso dello spettacolo passano dal giocare a fare gli adulti all’intraprendere insieme – ma da posizioni diverse e con modi differenti - un percorso di crescita che li porterà a diventare adulti. Lei è Ada, una bambina che sembra una bambola per certi aspetti della sua gestualità (come quel modo di stare seduta per terra o di muoversi durante un breve ballo) e per quel suo vestito rosso che la fa assomigliare ad una regina di cuori delle favole. Lui è Savino, un ragazzetto che vorrebbe festeggiare perché è il giorno del suo compleanno, un momento fortemente simbolico che lo porta a porsi delle domande e a scalpitare per conoscere cosa c’è fuori dalle mura domestiche.

21 febbraio, 2013

"Il Panico", il pensiero di Linda Caglioni sullo Spettacolo di Ronconi, visto al Piccolo Teatro di Milano



Milano, Piccolo Teatro Strehler. Andato in scena fino al 10 febbraio 2013

Su un parquet giallo elettrico inclinato, scivolano i destini e i disturbi di personaggi intenti nella ricerca perenne di qualcosa: chi di un messaggio ultraterreno, chi di una chiave senza nome e chi, ancora, della propria identità. Tra scenografie in continuo movimento e scarni arredamenti di una città nevrotica, Ronconi fa le veci di Rafael Spregelburd e mette in scena “Il Panico”, uno spettacolo dove i freni della logica vengono lasciati andare e il muro tra assurdo e reale si fa più sottile e permeabile che mai. Tre ore di capolavoro in cui le piccole tragedie della comune quotidianità vengono smascherate, l’ambiguità della mente sviscerata da insolite angolature. 
Attori surreali e surreali dialoghi, restituiscono vita ad un microcosmo inquietante e parallelo, più vicino a noi di quanto potremmo immaginare.  

Linda Caglioni                                                                                                                                                                           


Piccolo Teatro Strehler
dal 15 gennaio al 10 febbraio 2013
Il panico
di Rafael Spregelburd
traduzione Manuela Cherubini
regia Luca Ronconi
scene Marco Rossi
costumi Gianluca Sbicca
luci A J Weissbard
suono Hubert Westkemper
trucco e acconciature Aldo Signoretti
con (in ordine alfabetico) Riccardo Bini, Francesca Ciocchetti, Clio Cipolletta, Fabrizio Falco, Iaia Forte, Elena Ghiaurov, Lucrezia Guidone, Manuela Mandracchia, Valeria Milillo, Maria Paiato, María Pilar Peréz Aspa, Valentina Picello, Paolo Pierobon, Alvia Reale, Bruna Rossi, Sandra Toffolatti
produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa

19 febbraio, 2013

"Il pittore filosofo: Vittorio Mazzucconi", di Daria D.


Il Sé che parla all'Anima 1992

Il suono incessante e ipnotico della cascata e quello del treno, che passa a intervalli regolari, sono la colonna sonora della mia conversazione intervista con Vittorio Mazzucconi, artista la cui poliedrica apertura ci ricorda un uomo del Rinascimento ma con un lato aristocratico, inteso come un volersi allontanare, per difendersi  dal rumore assordante della folla di quegli artisti sempre presenti e osannati, molto spesso a torto, per seguie un suo cammino interiore fatto di silenziosa ricerca, costante e tormentata, del bello, dell’armonia, dello spirito.

17 febbraio, 2013

“All’Ombra della Vicaria”, quando il Teatro ricorda la storia dimenticata. Di Maribù Lasati


