13 novembre, 2015

“Bisbetica”: come domare un testo senza tradirne l’essenza. Prosegue a Trieste la tournée dello spettacolo con Nancy Brilli e la regia di Cristina Pezzoli. Di Paola Pini


Trieste, Il Rossetti, Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. Dall’11 al 15 novembre 2015

“Bisbetica – La bisbetica domata di William Shakespeare messa alla prova”. Il lungo titolo contiene in sé lo spirito di questa messinscena che ha per protagonista Nancy Brilli, diretta da Cristina Pezzoli. L’opera è stata tradotta e adattata per l’occasione da Stefania Bertola che, mantenendo quasi in ogni sua parte il ritmo dato dagli endecasillabi, ne ha tratto una versione intrigante e originale. Per prima cosa il gioco del metateatro viene portato alle estreme conseguenze fin dalla cornice, completamente modificata: il regista, a causa di conflitti interni, abbandona la compagnia a poche settimane dal debutto, costringendo gli attori a discutere assieme su come realizzare la commedia e ognuno vorrebbe imporre la propria personale visione del testo e dei personaggi.
La cosa porta ad innescare una serie di dinamiche interne che si ripercuote necessariamente sullo svolgimento, il che permette agli spettatori di vivere “dall’interno” quel che avviene quando si monta uno spettacolo, assistendo ad una rappresentazione che si muove così su diversi livelli: gli attori in quanto professionisti mentre recitano il proprio ruolo all’interno di una compagnia che metterà in scena uno spettacolo e gli stessi che lo realizzano in quanto personaggi dell’opera del Bardo, in particolare nel conflitto che si svolge tra la prima attrice e chi impersona il ruolo di Petruccio.
Tutto ruota intorno alla difficoltà di affrontare un testo dotato di un primo livello di lettura molto appariscente, del tutto anacronistico rispetto alla sensibilità di noi contemporanei. Shakespeare ha, in ogni suo testo, una fortissima componente mimetica e in questo caso è davvero difficile uscire dal contingente per riuscire a cogliere l’universale. Franco Ricordi, a proposito de “La bisbetica domata”, mette in evidenza tra l’altro la forte componente data dallo scontro di coppia, presente in modo molto forte. Proprio per questo non è semplice evitare di cadere oggi in un’interpretazione ideologica della questione, cercando invece di restare in ascolto di quanto di universale e libero dalla contingenza temporale questo testo ci può dire. È una sfida non da poco, cui si aggiunge la volontà di mantenere lo spirito del teatro elisabettiano con i suoi meccanismi unici e sempre godibili, permettendo così al pubblico di giocare su due piani storici senza che né uno né l’altro venga tradito.
La comicità e gli elementi tipici di questo tipo di spettacolo sono mantenuti e hanno trovato l’apprezzamento del pubblico nei teatri in cui è già andato in scena, a partire dal suo debutto avvenuto il 22 luglio scorso a Verona nell’ambito del 67° Festival Shakespeariano dell’Estate Teatrale Veronese.
Accanto a Nancy Brilli nel ruolo di Caterina, la protagonista della commedia, recitano Matteo Cremon (Petruccio), Federico Pacifici (Gremio), Gianluigi IgiMeggiorin (Grumio), Gennaro Di Biase (Ortensio), Anna Vinci (Vedova), Dario Merlini (Tranio), Brenda Lodigiani (Bianca), Stefano Annoni (Lucenzio) e Valerio Santoro (Dr. Jolly)

Paola Pini


“Bisbetica – La bisbetica domata di William Shakespeare messa alla prova”
Traduzione e drammaturgia: Stefania Bertola
Scene: Giacomo Andrico
Luci: Massimo Consoli
Costumi: Nicoletta Ercole, realizzati da Sartoria Tirelli
Musiche: Alessandro Nidi
Regia: Cristina Pezzoli

Produzione: La Pirandelliana

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