15 gennaio, 2013

TUTTO TUTTO NIENTE NIENTE e I 2 SOLITI IDIOTI, i commenti e i voti di Laura Santelli



TUTTO TUTTO NIENTE NIENTE


L’ultimo film uscito di Antonio Albanese nei panni del politico corrotto Cetto La Qualunque, un seguito del precedente Qualunquemente, lascia un po’ a desiderare lo spettatore. Questo film vede ancora una volta il noto personaggio di Albanese alle prese con la giustizia, affiancato da altri due personaggi altrettanto stravaganti: il secessionista veneto Rodolfo Favaretto, con lo scopo di unire il Nord all’Austria, e Frengo Stoppato, l’hippie con aspirazioni ad essere beatificato.
Le loro storie s’intrecciano quando un parlamento, dipinto sfarzoso e pittoresco, per  mantenere in piedi la loro legislatura e continuare la loro corruzione deve eleggere tre nuovi deputati che facciano quello che i protagonisti vogliono. Per un caso fortunato Cetto, Rodolfo e Frengo sono gli unici politici eleggibili. Da lì ognuno inizierà a portare avanti i propri scopi personali creando non poco scompiglio all’interno della legislatura italiana. Antonio Albanese gioca con gli stereotipi del nostro paese, in una situazione politica volutamente simile a quella attuale che suscita un sorriso amaro ma non grandi risate. La bravura di Antonio Albanese è intatta e rimane innegabile nel tratteggiare tre personaggi con storie, movenze e parlate diverse. L’umorismo è forte e pungente e tende a drammatizzare su vicende diventate ormai comuni. Tuttavia non alleggerisce il risentimento comune per certi temi attuali e la sua comicità rimane amara. Gli sketch partono con le migliori intenzioni ma talvolta si perdono in risoluzioni poco originali, che lo spettatore intuisce prima ancora di vederle. La trama poteva essere migliore e più ricca per la fama e la bravura dell’interprete. Ciò che ti lascia questo film è uno spaccato caricaturale, psichedelico, a tratti semi-comico e a tratti drammatico, della politica attuale. Senza dubbio bizzarro ma con poche risate. Secondo lo stesso Antonio Albanese è il ritratto del nostro paese nel momento che stiamo vivendo. Personalmente ritengo che non sia solo di questo momento ma di tanti altri periodi vissuti dal nostro Stato. La domanda da porsi, però, è un’altra: se il film non fa ridere sulle nostre attuali disavventure né le alleggerisce, mi serve andare a vedere una storia che non cambia la mia visione delle cose?

Voto: 6


I 2 SOLITI IDIOTI

Il seguito della trasposizione cinematografica della fortunata serie di Mtv I soliti Idioti vede questa volta i due De Ceglie alle prese con la mafia Russa, che si mette sulle loro tracce alla fine del primo film. Partendo come un meta- racconto da Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio, nei panni di giovani milanesi rapper, che assistono come spettatori alla proiezione della storia di Ruggero e Gianluca al cinema, la narrazione riprende esattamente il finale dell’episodio precedente e lo sviluppa. Padre e figlio fuggono con la Jaguar rubata ai russi, contenente 300.000 euro, fino alla chiesa dove si celebra il matrimonio di Gianluca. Accanto a questo pericolo però il fisco italiano sequestra l’attività di Ruggero per frode fiscale lasciandolo in mezzo ad una strada. Si metterà alla ricerca della cifra necessaria per risollevare il suo impero senza sapere che possiede già i soldi con sé. Tra situazioni surreali e colpi di scena la narrazione va avanti nel puro stile della serie, accozzando fra loro una serie di episodi bizzarri e scostanti tra loro. Mischiano problematiche attuali con i problemi e le paranoie dei personaggi della serie. Le risate non sono fragorose come nel primo episodio e tutta la trama risulta pesante e carica. Le battute si ripetono l’una dietro l’altra e a farle da padrone sono i soliti personaggi, i De Ceglie, dando poco spazio agli altri, che sono disseminati qua e là nella pellicola. Nonostante la presenza di personaggi noti quali Teo Teocoli ed i Club Dogo, e il sostegno di una casa di produzione importante come la Tao Due e del produttore Pietro Valsecchi, il film risulta insipido e pesante, e lontano dalla vero significato di film Comico. Un film che prometteva tanto ma che lascia poco.

Voto:5 –

Laura Santelli

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