19 dicembre, 2015

Andrea Mirò e Alberto Patrucco in "DEGNI DI NOTA Tra Gaber e Brassens". Di Daria D.


Tieffe Teatro, Milano. Dal 16 al 23 dicembre 2015 e dal 28 dicembre al 1° gennaio 2016

“Ma la gente non ha simpatia verso chi segue un’altra via”, Brassens.
Queste provocatorie parole, ingigantite su uno schermo, ci accolgono al Teatro Menotti, diretto da Emilio Russo.  Sono nel posto giusto… ho pensato…
E poi sulla scena si “presentano” Giorgio e Georges, e poi Andrea e Alberto, ma anche Andrea e Giorgio, Georges e Alberto, se cambi l’ordine dei fattori il risultato è sempre lo stesso: uno spettacolo incredibilmente piacevole, intelligente, divertente, direi perfetto, dove quattro personalità si incrociano, si mischiano, si fondono, si amano, sembrano una cosa sola. Nessuna prima donna, perché tutte prime donne (mi scusino gli uomini ma si dice così) che si rispettano, si ascoltano, si fanno eco, e che hanno solo una cosa in testa, anzi nella chitarra, nella voce, nelle parole: offrire al pubblico un bello spettacolo. Che tra l’altro, potrebbe essere la soluzione ideale per il vostro Capodanno. Segnatelo in agenda.
 Patrucco ha fatto un lavoro straordinario nel tradurre i testi di Brassens. Le parole di Georges mantengono tutta la loro forza, poesia, ironia, malinconia, ma senz’altro si arricchiscono della sua sensibilità e musicalità, pur nel rispetto che l’artista lombardo ha per il suo collega d’oltralpe. Il risultato è questo spettacolo di incontri virtuali, perché il palcoscenico è dove si avverano i sogni, dove tutto può accadere, dove non ci sono confini linguistici, mentali, razziali, dove può succedere che Gaber dialoghi con Brassens, Andrea con Alberto o tutto il contrario, tutto capovolto, stravolto, senza seguire una via diritta, prefissata, scontata, borghese. Piacerebbe molto ai due Giorgi.
Andrea Mirò con la sua eleganza da dandy, stupendi i suoi capelli sotto le luci prendono nuance viola e azzurre, suona e canta mentre Alberto dialoga con lei, con noi, perché quello che contraddistingue lo spettacolo è una contaminazione di parole e musica, tutto dosato alla perfezione, eppure così spontaneo, leggero, nonostante la complessità e difficoltà che i due chansonnier hanno dovuto affrontare, e che non pesano però sugli spettatori.
Alberto  ci intrattiene con gli esilaranti epitaffi, le sue ironie e frecciate amare e scherzose sulla vita e nessuno è escluso: i ricchi, i conformisti, i politici, i giovani, la rete che lui definisce “l’orinatoio delle idee”, la democrazia, le banche, la morte,  e le sue parole  e le sue idee sono ovviamente anche  quelle dei due anti-borghesi, anti-conformisti, anti-clericali Giorgi. E la chitarra e la voce di Andrea Mirò smorzano con delicatezza  la satira, a volte, invece, la rinforzano: insomma, un po' bastone, un po' carota.
Ciascuna canzone scelta dal repertorio di Gaber e Brassens è una miscela di profondità e sorrisi, lì dentro c’è tutta la vita, con le sue sfumature, amarezze, desideri, pianti, rivolte, sforzi, eppure Patrucco dice “che la vita è un prestito, non un dono”. E’ vero, poi ci tocca darla indietro, prima o poi.
Si pensa e si ride, non ci annoia mai,  durante i novanta minuti che volano in fretta e che come le cose belle vorresti non finissero e chissà, magari  sarà proprio così, perché sicuramente ci rimarrà qualcosa di  questa esperienza che non è solo musicale, ma molto di più.
“Avanti, avanti, avanti - si può spingere di più- insieme nella vita a testa in su… Ma basta distrarsi la mente- usare il cervello, pensare un istante a qualcosa di bello…”, cantava Gaber.
Un finale ad hoc che ci rassicura, e quando usciamo non possiamo fare altro che guardare in alto, verso le stelle e ringraziare  la razza bastarda degli artisti.

Daria D.


Andrea Mirò e Alberto Patrucco
in
DEGNI DI NOTA
Tra Gaber e Brassens

prima nazionale

scritto da Alberto Patrucco e Antonio Voceri
con
pianoforte e tastiera Daniele Caldarini
contrabasso e basso elettrico Francesco Gaffuri
batteria e percussioni Beppe Gagliardi
musiche di Georges Brassens e Giorgio Gaber
arrangiamenti e direzione musicale di Daniele Caldarini e Andrea Mirò
costumi Pamela Aicardi
regia Emilio Russo

produzione Tieffe Teatro Milano

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