28 ottobre, 2015

“Finché giudice non ci separi”. Vite da bricolage. Di Paolo Leone


Roma, Teatro Golden (Via Taranto 36). Dal 27 ottobre al 22 novembre 2015

Vite “smontate”, come i mobili Ikea, da dover riassemblare pazientemente, con il timore di non farcela, di non trovare la chiave a brucola adatta per stringere in modo sicuro tra loro gli elementi confezionati dal destino. La faticosa e amara realtà dei separati, in questo caso vista dall’ottica maschile, è il tema di questa nuova, graziosa commedia firmata dall’ormai consolidato quadrumvirato autoriale del Teatro Golden: i fratelli Fornari, Toni e Augusto (qui anche interpreti), Maia e Sinopoli. Un cast armonico, completato da Nicolas Vaporidis, Luca Angeletti e Laura Ruocco, danno vita ad uno spettacolo in cui si ride di argomenti che non suscitano alcuna ilarità, anzi. E’ la storia di quattro amici, tutti separati dalle loro mogli, che si ritrovano nella squallida casa in affitto dell’ultimo arrivato nel “club”, fresco di sentenza legale, a seguito del suo ennesimo tentativo di suicidio. Accorsi per aiutarlo, gli altri tre metteranno in scena un campionario di fallimenti personali, mascherati da goffi, maldestri ed esilaranti consigli all’amico per superare il terribile momento, fino al punto in cui suonerà alla porta un’avvenente donna, vicina di casa, che causerà una crisi isterica al povero Massimo (Augusto Fornari), più che giustificata. Un ruolo femminile di cui non diciamo niente per non rovinare la sorpresa a chi deciderà di andare a vedere lo spettacolo a teatro.
 

Finchè giudice non ci separi è una commedia solo apparentemente leggera, che ha il merito di affrontare il dramma di tanti uomini e padri vessati da una legislazione ingiusta, che li porta alla rovina economica. Bravi gli autori e gli interpreti che sono riusciti, con bell’armonia, a dosare i momenti divertenti con quelli più riflessivi, grazie soprattutto ai tempi comici azzeccatissimi dei cinque in scena, con Augusto Fornari ancora una volta mattatore, la cui interpretazione esalta anche le sue note drammatiche, riportando alla mente un’altra sua bellissima performance passata, ne Il prete e il bandito. Ma, sinceramente, tutti hanno dato il meglio. Lo stesso Vaporidis, che già nella stagione passata aveva convinto in questo teatro, appare più sicuro, più in parte,  piacevolmente integrato con gli altri compagni e molto convincente. 

Luca Angeletti è ormai una sicurezza, Toni Fornari, nel divertentissimo ruolo di re delle gaffes, e Laura Ruocco in quello di…(non possiamo svelarlo), riescono ad essere credibilissimi. In più, la loro coinvolgente, reciproca armonia,  ha la capacità di far sorvolare su alcuni luoghi comuni che emergono nel testo, anche nel faccia a faccia, comunque vibrante, tra Augusto Fornari e Laura Ruocco,  e su quel buonismo tanto caro agli autori quanto inviso al sottoscritto (parere, questo, evidentemente del tutto personale). Ma la commedia funziona, diverte, piace al pubblico, è rabbiosa quanto basta e comica nei momenti giusti, soprattutto quando spezza ad arte il silenzio indotto dalle situazioni più riflessive e serie. Il lieto fine, con la ciliegina di una sorpresa piuttosto prevedibile, e con qualche clichè di troppo (come la presunta disperazione del single interpretato da Vaporidis, poco credibile) è impreziosito dalle ultime battute, espressivamente intense, di Massimo/Augusto Fornari al telefono con l’ex moglie e la piccola figlia affidata a lei.
Finchè giudice non ci separi è una commedia consigliabile agli amanti del genere, ben congegnata, altrettanto ben interpretata e, nell’insieme, molto gradevole. In scena fino al 22 novembre.

Paolo Leone


Produzione Andrea Maia-Teatro Golden e Vincenzo Sinopoli presenta: Finchè giudice non ci separi, di Augusto Fornari, Toni Fornari, Andrea Maia, Vincenzo Sinopoli.
Con: Luca Angeletti, Augusto Fornari, Toni Fornari, Laura Ruocco e Nicolas Vaporidis.
Regia di Augusto Fornari.


Si ringrazia l’ufficio stampa del Teatro Golden nella persona di Daria Delfino.

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