25 novembre, 2011

Luciano Radicati. Il tutto per il tutto

Luciano Radicati è un artista aretino nato nel 1949 che, dopo una vita che l’ ha portato ad aprirsi alle più importanti correnti artistiche, ha deciso ormai da un po’ di tempo di stabilirsi nella provincia natale. Le sue opere sono ora in mostra a Cortona, nel palazzo “La Moderna”, dove saranno fino al 18 agosto. È molto vasta e variegata la produzione artistica di Radicati, non è quindi facile fare un discorso sintetico su di lui. Nei suoi dipinti, quasi tutti a pastello su carte trattate riportate su supporti lignei, rivive intensamente l’intera storia dell’Arte, dal primitivismo alla metafisica, dall’astrattismo al surrealismo. L’autore però compie un processo creativo che supera tutto questo, a favore di un linguaggio personale molto suggestivo, che ha nella forma e nel colore i suoi capisaldi. Le opere di Radicati sono infatti di grande impatto emotivo e spirituale, grazie a un uso del colore sapiente e di una geometrizzazione della forma tramite la quale il pittore raggiunge l’equilibrio del dipinto in tutte le sue parti e una perfetta compattezza materica. Altra produzione dell’artista aretino sono i suoi gioielli fatti per mezzo di un’antica tecnica, la cera persa del tipo a sciacquo, che offre a questi oggetti un sapore quasi arcaico, facendoli sembrare veramente di epoche molto antiche, anche se sono assemblati con materiali e oggetti moderni. È poi importante un’altra produzione del pittore, quella dei “giocattoli”, dove il giocattolo riprende la sua più alta dignità. Questi sono montaggi dell’autore in cui semplici oggetti del quotidiano prendono una struttura artistica, ricordando in qualche modo quei nobili giocattoli futuristi di De Pero, che raggiungono però con Radicati un più alto grado di astrazione. Radicati è quindi un pittore soprattutto spirituale e simbolico. Tutti i suoi disegni, tutte le sue forme rimandano sempre a qualcosa d’irraggiungibile e anche di misterioso, ed è proprio questa ambiguità che lo rende importante nel panorama dell’Arte visiva.    

Stefano Duranti Poccetti (da Il Nuovo Corriere Aretino)

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