10 settembre, 2015

Intervista a Veronica Maya. Dalle punte alla tv. “Posso guardarmi allo specchio e sentirmi felice”. Di Stefano Duranti Poccetti


Veronica Maya, danzatrice, attrice, cantante, conduttrice… è un po’ tutto questa donna elegante e in dolce attesa per la sua terza volta; donna che ritrova le sue radici del suo grande amore per i linguaggi artistici nella compagnia di cabaret musicale gestita in passato da sua madre e che ha trovato forza e determinatezza nella disciplina della danza, disciplina che, unita al suo carattere coraggioso e versatile, l’ha portata a cimentarsi sempre con grande impegno e soddisfazione in ambiti molto diversi tra loro, ma uniti da un unico denominatore: l’Arte.

Ciao Veronica, quello che mi colpisce della tua carriera è il tuo percorso variegato. Tutto inizia dalla danza, quanto è stata importante per te questa “scuola di vita”?

Per il mio percorso la danza è stata fondamentale, una “scuola di vita”, come dici tu; una scuola che mi ha fortificato e che mi ha reso adeguata per tutte le avventure lavorative da me intraprese successivamente. Avventure che sono state veramente tante, arrivate con un po’ di fortuna, ma anche grazie a una buona dose di coraggio.

E anche grazie a una buona dose di versatilità…

Certo, la versatilità è una qualità che fa parte del mio carattere e che ho affinato ancora di più con il tempo. Poi, sai, io amo l’Arte in tutte le sue forme e quindi è chiaro che ho sempre accettato sfide nuove.

Da dove viene questa passione per l’Arte? Forse essere nata a Parigi, per antonomasia la città del Teatro, ti ha stimolata in questo senso?

Tra l’altro sono nata il 14 di luglio, proprio nel celebre giorno della presa della Bastiglia e, certo, devo ammettere che il mio spirito infatti è un po’ ribelle. L’amore per l’Arte mi è stato trasmesso soprattutto dalla famiglia, mia madre infatti aveva una compagnia di cabaret musicale; una compagnia molto poliedrica, dove si svariava dalla danza alla musica, dall’avanspettacolo alla rivista; una compagnia dalla quale veniva rappresentato un repertorio cosmopolita, che andava da quello napoletano a quelli francese o tedesco… Insomma, ho avuto molti stimoli fin da quando ero piccola e questo di certo mi ha aiutata.

Poi approdi alla tv, come è avvenuto questo passaggio?

È stato un passaggio a dire il vero fortuito ed è avvenuto quando vinsi un provino per Rai Sport. Fu una gran bella soddisfazione per me, anche perché ero completamente a digiuno di mondo calcistico, ma, visto che fortunatamente sono volenterosa e secchiona, mi studiai attentamente a memoria una serie di informazioni che mi sarebbero state utili e… mi presero! Dopo pochi anni, nel 2004, ero già agli Europei di Lisbona coi grandi Pizzul e Paris. Mi trovavo catapultata in un mondo nuovo e con tanta voglia di fare.  

In realtà la tua carriera televisiva era già iniziata, se non sbaglio, con TeleRoma56.

È vero, prima della Rai ho lavorato lì, dividendo quella esperienza con quella teatrale, visto che ero soubrette in “Bentornato Avanspettacolo” di Dino Verde. Lavoravo tutta la settimana nella compagnia, meno che il lunedì, giorno che dedicai proprio a TeleRoma56, dove facevo la valletta in un programma di sport.

Come è stato invece questo passaggio dal punto di vista umano? Mi configuro un mondo dello spettacolo dal vivo più pulito e meritocratico, mentre uno televisivo più marcio e corrotto.

Beh, queste sono tue opinioni, ma non la penso come te. Per quanto mi riguarda credo che siano indispensabili talento, maturità, capacità, esperienza in entrambe le situazioni. Ogni tappa ti rende più forte per affrontare l’altra e ti dà un bagaglio in più da sfoderare al momento giusto. Per quanto mi riguarda ho sempre cercato di portare le mie abilità anche nei programmi televisivi. A Uno Mattina, per esempio, abbiamo spesso e volentieri parlato di danza; a Dolce Casa abbiamo addirittura creato una sitcom! Allo stesso Zecchino d’Oro ho cantato in eurovisione - come accade a teatro, anche in televisione ti confronti con un vasto pubblico, sapendo che può accadere che non è detto che tu piaccia a tutti. Per quanto mi riguarda ho sempre fatto tutto con umiltà, serietà, senza mai corrompermi… posso guardarmi allo specchio e sentirmi felice.

Ti manca la danza?

È stato un mio grande amore e mi ha dato tante soddisfazioni, ma non vorrei riprenderla a livello professionistico, non potrei. Ultimamente poi non è stato facile praticarla per le mie gravidanze piuttosto ravvicinate, però, certo, un sano allenamento per sentirsi al meglio fisicamente e mentalmente mi piacerebbe riprenderlo.

Che cosa stai facendo adesso?

Ho chiuso a gennaio i miei 10 anni in Rai e ho condotto da poco un talent su Agon Channel, che si chiamava “Chance”, una bella esperienza. Inoltre mi sono fatta una vacanza finalmente! Ultimamente sono in trattativa per fare delle cose in Rai e non solo.

Cosa desiderebbe Veronica?

Mi piacerebbe essere di nuovo allo Zecchino d’Oro, che sarebbe il mio decimo, dove sarei felice anche di condividere la mia terza gravidanza con il pubblico, cosa che ho già fatto piacevolmente anche con le altre.  


Curata da Stefano Duranti Poccetti

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