Napoli, Castel Capuano, ex tribunale. Venerdì 15 Febbraio 2013

Un gioco di luci e ombre per raccontare i moti del 1848. Una cronaca della storia napoletana che riporta sulla scena i personaggi che il tempo ha dimenticato. Da questo binomio nasce lo spettacolo "All’Ombra della Vicaria". All'interno dell’antico tribunale di Napoli, la regista Cinzia Mirabella, questa volta anche in veste di attrice e autrice, riporta sulla scena una Napoli con le sue difficoltà e i suoi dolori, che lotta per essere libera. Un viaggio malinconico e interessante che ferma e congela il tempo, dando spazio a figure nuove dimenticate dai libri di storia.
Al centro del racconto il giovane rivoluzionario Paolo Rodinò, interpretato da un eclettico Giorgio Sorrentino, insieme a Francesco Dall'Aglio, Roberto Majello e Guido Liotti che conducono gli spettatori in un ritorno al passato dal ritmo incalzante. Una fedele ricostruzione storica degli avvenimenti che si svolsero nel maggio del 1848 a Napoli, quando un compromesso fra la casa reale dei Borbone e i liberali moderati diede brevemente vita al Regno delle due Sicilie, il primo governo democratico della penisola. Ma l’intesa risultò fin troppo precaria e provocò una sommossa. Nonostante il clima rivoluzionario e la portata dei moti si ritornò all’assolutismo e si svolsero lunghi processi a carico dei responsabili, molti dei quali si conclusero con la pena di morte.
Roberto Majello
Su questo sfondo l'intellettuale alle prime armi si trova a far parte di un progetto più grande di lui, che lo investe non solo personalmente ma anche dal punto di vista familiare.
Un puzzle complesso di intrecci storico-sociali che si sviluppa nel corso della storia e che descrive la vita di un tempo.
Un compito difficile quello di Mirabella che ha eseguito con stile riuscendo a compiere il suo obiettivo: districare la matassa e attraverso le storie creare una visione d’insieme complessa e ben costruita. Non si rinuncia all'aspetto psicologico, i caratteri dei personaggi sono ben definiti senza essere stereotipati.
Anche i costumi e la location della storica ed evocativa sala del Tronetto di Castel Capuano, con le sue decorazioni lignee a intaglio dorato, coinvolgono lo spettatore in quella che è definita "la primavera dei popoli", ripercorrendo l'avvenimento della rivolta dei Settembrini. Un viaggio in cui si incrociano le vite di numerosi personaggi realmente esistiti che con il tempo sono stati dimenticati.

Maribù Lasati


ALL’OMBRA DELLA VICARIA
I moti del '48 a Napoli:
Ricostruzione storica e adattamento teatrale
di Cinzia Mirabella
con
Francesco D’Aglio, Guido Liotti, Roberto Majello, Cinzia Mirabella, Giorgio Sorrentino
Regia Cinzia Mirabella

“Viva la libertà”, vita di un politico. Di Francesca Saveria Cimmino


Il film diretto da Roberto Andò è tratto dal suo romanzo Il trono vuoto, premio Campiello.
Enrico Oliveri, interpretato da Tony Servillo, è il segretario del principale governo d’opposizione. Gli ultimi sondaggi elettorali lo valutano vinto, per cui, soffrendo anche di una forte depressione, decide di allontanarsi temporaneamente e senza preavviso, dal suo paese, da sua moglie e dal suo ruolo politico. Si trasferisce a Parigi, dove ad accoglierlo c’è Danielle, sua vecchia fiamma. Intanto in Italia il fedele segretario, Andrea Bottini (interpretato da Valerio Mastandrea), e la moglie Anna cercano disperatamente una soluzione per colmare questo vuoto. La forte crisi politica fa sì che la gente si senta smarrita, confusa, e un leader, soprattutto in queste circostanze, è fondamentale. Anna ha un’idea geniale: chiamare Giovanni Ernani, fratello gemello di Enrico.

LA SUPERIORITÀ DELLA FILOSOFIA SULLA PSICOLOGIA. La terapia delle ansie depressive: dove non c’è filosofia non c’è cura, dove c’è scienza senza filosofia c’è Giorgio Nardone – Vito Mancuso “la vita autentica” un saggio come buon principio per la ricerca della cura. Saggio di Giuseppe Sanfilippo


Paul Gauguin, Da dove veniamo?

Ai giorni nostri, siamo soliti conoscere la filosofia come una disciplina da studiare, per un voto a scuola o per un esame all’università, ma essa davvero è solo una disciplina da studiare e basta, o e molto di più? Cos’è la filosofia? Potremo rispondere che è la storia di grandi pensatori e la scienza della saggezza, ma essa non è solo questo, non è nata per questo ma per la cura dell’uomo, infatti, la Filosofia è amore per l’altro, essa è l’unica scienza della cura umana: per riuscire a lottare contro uno stato d’animo che ha condotto l’uomo ad un malessere o depressione. Questo può sembrare molto strano e un’invenzione a chi non conosce questo aspetto della filosofia; soprattutto perché attribuiamo la cura degli stati depressivi alla psicologia. In tale contesto, però, non sappiamo che quest’ultima deriva dalla filosofia. In una parola non siamo consapevoli che la filosofia è superiore alla psicologia, che è inferiore, e tra l’altro la divina filosofia è la vera cura di sé, e di tutta l’umanità.  La filosofia è madre della psicologia, della pedagogia, della sociologia… tutto deriva dalla filosofia, madre superiore e immortale, la guida dell’uomo fin dall’origine di quest’ultimo. Ma che differenza c’è tra psicologia e filosofia?

