20 marzo, 2016

NINA’S DRAG QUEENS in “VARIETÀ TACCO DODICI”. Di Daria D.


Zelig Cabaret, Milano (Viale Monza 140). Venerdì 18 Marzo 2016

Se il cabaret e il varietà come espressioni artistiche portano la zeta di Zorro ma che sto scrivendo?  Scusate è la zeta di Zelig il famoso locale di Milano nato nel 1986,  i suoi protagonisti, pensiamo per esempio a Paolo Rossi, Silvio Orlando, Lella Costa, Angela Finocchiaro, Claudio Bisio, Gioele Dix, Aldo Giovanni e Giacomo, per citarne alcuni,  hanno il marchio della tripla A.  Questo simbolo di eccellenza che unisce tutti questi e molti altri attori/comici che sono partiti da qui, lo darei anche alle meravigliose Nina’s Drag Queen, che il 18 marzo 2016 hanno portato in scena, dopo il successo de “Il giardino delle ciliegie” al Teatro Leonardo, il vario “Varietà Tacco dodici”.
  Un titolo che ben si addice alle nostre protagoniste, Dora, Désirée, Donata e Dina (se vi manca un'altra D... eccomi) che impersonano  Donne  casalinghe, vamp,  madri, figlie,  reginette di bellezza, and so on, per celebrare l’arrivo della primavera anzi della “Maledetta primavera” come cantano in playback le ragazze, seguito da “Alle porte del sole” della Cinquetti, e da molte altre canzoni che le queen  interpretano in maniera spiritosa, talentuosa, comicosa, no, non si dice (per ora), allora dirò comica, coinvolgendo il pubblico che si diverte e ride senza sosta e mai, dico mai, sentiamo battute volgari o pesanti, o riferimenti banali alla quotidianità e alla politica: non è proprio nel repertorio delle nostre Queen. Brave!
Il segreto delle Nina’s Drag Queen, compagnia di attori e danzatori nata nel 2007 a Milano, presso il Teatro Ringhiera da un’idea di Fabio Chiesa, e guidata da Francesco Micheli, direttore artistico e regista, è di essere leggere e piacevoli,  e seducenti, anche portando sulle scene testi classici, sdrammatizzando temi e problemi, o accentuandoli con l’aiuto di travestimenti esagerati e super inventivi e del  vasto repertorio di canzoni che spazia da Björk a Mina, a Battisti ai musical, tutto in stile anni ottanta, e spezzoni di film recitati da attrici come  Valentina Fortunato o la protagonista del film di Wilder “Sunset Boulevard”.  Le regine trascinano sul palco i loro mantelli, da qui la parola drag, e ci stupiscono ad ogni numero cantando e ballando, meglio forse di quando recitano, a volte perdono un po’ i tempi ma poco ci importa le amiamo lo stesso. Le ragazze hanno modo di crescere e di essere ancora più grintose e maligne, sensuali e disinibite.
Sinceramente non si può fare a meno di chiederci chi si nasconda dietro piume e stole, palpebre bistrate esageratamente di azzurro o di verde, ciglia voluminose da cui spuntano profondi occhi azzurri o sguardi che afferrano l'attenzione, volant che si spalancano per mostrare lunghe gambe tornite, impreziosite da giarrettiere, e naturalmente sandali con il tacco dodici.
E’ ora di chiudere l’articolo, (ho paura di stare per innamorarmi… spero succeda anche a voi...) che non voleva essere un noioso fatto di cronaca come scriverebbe una snobbina giornalista dei soliti giornali chic and cheap, quelli che contano, per intenderci.  Io non conterò molto… ma  preferisco  essere venuta allo Zelig per vedere le Queen e averle omaggiate con questo pezzo un po' fuori di testa.
Spero mi perdoneranno.
Lunga vita alle Nina's Drag Queen!


Daria D.


Con Alessio Calciolari, Gianluca Di Lauro, Stefano Orlandi, Lorenzo Piccolo

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