11 maggio, 2013

"Anche l'occhio vuole la sua parte". Una Comica Tragedia. Di Francesco Pace


Napoli, Teatro Diana. Fino a Domenica 12 Maggio 2013


"La confusione è il presupposto di ogni ordine", l'una non potrebbe esistere senza l'altra. È questo uno dei principi di vita di Mario, protagonista della divertentissima commedia "Anche l'occhio vuole la sua parte", andata in scena ieri 9 Maggio al Teatro Diana, in replica fino a Domenica 12 Maggio (doppio spettacolo, ore 18 e ore 21), con Maurizio Casagrande, che ne ha curato anche la regia. Mario (Maurizio Casagrande), è un professore precario di filosofia: un uomo che va sempre all'essenza delle cose e che risulta essere quasi un incompreso, per la sua profondità d'animo, dalla società moderna, dedita al "culto" dell'effimero. Lasciato e tradito dalla moglie Silvia (Flora Vona), una donna semplice e superficiale in cerca di nuovi stimoli, vive in casa di Massimo (Arturo Sepe), un uomo conosciuto ad una festa l'anno prima, e che, essendo in viaggio per l'Africa, ha deciso di ospitarlo in casa sua. Mario però è ancora follemente innamorato di Silvia e, stanco di sopportare questa situazione, decide di farla finita... impiccandosi. Sembrerebbe un finale tragico, in realtà questo è soltanto l'inizio di comiche ed esilaranti situazioni. Arriverà Emilio (Michele Caputo), suo amico d'infanzia, a salvarlo da questa macabra scelta. Tutto ormai è perduto per Mario, fin quando l'arrivo di Simona (Tiziana De Giacomo), ricercatrice all'università, sconvolgerà la sua vita... con non poche sorprese.
Una commedia scritta da Francesco Velonà e Michele Caputo, con la collaborazione dello stesso Casagrande, che regala al pubblico momenti di ilarità, senza tralasciare però momenti di riflessione sui problemi dell'uomo moderno, sopratutto sul conflitto essere/apparire. Ottima l'interpretazione di Michele Caputo, che, insieme a Maurizio Casagrande, una vera e propria garanzia, è il mattatore dell'intera serata. I due, insieme sulla scena, infatti si rendono protagonisti di divertenti gags e situazioni comiche, travolgendo il pubblico in una baraonda di risate. Un plauso anche alla scenografia, firmata Giusy Giustino, risaltata ancora di più da un ottimo gioco di luci ben studiato che sembra dividere in qualche modo le scene comiche da quelle riflessive.
"Anche l'occhio vuole la sua parte", vincitore al Premio Albatros 2011,è una commedia attualissima che, con toni leggeri e mai banali, rappresenta uno scorcio di vita quotidiana in cui ognuno di noi potrebbe rispecchiarsi.
Unica nota negativa: la commedia risulta un po' troppo lunga e a tratti un po' statica, forse dovuto alla presenza di soli 5 personaggi in scena in tutta la durata dello spettacolo.

Francesco Pace


“ANCHE L’OCCHIO VUOLE LA SUA PARTE”
Commedia in due atti di M. Caputo e F. Velonà e M. Casagrande
MICHELE CAPUTO
con
Tiziana De Giacomo
Flora Vona     
Arturo Sepe
Scene Giusy Giustino
Costumi Paola de Luca
Foto Tommaso le Pera
La voce del dottore è di Pippo Pelo
REGIA MAURIZIO CASAGRANDE

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