25 novembre, 2011

Jane LaFarge Hamill. Il contrasto tra natura e società


Dipinti di donne seminude, o nude completamente; sguardi, corpi, atteggiamenti, movimenti – che nascondono sempre qualcosa di malinconico.  Questo è lo scenario appeso alle pareti della ex chiesa di San Carlo Borromeo, eretta nel 1620 dai Lombardi, per un’ennesima mostra, la cui scadenza è fissata per la fine di settembre, organizzata dalla Galleria Triphè e curata da Maria Laura Perilli. Sono di una giovane artista questi dipinti, di una giovane artista americana nata a Princeton e attiva a New York. Si tratta di Jane LaFarge Hamill, che fin da giovanissima fu interessata all’Arte pittorica e che ora sta cominciando, nonostante la giovane età, a farsi un nome nella grande città americana e, evidentemente, anche fuori. Le sue figure femminili vogliono esprimere melanconia, ma anche speranza; speranza di una non morte della natura. Il significato infatti di quelle donne per metà vestite e per metà nude, va ricercato proprio in una società che cerca di togliere all’essere umano la sua libertà, la sua primordiale natura, ma non può riuscirci completamente! Le donne di Jane infatti si ribellano a questo e delle volte lo fanno con veri e propri fucili in mano, delle volte con atteggiamenti disinteressati, ma, altre  volte si vedono prese dallo sconforto e si ritrovano tristi e rannicchiate per terra. La poetica della pittrice americana ha allora stretto legame con la moderna società di massa e dei consumi, che non permette all’umanità di trovare essenza e individualità, ma, nonostante questo, Jane, con la sua Arte, vuole mostrare tutta la sua volontà di non arrendersi e di continuare a lottare sempre con grande forza e speranza.

Stefano Duranti Poccetti


Nessun commento:

Posta un commento