15 febbraio, 2013

Girotondo. Ispirato a Girotondo di Arthur Schnitzler. Regia di Bruno Fornasari. Di Daria D.



Milano, Teatro Filodrammatici. Dal 14 al 10 marzo 2013

Questo testo del grande scrittore austriaco è un’opera sempre attuale, molto piacevole, leggera ma non banale, divertente, piena d’intelligenza e profondità. Quel girotondo d’ipocrisia borghese nascosta tra parole d’amore, stereotipi vari, il bisogno di trovare nuovi stimoli, vivere passioni anche se, o proprio perché passeggere, è un gioco che, ammettiamolo pure, fa gola a tutti. A volte rimane nelle nostre fantasie, altre…

Il ballo degli elefanti: “Elephant Man” di Giorgio Marinelli. Di Mario Di Calo



Roma, Teatro Ghione. Dal 7 al 17 Febbraio 2013

Intorno a Joseph Carey Merrick, conosciuto da tutti nel mondo come l'Uomo elefante (The Elephant Man), si è scritto molto e molto si è detto, il primo ad occuparsene fu proprio il suo salvatore ed amico sir Frederick Treves, che da medico scrisse The Elephant Man and Other Reminiscences, riguardo alle sue ricerche sulla anomalia e particolarità di questo uomo così mostruoso e così sensibilmente maltrattato, ma anche nel libro cult di Leslie Aaron Fiedler Freaks, nel capitolo “Uomini selvaggi e bambini selvatici”, c’è una disamina circa questa particolare mostruosità; poi venne Bernard Pomerance nel 1977 col suo omonimo testo teatrale, che vanta una messa in scena italiana per la regia di Giorgio Pressburger del 1981 per il Festival dei Due Mondi di Spoleto con Paolo Bonacelli nel ruolo di Treves, infine il film di David Linch del 1980, che ha dato maggiore notorietà e risalto alla vicenda umana di questo straordinario uomo.

14 febbraio, 2013

"Modì", l’ultimo inverno di Amedeo Modigliani. Libretto, musica e testo di Gipo Gurrado. Di Daria D.



Milano, Teatro Leonardo da Vinci, dal 12 al 17 febbraio 2013

Mi ritrovo a recensire una storia d’amore il giorno di S. Valentino, infatti, il tema centrale dello spettacolo è l’amore per la vita, gli eccessi, l’arte, che univa quel gruppo di artisti maledetti che vivevano a Parigi, il centro del mondo agli inizi del novecento, venuti da un po’ dovunque per cercare la fama, il successo, anche a costo della rovina, sia fisica sia morale.

13 febbraio, 2013

La migliore offerta di Giuseppe Tornatore. La mia variante umoristica. Di Daria D.



Una grande scatola dorata (il colore di Praga, che sapevamo fin dall’inizio, sarebbe apparsa) con un nastro rosso (come il Natale, S. Valentino…ecc…ecc) ci viene recapitata in un lussuoso ristorante in qualche città della Mitteleuropa, ma forse è Londra.  Vabbè chi se ne importa?  Stiamo sorseggiando champagne, i camerieri svolazzano intorno, tutti curiosi, gli altri clienti, mormorano, guardano, non vedono l’ora di sapere cosa si nasconde nel prezioso involucro.

La riscoperta della necessità di pensare. La filosofia come cura dell’indifferenza. Di Claudia Conte


Raffaello Sanzio, Scuola di Atene

Non esistono periodi storici in cui l’urgenza del pensiero sia più forte che in altri.
Pensare rende l’uomo uomo; non c’è distinzione tra quello che gli uomini sono e quello che gli uomini pensano.
La filosofia, nata nell’antica Grecia, come testimonia la stessa etimologia della parola, è “amore per la conoscenza”; più precisamente è quel ramo del sapere che studia i principi e i fondamenti della realtà, i modi della conoscenza, i problemi e i valori dell’agire umano.

12 febbraio, 2013

Massimo Triolo. L’ambiguità delle Luci e delle Ombre. Di Stefano Duranti Poccetti



Arancia Meccanica
Ritratto di Pasolini
Paesaggi, ritratti, figure astratte quasi mistiche. Il bianco e il nero dei disegni, gli unici colori presenti, si accarezzano e si contrastano tra di loro. Sto parlando delle opere di Massimo Triolo, Artista a tutto tondo, forse più conosciuto come scrittore, ma non per questo meno valido come disegnatore. Basta osservare le sue opere, esposte ad Arezzo dal 26 gennaio fino al 23 febbraio ad Arezzo Factory (Via Masaccio n. 6), per comprendere il valore dell’Artista. Emerge subito, guardando i soggetti, la grande cultura, che spazia dal territorio musicale, in questo caso osserviamo un disegno dedicato ai Clash, fino all’ambito letterario, dove incontriamo scrittori come Pasolini o soggetti letterari, come Riccardo III; anche il cinema interessa l’autore, se “Arancia Meccanica” diventa un suo soggetto.

