28 febbraio, 2012

Ancora Dario Napoli con le sue lezioni di chitarra. La domanda è: SIETE DAVVERO UN CHITARRISTA? La risposta eccola qua ...



Che vi piaccia o meno, come chitarrista (nel mio caso) o come strumentista qualsiasi, siete in realtà un cantante. Prima un musicista accetta questo fatto, prima so che miglioreranno esponenzialmente le capacità musicali di quel musicista.
In un contesto d’improvvisazione o di composizione, essenzialmente si traduce ciò che l’orecchio sente con le dita. Quando un musicista si esercita su delle scale o su pattern di scale su alcuni accordi o passaggi armonici, in teoria non fa altro che abituare le dita ad eseguire la componente fisica necessaria per costruire il linguaggio della musica. Ma in realtà non è tutto. Intenzionalmente o meno, il cervello sta anche “registrando” la musica o il componente musicale di quell’esercizio. Quando il musicista interiorizza o metabolizza una frase o un passaggio, gli capiterà poi di riuscire a sentirla prima ancora di eseguirla e quindi potrà anticipare cosa vorrà sentire.
Se si aggiunge l’elemento vocale all’esercizio tecnico sullo strumento, si imprimeranno più velocemente nel cervello le frasi/tecniche relative allo studio e si automatizzerà più consapevolmente il nuovo vocabolario che verrà eseguito istintivamente poi durante la performance. Inoltre, conoscerete meglio il manico (nel caso della chitarra) e visualizzerete meglio le distanze tra le note e i rapporti tra i suoni (in pratica gli intervalli).
Questo non ha nulla a che vedere con il “vocal training” di chi aspira ad essere cantante (che può tuttavia essere anch’esso utilissimo). Il concetto qui è di creare un legame ancora più forte tra il vostro cervello (orecchio) e le vostre dita, in modo da essere completamente padroni delle vostre scelte melodiche, il che vi renderà migliori compositori o improvvisatori (nei dovuti tempi ovviamente).
Più sarete in controllo delle vostre scelte melodiche, più sarete poi liberi di concentrarvi sull’utilizzo del tempo o l’aspetto ritmico della musica (spesso un’area sottovalutata dove invece, a mio parere, si distinguono i grandi di qualsiasi genere). Di conseguenza i benefici sono multipli ed interconnessi.
Un buon posto per cominciare sono intervalli di due note. Scegliete una nota qualsiasi, determinate la tonalità, poi suonate quella nota e la terza della scala maggiore (si presuppone sappiate formare una scala maggiore - in caso contrario e se vostro interesse approfondire, contattatemi pure -). Suonate le due note e poi cantatele, ripetutamente. Poi ripetete l’esercizio con tutte le note della scala, cominciando con quinta e settima, poi seconda, quarta e sesta. Prestate particolare attenzione alla terza e settima, spesso note che riassumono l’accordo sottostante. Passate poi a triadi (sequenze di tre note alla volta), scale intere e poi accordi interi. Assicuratevi che ciò che suonate sia in accordo con ciò che cantate. Se non siete sicuri, registratevi e riascoltate e, se ancora in dubbio, chiedete pure a qualche familiare o persona di fiducia.
Non dimenticatevi di aggiungere “feeling” al vostro canto, e di conseguenza anche sullo strumento, replicando ogni sfumatura che potete immaginare. Un esempio classico è quello del vibrato sugli strumenti a corda.
Anche se non siete appassionati di jazz, un esempio massimo del concetto sovraesposto lo offre il chitarrista George Benson che spesso improvvisa e canta contemporaneamente le linee melodiche esposte sullo strumento, in tempo reale. Ascoltate il brano “At the Mambo Inn” (iniziando al minuto 4:02), tratto dall’album Tenderly.

Dario Napoli

Sull’autore dell'articolo:
Dario Napoli è un chitarrista professionista, produttore, compositore e insegnante. Il suo ultimo progetto è DIENNE MANOUCHE e ha pubblicato un album intitolato GYPSY BOP distribuito anche su itunes e Cdbaby (http://www.cdbaby.com/cd/diennemanouche). Dario insegna privatamente e al Laboratorio Musicale Varcobianco di Castiglion del Lago (www.varcobianco.it)

Per chi volesse contattarlo:
darionapoli74@hotmail.com
www.darionapoli.com



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