08 settembre, 2014

Circo de los horrores: “la sola cosa di cui devi avere paura è la paura”. Di Laura Cavallaro


Catania, Giovedì 4 settembre 2014

Giovedì quattro, dopo tanta trepidante attesa e dopo una lunga tournée in giro per il mondo,  Circo de los horrores approda finalmente a Catania dove rimarrà fino al ventuno settembre. Il maestoso tendone, riconoscibile per via del colore nero, si erge su una vasta superficie in Corso Martiri della Libertà. Varcati i cancelli d’ingresso capirete subito di aver abbandonato il mondo dei vivi per uno oscuro, dovunque lapidi e gabbie con scheletri, e mentre la nebbia vi avvolge sarete sopraffatti  da un misto di inconsapevolezza e sgomento. Badate però, tra le urla strazianti non mancheranno di fare la loro apparizione inquietanti presenze, ci sentiamo quindi di consigliare all’ignaro spettatore non solo di sbarrare gli occhi ma di guardarsi anche le spalle, non si sa mai chi potrebbe manifestarsi. In un battibaleno ci scopriamo seduti,  mai posto vi sembrerà più caro, le pulsazioni accelerano e i vampiri fiutano questa tensione. Quando finalmente le Porte del dio ribelle si apriranno nessuno sarà più al sicuro, potrete scegliere se morire di paura o dalle risate, ma la vostra sorte è segnata.
                                                                                                                                                                                                        Lo spettacolo itinerante, nato in Spagna nel 2007 da un’idea di Jesús Silva González, è meravigliosamente equilibrato ed alterna momenti di clownerie e sketch, talvolta infarciti di scurrilità, ad esilaranti esibizioni di contorsionismo ed equilibrismo che vi lasceranno senza fiato. In un misto di circo e teatro si  racconta del  povero mal capitato Suso ( lo stesso González), unico umano in un mondo di esseri sovrannaturali, che morso dalla sexy vampira Devora diventerà il potente e temibile Nosferatu. Gli archetipi ai quali si ispira lo show sono rintracciabili nella letteratura fantastica di Edgar Allan Poe, di Howard Phillips Lovecraft e nel cinema classico horror, quello che per antonomasia alberga nelle nostre menti alimentando le paure più recondite. Si rende omaggio all’Esorcista con le due gemelle mongole contorsioniste, le quali hanno eseguito un numero di grande effetto, oppure si  richiama al pagliaccio di Stephen King con  Grimo, con l’unica differenza che quest’ultimo è di certo un clown più simpatico, nonostante abbia straziato le nostre orecchie con una raccapricciante Sinfonia del Fastidio. E poi ancora i ballerini zombie e la loro performance con il fuoco, un medico pazzo con la sua esibizione di equilibrismo estrema , la vedova nera che ha fatto sfoggio di molte acrobazie e posizioni nella disciplina dei tessuti aerei,  prima di ingurgitare la sua preda. A lasciarci senza fiato nella seconda parte dello show sono stati  gli acrobati del patibolo della Morte, Valentin e Catalin Badea e la strabiliante performance di Gloria Rodrigues, la sonnambula della luna, la quale ha volteggiato appesa unicamente ai suoi capelli.                                                                                                                       
Oltre alle doti fisiche ed artistiche dei protagonisti, uno dei punti di forza dello spettacolo circense è il coinvolgimento del pubblico, non solo all’inizio ma anche durante, tra lanci di coltelli, ghigliottine e ciak cinematografici,  lo spettatore non si potrà sottrarre ad una partecipazione attiva. Eleganti i costumi di scena: corsetti gotici stringati, abiti settecenteschi, abiti da sposa cadavere ricamati, misti ad aberranti maschere, camici macchiati di sangue e all’immancabile trucco di Nosferatu con tanto di denti aguzzi, colorito spento e  occhi di ghiaccio.                                                                                                                                                                                                                     A completare il mostruoso quadro sono le musiche, cornice raffinata dell’intero spettacolo , solo per citarne alcune : Tabular Bells di Mike Oldfield, i Carmina Burana di Orff e Una notte sul monte calvo di Musorgskij che ci fanno immergere completamente  in un’atmosfera misteriosa.
Il pubblico è letteralmente in visibilio e una lunga standing ovation ha accompagnato la fine dello spettacolo. Incolumi ci apprestiamo a tornare a casa, l’ultimo avvertimento, sta per scoccare la mezzanotte, l’ora delle streghe, io al vostro posto scapperei a cercar rifugio.


Laura Cavallaro

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