11 febbraio, 2013

“Il Diavolo Custode”. La divertente maschera del Diavolo. Di Stefano Duranti Poccetti



Cortona, Teatro Signorelli. Mercoledì 6 febbraio 2013

Un bar in fallimento (Il Caffè Vespasiano), una moglie che lo tratta da inetto, una figlia che lo rende senza autorità. La condizione del protagonista de “Il Diavolo Custode” (titolo un po’ rubato a “Il Diavolo Custode (quasi amici)”, di Philippe Pozzo di Borgo) di e con Vincenzo Salemme è disastrosa.

Siamo nella settimana di San Valentino e questo Cyrano di Sara Lovari sembra veramente adatto per descrivere la festa degli innamorati...




09 febbraio, 2013

“Moni Blues. Il Teatro di Moni Ovadia”, uno studio completo sull’opera di Moni Ovadia. Presentazione del libro di Paola Bertolone



Sarà presentata mercoledì 13 febbraio 2013 “Moni Blues. Il Teatro di Moni Ovadia”, la pubblicazione della dott.ssa Paola Bertolone, edita da UniversItalia, in cui la ricercatrice e docente di Storia del Teatro presso l’Università di Siena racconta in modo molto dettagliato le caratteristiche del Teatro di Moni Ovadia. L’incontro sarà alle 17 e 30 e avverrà nel prestigioso spazio del Piccolo Teatro Grassi di Milano. L’ingresso sarà gratuito e l’evento vedrà la partecipazione dello stesso Moni Ovadia (che ha preso anche parte diretta alla realizzatore della presentazione insieme al direttore editoriale di UniversItalia Manuel Onorati), che interverrà durante l’iniziativa insieme alla stessa scrittrice e al critico teatrale Oliviero Ponte di Pino.
Moni Blues. Il Teatro di Moni Ovadia” è probabilmente la pubblicazione più completa sul maestro di origine bulgara fin ora uscita e un appassionato di Teatro non può perdersi questa presentazione!

“Solo gli ingenui muoiono d’amore”, testo regia e interpretazione di Cèsar Brie. Di Daria D.



Milano, Teatro Filodrammatici. Dal 7 al 9 febbraio 2013. Prima nazionale


César Brie, seduto sul palcoscenico, levati i panni del Secco, alla domanda su quanto ci sia di autobiografico nei suoi testi, risponde semplicemente, usando quel tono di voce caldo e rassicurante, che ha mantenuto una sfumatura di accento argentino: “E’ tutto autobiografico. Ma io risuono in voi”.

08 febbraio, 2013

Claudia Conte, l'attrice poetessa...



Ciao Claudia, una breve biografia per presentarti.
Cari amici, sono Claudia Conte.
Attrice ciociara nata a Cassino nel 1992. Diplomata presso il Liceo Classico di Frosinone, vivo a Roma e, unitamente agli studi universitari, seguo con entusiasmo e dedizione, assecondando la mia naturale predisposizione all’arte, la mia passione più grande: la recitazione (attrice e socia della compagnia Il Teatro dell'Appeso dal 2010, attualmente partecipo a svariati progetti teatrali e cinematografici).

Dove dovete parcheggiare? SERATA A COLONO di ELSA MORANTE. Di Mario Di Calo



Roma, Teatro Argentina. dal 30 gennaio al 17 febbraio 2013


Ci sono parecchie componenti affettive nello spettacolo visto ieri sera, in un affollatissimo Teatro Argentina di Roma, e fa piacere soprattutto che queste s’individuano in giovani - quelle di Mario Martone, regista dello spettacolo - per il mito greco, che si era confrontato con queste tematiche al tempo delle regie fatte quando era direttore dello stabile romano - EDIPO RE e EDIPO A COLONO -, regie, che ruotano sempre intorno al mito che lo hanno da sempre interessato ed appassionato insieme alla sua lunga frequentazione con l’altro protagonista della serata, Carlo Cecchi. Ricordiamo, solo uno per tutti, MORTE DI UN MATEMATICO NAPOLETANO, film col quale esordisce brillantemente al cinema, mentre è noto il legame che Cecchi aveva con Elsa Morante, autrice del bellissimo ed inedito testo per la scena SERATA A COLONO (estrapolato dalla raccolta IL MONDO SAVATO DAI RAGAZZINI), poema/dramma poetico e visionario, testo messo in scena per la prima volta, dopo svariati tentativi e con nomi altisonanti a farsene promotori. Ora, non da meno, lo editano per la scena con il concorso del Teatro di Roma, il Teatro Stabile di Torino e il Teatro Stabile delle Marche in un’edizione memorabile.

