Noir poco conforme ai cliché del panorama cinematografico
italiano, è il primo lavoro di una talentuosa sperimentatrice, la debuttante
regista Giorgia Farina.
In
un quadro di comicità all’ennesima potenza, le tre protagoniste così diverse
tra loro, seppur accumunate da personalità ben definite e una grande verve, finiscono per relegare al ruolo
di spalla l’unico personaggio maschile. Non è un azzardo affermare che gli
uomini ne escono con le ossa rotte di fronte alla potenza comunicativa e al girlpower di tre straordinarie
capocomico quali Gerini, Capotondi e Impacciatore.
In
grado di tenere perfettamente in piedi le singole storie da sole, finiscono
inevitabilmente per incontrarsi/scontrarsi in un’unica vicenda più complessa,
in maniera brillante e inaspettata.
Girata
in Puglia, ma ambientata su una piccola isola siciliana bigotta e da cui sembra
impossibile scappare, la storia realizzata dalla stessa Farina in
collaborazione con Fabio Bonifacci, ha come perno un delitto che diventa per le
“padrone della scena” motivo di complicità, sodalizio involontario, pretesto di
un’improbabile alleanza.
Ecco
dunque come tra pettegolezzi di paese e indagini condotte dal poliziotto
Machioni, un bravissimo Vinicio Marchioni, nel tentativo di far emergere la
verità inducendo con scarso risultato, le “amiche da morire” a tradirsi, la
prostituta Gilda, la portatrice di malocchio Crocetta e la perfetta e
insospettabile madrina dell’isola Olivia, finiscono per dimostrarsi realmente
solidali e diventare buone amiche.
Manola
Mita
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