27 luglio, 2015

Notti magiche all’Anfiteatro Festival di Albano Laziale, ecco le prime due serate. Di Paolo Leone


C’è qualcosa di magico in questo posto, che per il quarto anno consecutivo abbiamo la fortuna di frequentare grazie alla produzione di Europa Musica e del suo direttore artistico Renzo Renzi, che allestisce l’Anfiteatro Festival di Albano Laziale, una delle manifestazioni più complete e qualitativamente elevate dell’estate. Difficile da spiegare la sensazione di essere sospesi nel tempo, circondati dal silenzio e immancabilmente immersi nella frescura che sembra omaggiare le antiche mura romane anche nell’estate più calda degli ultimi anni. Inaugurazione della nuova stagione sabato 25 luglio con la Traviata di Giuseppe Verdi, mentre la seconda serata di domenica 26 ha offerto la musica ammaliante e popolare, nell’accezione più nobile del termine, con I tamburi del Vesuvio, il gruppo-progetto di Nando Citarella, creato nel 1994.
Tanto pubblico nella giornata inaugurale, circa 700 spettatori hanno assistito all’Opera in tre atti di Verdi, su libretto di Francesco Maria Piave, l’immortale storia di Violetta (una straordinaria Paola Di Gregorio, ormai di casa in questo Festival) e Alfredo (il tenore Alessandro Di Masi). Un grande sforzo nell’allestimento, con più di 40 interpreti sul palco, che purtroppo ha visto la defezione improvvisa dell’annunciata regia di Maurizio Di Mattia, sostituita da quella di Gianmaria Romagnoli. Una scenografia sobria (di Biagio Fersini) ha permesso la concentrazione sulla bravura dei cantanti, su tutti la luce abbagliante della Di Gregorio, che oltre alla voce in grado di sostenere tutte le variazioni (difficili) del melodramma verdiano ha sbalordito per la sua presenza scenica impressionante, magnetica. Deliziosa, tanto da mettere un po’ in ombra i suoi partner in scena, tutti comunque applauditi dopo più di tre ore di spettacolo. Apprezzata la direzione dell’orchestra, del Maestro Maurizio Morgantini.
Di tutt’altro genere la seconda serata, con i ritmi ora ossessivi, ora lamenti d’amore, ora terremoto travolgente, dello strepitoso gruppo di Citarella, I tamburi del Vesuvio. Antiche suggestioni, echi di terre lontane eppure parte ormai della nostra cultura musicale e non solo, suoni arcaici, evocatori di storie antiche, retaggio di una memoria collettiva a volte sconosciuta. Citarella, accompagnato dalla voce e dalle movenze sensuali di Gabriella Ajello, ci ha fatto viaggiare nel tempo e nello spazio, come un antico aedo, in una notte quasi fredda ma riscaldata da subito, con un preludio di estrema suggestione, in un’atmosfera quasi mistica, al suono dei tamburi giapponesi Taiko. 

La musica di questi straordinari musicisti profuma di terra e di mare, rimbalza dal mediterraneo a Cuba, all’Africa, all’Arabia e torna al nostro meraviglioso meridione. Quasi due ore di grande spettacolo, con un bis di eccezionale intensità, senza una pausa, sotto un cielo stellato e con il saluto beneaugurante di due stelle cadenti. Non si può chiedere di più ad una serata d’estate. Magie di questo Festival…
L’Anfiteatro Festival di Albano riprenderà mercoledì 29 con il primo appuntamento teatrale: Arsenico e vecchi merletti, con Ivana Monti, Paola Quattrini, Sergio Muniz, Fabrizio Nardi, Nico Di Renzo e Aldo Ralli, per la regia di Giancarlo Marinelli. Noi ci saremo.

Paolo Leone


Albano Laziale (RM) – Anfiteatro Festival 2015. Dal 25 luglio al 15 agosto
Fotografie di Elena Lanfaloni e Patrizio Paganucci (Foto Club Castelli Romani).

Si ringrazia l’ufficio stampa Comunicazione Integrata nella persona di Esa Ugazzi.

Nessun commento:

Posta un commento