06 febbraio, 2013

Paolo Preite. "I wanna hold your hands", il nuovo singolo del promettente cantautore italiano!


Vi ricordate di Paolo Preite? Il giovane cantautore romano di cui il Corriere parlò qualche tempo fa? Ecco, finalmente è arrivato alla conclusione del suo singolo "I wanna hold your hands", con la speciale produzione di Fernando Saunders e di summitmusic.us. Le parole e la musica sono dello stesso cantautore, mentre alla batteria troviamo Kenny Aronoff. Per saperne di più su di lui rimando all'altro articolo che il Corriere scrisse: 


A seguito il nuovo singolo di Paolo, buono ascolto!







05 febbraio, 2013

L’amore ai tempi della ragione permanente: LOVE! Di Mario Di Calo


Roma, Teatro dell’Orologio, Sala Orfeo. Dal 18 gennaio al 3 febbraio 2013


In una commedia di Eduardo De Filippo del 1955 dal titolo MIA FAMIGLIA il personaggio Michele Cuoco, parlando di suo figlio novello sposo e di sua moglie dice: “Si amavano ma non sapevano dimostrarselo”; dopo più di sessant’anni siamo alle solite, una coppia benestante e professionalmente ben inserita, psicologo lui avvocatessa lei, lotta con la affermazione dei propri sentimenti di uno verso l’altro, tanto da brindare al terzo anno in cui lui non ascolta quello che lei dice, o forse il secondo, ma cosa importa? L’importante è alzare i calici e brindare alla propria freddezza ed estraneità.

03 febbraio, 2013

"Lincoln" di Spielberg. Che delusione, Steven… Di Daria D.



Non si rinuncia mai  a vedere un film di Steven Spielberg che in quest'ultimo ha scelto, scaltramente, non dimentichiamo il suo lato di business man di origini ebraiche, che però non usa i soldi dei contribuenti per produrre movie, un tema caro, anche se ormai fa poco scalpore, come quello dell’abolizione della schiavitù voluta e attuata da Abramo Lincoln, sedicesimo presidente degli Stati Uniti e  primo per appartenenza al partito repubblicano.

02 febbraio, 2013

Essere è niente, essere è farsi: COME TU MI VUOI in prima alla Sala Umberto di Roma. Di Mario Di Calo



Roma, Sala Umberto. Dal 29 gennaio 2013


Come nella versione di Armando Pugliese del 2000, che ambientava il dramma di Luigi Pirandello su di un grande set fotografico, in virtù della clamorosa scoperta del fotografo/rivelatore Boffi, anche Francesco Zecca, regista dell’attuale edizione in scena in prima nazionale al Teatro Sala Umberto di Roma da martedì 29 gennaio, prodotto da Pietro Mezzasoma, ambienta la storia dapprima in un cabaret berlinese con tanto di luci del varietà a fare da parentesi a quanto accade e si dipana sulla scena, a Berlino, in casa dello scrittore Carlo Salter e poi in Veneto nella villa ricostruita da Bruno Pieri, in una sorta di teatro nel teatro consono all’Ignota, ovvero Elma, ovvero Cia, quando decide finalmente di “interpretare” il ruolo a lei richiesto da più parti, tutto questo nella suggestiva e funzionale scena di Francesco Ghisu.

“Trovarsi” di Luigi Pirandello. Adattamento e regia di Enzo Vetrano e Stefano Randisi. Di Daria D.


Milano, Piccolo Teatro Grassi, dal 29 gennaio al 3 febbraio 2013


Forse perché sono attrice, conoscevo già il testo di Pirandello, e quindi con piacere ho assistito alla messa in scena di Enzo Vetrano e Stefano Randisi, auspicando una regia in qualche modo originale pur rimanendo fedele alla sua affascinante tematica.  E così è stato, e per due ore ho” vissuto” la storia d’amore di Donata Genzi, attrice famosa e tormentata, per un uomo, per il teatro, per la vita stessa, che li accomuna entrambi.