19 gennaio, 2014

“L’anima buona di Lucignolo”: Lucignolo muore e con lui muore il Circo. Di Francesca Saveria Cimmino


Teatro San Ferdinando, Napoli. Dal 16 al 18 gennaio 2014

L’Anima buona di Lucignolo (Nel ventre del pescecane) al Teatro San Ferdinando di Napoli il 16, 17 e 18 gennaio 2014. Scritto da Claudio B. Lauri, diretto da Luca Saccoia, interpretato da Enzo Attanasio, Mario Zinno e dallo stesso Saccoia. Accompagnamento musicale di Carmine Brachi (batteria/percussioni); Francesco Gallo (strumenti a fiato); Renzo Schina (controbbasso) e Luca Toller (piano). Costumi: Gina Oliva; disegno luci: Luigi Biondi e Giuseppe Di Lorenzo; parrucche: Artimmagine; aiuto regia: Luca Delgrado; maschere: Claudio Cuomo; foto di scena: Andrea Scala; elementi lignei: Giorgio Caterino; tecnico luci: Gioacchino Somma; tecnico del suono: Paolo Vitale; direttore di scena: Domenico Pepe.
“Io sono il clown, che cosa posso fare di più efficace che sbeffeggiare questi individui che stanno costringendo l’umanità a marciare al passo dell’oca, che, come dico in una delle mie prime didascalie, stanno prendendo a calci l’umanità?(…). Sono solo ansioso di far ridere la gente. (…) Un pagliaccio deve satireggiare. (…). Mi rifiuto di far parte di quella società di cui parlano tutti. (…). Continuo a ripetere quello che sono. Io e il ragazzo siamo esseri umani, ecco tutto.”
Queste parole, pronunciate dal “Signor vagabondo” Charlie Chaplin, rendono perfettamente l’idea di quel che i componenti di un circo debbano saper fare: la serata di Gala è il momento migliore per poter far divertire la gente, satireggiando. Non ci sono compromessi: ognuno serve ed ha un compito; non si è persone, si è animali: si è sfruttati e dunque necessari solo per quel dato ruolo. Niente di più. Quando Lucignolo (Mario Zinno) e Pinocchio si ritrovano trasformati in asini, l'Omino di burro (Enzo Attanasio), una volta strigliati, li vende. I due ciuchini, fratelli di sangue e rivali in amore, si ritrovano in un Circo dove il Direttore (Luca Saccoia), definito colui che ha“la pelle bianca di meringa” per il suo pallore, li addestra per la “Serata di Gran Gala”. Pinocchio non compare mai in scena: per via di una zampa rotta è impossibilitato ad esercitarsi e prender parte allo spettacolo. Dunque Lucignolo resterà il suo unico schiavetto da umiliare, deridere e torturare; come se non avesse un cuore o una dignità.”Chissà se un giorno tu di me ti accorgerai e mi vedrai”, si domanda Lucignolo, innocua anima in pena. Ambientazione dark, accompagnamento con musica jazz, scenografia scarna, luci soffuse e occhio di bue puntato sul protagonista durante la sua performance musicale. Tra prosa, versi in rima e musical novecentesco, tre valide interpretazioni; un plauso ad Enzo Attanasio. Tutto perfetto da un punto di vista strettamente tecnico. Un rumore martellante precede l’ingresso degli attori: c’è una sedia a dondolo e delle scarpe bianche poste in circonferenza al centro del palco, dei tronchetti di legno e un carro. Quasi subito l’utilizzo di parole pregne di valore; come se bastassero loro a riempire quel vuoto: forza, inganno, vendetta, odio e amore. È l’Omino di burro a prender la parola e dire “Non abbiate paura del viaggio, non abbiate paura di morire, non abbiate paura di odiare. L’odio non è vendetta, è amore. Vendetemi dunque il vostro passato”. Il circo, quel lazzaretto di nani e funamboli, sta morendo: ormai è vecchio, superato. E questa non è finzione, purtroppo. (Si pensi che all’attività circense, infatti, spetta il +1.5 % del FUS). Ma cosa succederebbe se chiudessero le baracche? Il circo è in crisi, in questo momento ancor di più. Nessuna funzione rieducativa: non ne resterà più nulla. Il talento e le idee non avranno più valore; saranno destinati a morire, come chi li rappresenta.

Francesca Saveria Cimmino


L'ANIMA BUONA DI LUCIGNOLO
di Claudio B. Lauri, regia Luca Saccoia
mostra orari
(nel ventre del pescecane)
con (in o.a.) Enzo Attanasio, Luca Saccoia, Mario Zinno
musicisti Carmine Brachi (batteria percussioni), Francesco Gallo (strumenti a fiato), Renzo Schina (contrabbasso), Luca Toller (piano)
musiche originali Luca Toller
costumi  Gina Oliva
disegno luci Luigi Biondi / Giuseppe Di Lorenzo
maschere Claudio Cuomo
elementi lignei Giorgio Caterino
produzione Doppia Effe production, E45 Napoli Fringe Festival, Nerosesamo
in collaborazione con Fondazione Campania dei Festival, Benevento città spettacolo


con il patrocinio della Fondazione Nazionale Carlo Collodi di Forlimpopoli città Artusiana

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