Roma, Teatro Ghione (via
delle Fornaci 37). Dall’11 al 16 novembre 2014
Un raffinato gioco
psicologico, sul filo della menzogna. O della verità, che è la stessa cosa.
L’illusione e la disillusione. Nulla è come sembra, o lo è solo grazie a nostre
proiezioni, a nostre aspettative. Un uomo, un grande scrittore, premio Nobel,
ritiratosi a vivere ai confini del Polo Nord, misantropo, apparentemente sicuro
di sé, accoglie con il fucile in mano uno sconosciuto giornalista giunto per
intervistarlo sul suo ultimo successo editoriale. Ognuno dei due si aspetta
qualcosa dall’altro, ognuno cela un segreto che pian piano, tra un bicchiere di
whisky e una staffilata sulle reciproche condizioni di vita, si va delineando.
“La verità delude sempre”, ma in questo caso sarà tanto devastante per Abel
Znorko, scrittore, quanto lo fu anni
addietro per Erik Larsen, pseudo giornalista.
Il rapporto tra gli
esseri umani possiamo solo intuirlo, ma mai afferrarlo. Questo è quanto Schmitt
ci dice con questa sua opera, rappresentata in Francia da Alain Delon e in
Inghilterra da Donald Sutherland, il cui titolo fa riferimento ad “Enigma
Variations”, composizione del musicista Edward Elgar (quattordici variazioni su
una melodia impossibile da riconoscere). Il tema del doppio, due verità e due
menzogne, passione o amore, la paura del sentimento “perversione della
sessualità”, vita vissuta e vita scritta, l’inafferrabilità dell’altro, il
bisogno inconfessato di amare comunque. Cosa siamo disposti a credere pur di
continuare ad illuderci di amare? E’ l’interrogativo grottesco del sorprendente
finale.
Da vedere con la
massima attenzione.
Paolo
Leone
Compagnia della Rancia
presenta: Variazioni enigmatiche, di Eric-Emmanuel Schmitt.
Traduzione di Saverio
Marconi e Gabriela Eleonori
Con Saverio Marconi e Gian
Paolo Valentini
Scene e costumi di Carla
Accoramboni; Luci di Valerio Tiberi. Regia di Gabriela Eleonori
Si ringrazia l’ufficio
stampa del Teatro Ghione nella persona di Claudia Maria Ragno
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