19 dicembre, 2012

HAY UN NO SÉ QUE NO SÉ DONDE. La frenetica ripetizione che non trova luce


Arezzo, Teatro Mecenate. Domenica 16 dicembre 2012
Invito di Sosta 2012/2013

Un uomo e una donna scendono le scalinate del teatro a lento passo, giungono sul palcoscenico e, solennemente, entrano ciascuno all’interno della propria bacinella d’acqua – la donna è a sinistra, l’uomo è a destra e i due si muovono a specchio. L’atmosfera è sospesa, i danzatori si bagnano i capelli e i corpi, di quell’acqua di cui poi, danzando, lasceranno le tracce in tutto lo spazio d’azione. Si sono così lavati e per loro è come se iniziasse un “percorso di rinnovamento”. Danzano alternando frenesia e liricità durante i circa quarantacinque minuti di durata dello Spettacolo, toccandosi, sfiorandosi, dando vita a passi di Contact improvisation. Danzano e sembra che non riescano a trovare uno sbocco, una strada di luce, una strada che possa realizzarli e quando sembra l’abbiano trovata sono una serie di spari che “uccidono” i performers, che si alzano, si accasciano, si rialzano ancora infinite volte su allegre note che i colpi di pistola non vogliono far loro ballare. Allora si stancano e ricomincia la frenesia, frenesia di movimenti che cercano luce, ma senza trovarla: rimangono compressi, sarà dunque una notte di Passione a salvarli? Sembra che non basti neanche questo, perché entrambi si ritrovano sdraiati per terra chiedendosi se il momento della Morte sia arrivato o meno… no, ancora non è giunto il momento della Morte; sarà dunque giunto il momento della Felicità? Non si sa: è una Speranza che non lascia spazio alla “Bellezza assoluta” quella che chiude la performance.
Indubbiamente bravi César Augusto Cuenca Torres ed Elisabetta Lauro, che elaborano uno Spettacolo di Danza sul senso della vita. I due danzatori sono molto affiatati e preparati tecnicamente. Lo Spettacolo risulta nel complesso un po’ ermetico, inoltre un po’ piatto, ripetitivo in sé stesso; la ripetizione in effetti è un elemento chiave di quello a cui abbiamo assistito, la ripetizione intesa come ripetizione in serie delle stesse gestualità, forse simbolo degli stessi errori in cui l’uomo cade continuamente nella vita. Di filosofia insomma ce n’è molta, di ermetismo, come detto, pure, ed a causa forse di questo eccessivo gioco di ripetizioni e di mancanza di coloriture, che “qualcosa” manca a questa rappresentazione perché possa “rimanere” e perché possa essere “sentita”. D’altra parte è proprio questo che avverto, infine: uno Spettacolo creato da validi Artisti, ma uno Spettacolo che, in sé, mi ha lasciato poca intensità interiore.

Stefano Duranti Poccetti


HAY UN NO SÉ QUE NO SÉ DONDE
2011 / 47’ CUENCA LAURO GERMANIA
produzione Cuenca Lauro
concetto‚ coreografia e performance César Augusto Cuenca Torres ed Elisabetta Lauro
musiche di C. Fennesz‚ Colleen‚ Biosphere‚ Lhasa de Sela‚ G. Santaolalla‚ Z.Keating‚ Bark Cat Bark

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