23 ottobre, 2015

Rosalia Misseri. Da "Notre-Dame de Paris” a "Tosca Amore Disperato"... una vita per il canto e non solo. Intervista di Stefano Duranti Poccetti


La sua ascesa era iniziata con “Notre-Dame de Paris” di Cocciante nel 2001, dove interpretava Esmeralda. Poi tanto altro, dal canto fino al teatro, per approdare in televisione e all'opera pop, molto amata dalla cantante, “Tosca Amore Disperato”. Ma ascoltiamo proprio cosa vuole dirci la protagonista dell’intervista, Rosalia Misseri.


Ciao Rosalia, potresti raccontarmi brevemente la tua formazione di attrice e di cantante?

Sono un’autodidatta. Ho iniziato a cantare da piccola nella mia parrocchia d'appartenenza. Non ho mai avuto dubbi sul fatto che da grande sarei diventata una cantante e conseguito il diploma ho pregato, sperato, cercato disperatamente un’opportunità che mi permettesse ciò. Ovviamente non è stato semplice abbattere i pregiudizi di una piccola cittadina della Sicilia. Ricordo che ci fu un periodo in cui la gente pensava che fossi diventata pazza solo perché andavo in giro con le cuffie del walkman per ascoltare musica. Oggi le cose sono cambiate, ricevo molta stima dai miei concittadini che mi seguono affezionati, reputando il percorso raggiunto e la mia tenacia come un apripista per tutti coloro che nella vita vogliono tentare strade come la mia.

La tua fortuna inizia nel 2001, quando vieni chiamata a interpretare Esmeralda in “Notre-Dame de Paris” di Cocciante…

La grande opportunità per me arriva nel 2001 quando dopo tutto un incastro disparato di incontri arrivo come per volere di Dio ad ottenere un provino per l'opera popolare moderna “Notre Dame de Paris” con le musiche di Cocciante e la produzione di David Zard. Superati i vari provini finalmente faccio parte del cast definitivo e da lì inizia il vero duro lavoro che insieme ad un bravissimo regista mi permette il debutto nel marzo del 2002 vestendo i panni della zingara Esmeralda.

Affianchi alla tua carriera di cantante quella di attrice. Sapresti dirmi se ami di più recitare o cantare?

Sognavo di essere solo una cantante, invece l'opera moderna ha richiesto molto di più di una dote vocale. Necessità di gestualità, espressione, mimica facciale - si canta, ma raccontando una storia. Comunque la musica rimane il mio primo e grande amore, anche se una bella parte in un film per il grande schermo non mi dispiacerebbe affatto.

Qual è l’esperienza d’attrice che ti è rimasta più impressa e qual è il personaggio che più hai amato interpretare?

Grazie a “Notre Dame de Paris” ho avuto l'occasione di farmi notare da un altro immenso artista del nostro cantautorato e non solo, ovvero da Lucio Dalla. Lui è stato il mio vero maestro, mi ha affidato le redini della sua bellissima opera pop "Tosca Amore Disperato", seguendomi passo a passo in ogni scena e atteggiamento del personaggio, facendomi diventare per il suo spettacolo un’ottima padrona di casa. A dire il vero, sin dal nostro primo incontro, Lucio aveva notato in me una forte similitudine con la Tosca di Sardou ed effettivamente leggendo il meraviglioso dramma mi sono completamente identificata nella parte di questa donna straordinaria di grande passionalità, che vede l' Amore come unico ideale di vita; Amore che alla fine trionfa, nonostante la tragedia. Non tolgo nulla al bellissimo personaggio di Esmeralda né a quello tormentato e struggente della Monaca di Monza, ma Tosca, proprio quasi per una raffigurazione di me stessa, è il personaggio che più mi scorre nelle vene.

Sei artisticamente completa ed è per questo che nel 2012 sei stata chiamata a “Tale e Quale”! Immagino che lì ti sei potuta esprimere completamente…

Oltre al teatro ho avuto la possibilità di fare tanta televisione, lavorando con Pippo Baudo, con Carlo Conti e tanti altri. L' esperienza che più mi ha divertito è stata quella del "Tale e quale show", dove, oltre ad essere completi artisticamente, viene anche richiesta l'attitudine all'imitazione. Tanti sono stati i personaggi da me imitati, a partire da Loredana Bertè a Dalida, da Caterina Caselli ad Anna Oxa, ma quello che più mi ha appassionato è stato l'inarrivabile Michael Jackson.

Quanto è importante e “invadente” il canto nella tua vita? Ti basta cantare sul palco oppure non puoi fare a meno di cantare anche durante le tue attività quotidiane?

La musica è una costante nella mia vita. Cantare è la mia forma di espressione. Ho la fortuna di farlo per il pubblico ma anche nel mio quotidiano è molto presente, anche perché la voce è uno strumento che va curato e tenuto in allenamento.

Chi è Rosalia fuori dal mondo dello spettacolo?

Rosalia è una persona ipersensibile, molto sofferente delle cose sbagliate del mondo, ma forte di speranza e ricca di valori.

Cosa stai facendo adesso e quali sono i tuoi progetti futuri?

Mi sono appena sposata e se Dio vorrà presto sarò mamma. Quali progetti futuri migliori di questi? Comunque riprenderò a scrivere canzoni e chissà che non esca presto un mio nuovo album.


Curata da Stefano Duranti Poccetti

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