07 settembre, 2015

Luca Ammirati. Una vita per la cultura e la letteratura. Intervista di Stefano Duranti Poccetti


Ciao Luca, innanzitutto, parlami un po’ di te e della tua carriera letteraria. A soli 32 anni sei già stato insignito d’importanti riconoscimenti, puoi parlarmene?

Il mio esordio è avvenuto nel settembre 2012 con il romanzo “I discendenti di Dante”, un thriller di carattere letterario che strizza l’occhio al sommo poeta e alla “Divina Commedia” pubblicato prima, ci tengo a precisarlo, che Dan Brown uscisse con il suo “Inferno”. Questo è stato il punto di partenza che mi è valso due premi nazionali.  Da allora fino ad oggi ho collezionato nove riconoscimenti letterari in ogni campo della scrittura: romanzi, storie brevi e componimenti in versi. Tra i più prestigiosi, ho ricevuto a Roma presso la sede della Commissione Europea in Italia il “Premio Nanà: Nuovi scrittori per l’Europa” per la narrativa, mentre recentemente, in una selezione di oltre 5000 autori in concorso, sono risultato fra i 150 inseriti nell’Enciclopedia della Poesia Contemporanea pubblicata dalla Fondazione Mario Luzi nell’ambito dell’omonimo Premio Internazionale, il più importante in Italia dedicato alla poesia con l’Alto Patrocinio del Presidente della Repubblica e del Senato.


Sei inoltre assessore alla Cultura del comune di Perinaldo, da dove nasce la tua passione politica?

Più che di passione politica vera e propria, parlerei di passione per Perinaldo, il piccolo borgo medievale dell’entroterra del Ponente Ligure noto in tutto il mondo per aver dato i natali all’illustre astronomo Gian Domenico Cassini. Io sono nativo di Sanremo, ma Perinaldo è il paese di cui era originaria mia nonna materna e che pertanto ho sempre frequentato durante l’estate fin dall’infanzia. Inoltre, nel 2013 e nel 2014, ho avuto l’onore di essere invitato a presentare i miei libri presso la Sala Consiliare del Comune. Quando il sindaco uscente Francesco Guglielmi, poi riconfermato, mi ha proposto di candidarmi nella sua squadra per occuparmi degli appuntamenti culturali e della promozione del borgo ho accettato con vivo entusiasmo, anche perché Perinaldo vanta assolute eccellenze e inarrivabili bellezze a dispetto delle pur ridotte dimensioni.  Le urne hanno decretato la mia elezione e successivamente l’investitura della carica di Assessore, così dal 1° giugno è iniziata questa nuova ed appassionante avventura. Siamo reduci da un’estate ricchissima di eventi e di successi, con ottimi risultati anche dal punto di vista della comunicazione.

Quanto è difficile oggi fare politica culturale, in un Paese dove non si crede più nella politica e neanche nella cultura?

È estremamente difficile, ma non per questo bisogna lasciarsi prendere dallo sconforto e gettare la spugna. L’Italia ha tanto da imparare dagli altri Paesi sotto l’aspetto delle politiche culturali, e in questo senso negli ultimi anni sono purtroppo mancati lungimiranza e acume da parte di chi ci governa, dati i continui e sanguinosi tagli al settore. È altrettanto vero, però, che anche i cittadini italiani dovrebbero fare lo sforzo di accostarsi con maggior partecipazione agli appuntamenti culturali proposti dalle nostre realtà: avrebbero la possibilità di scoprire, e soprattutto di non perdersi, delle vere e proprie “chicche” e di contribuire ad evitare che la nostra civiltà vada sempre più allo sbando.

Il comune di Perinaldo si presta a eventi culturali?

Perinaldo ha sempre avuto una spiccata vocazione alla cultura, vuoi per essere “il borgo delle stelle” e la patria di Gian Domenico Cassini, vuoi per l’aura di internazionalità portata dalla vicinanza geografica alla Francia e dai numerosissimi visitatori nordeuropei che la frequentano e che hanno deciso di acquistarvi una casa per goderne le bellezze, il clima, il paesaggio affascinante e uno dei territori che vanta la più vasta biodiversità al mondo. E poi ci sono le svariate eccellenze, come il carciofo di Perinaldo, che fu importato nientemeno che da Napoleone Bonaparte ed oggi è un presidio Slow Food, e come l’Osservatorio Astronomico Comunale “G.D. Cassini” che è fonte di richiamo e risorsa invidiabile a livello internazionale. Perinaldo, in più, ha recentemente ricevuto la Bandiera Arancione, il marchio di qualità rilasciato dal Touring Club Italiano ai comuni dell’entroterra che si distinguono per un’offerta di eccellenza e un’accoglienza di qualità. Il panorama dell’offerta culturale del borgo è sempre stato estremamente nutrito e variegato. Oltre ai nostri musei, dedicati al Cassini e a Napoleone con reperti e documenti storici unici al mondo, possiamo contare su appuntamenti musicali di altissimo profilo: il “Perinaldo Festival”, manifestazione in cui più di ottanta giovani e insegnanti di conservatorio allietano le vie e le piazze del centro storico con esibizione ogni sera di grandissimi nomi e artisti, le rassegne concertistiche internazionali “Agati in concerto” e “Al lume delle stelle”, le giornate del “Troubair Clair” che vedono protagonisti cantanti, coristi e musicisti di fama internazionale. A partire da quest’estate abbiamo inaugurato la Rassegna Letteraria “Libri e scrittori sotto le stelle” che ha ospitato personalità di prestigio come un ex Preside della Facoltà di Psicologia dell’Università di Torino e un Finalista Premio Bancarella, e ci siamo anche regalati un piccolo assaggio di teatro. Infine, naturalmente, non trascuriamo il lato gastronomico grazie ad imperdibili appuntamenti quali la Rassegna Gastronomica del Carciofo di Perinaldo e la Grande Castagnata del mese di ottobre.

Ritornando alla letteratura, hai pubblicato un raccolta di racconti intitolata “L’Espresso Letterario”. Puoi parlarmi della sua gestazione, della sua pubblicazione e dei suoi contenuti?

Genesi e storia dell’opera sono un qualcosa di particolare: “L’Espresso Letterario”, infatti, nasce nel 2013 come settimanale rubrica di racconti sul web. L’idea alla base del progetto è stata quella di provare a riportare in auge questo genere letterario che coniuga brevità, essenzialità e proprietà di sintesi con la capacità di costruire personaggi e immagini immediati. Attuando il tutto al tempo moderno. Il che, ovviamente, significa Internet. E così, su alcune testate online della provincia di Imperia, ho proposto ogni settimana una storia breve sempre differente per argomento trattato, stile e registro linguistico. Una sfida immane quanto stimolante, un esperimento unico ed innovativo in Italia in cui il web si concilia con la carta. Ho tenuto la rubrica per due stagioni, riscontrando gradimento e conquistando via via un sempre più vasto pubblico di lettori internauti. In ragione di ciò “L’Espresso Letterario” ha suscitato l’interesse di un editore ed è diventato un volume cartaceo presentato in anteprima al Salone Internazionale del Libro di Torino e successivamente presso le altre principali Fiere nazionali dell’Editoria. L’antologia cartacea include le storie più belle e amate dal pubblico con l’aggiunta esclusiva di alcuni inediti. La particolarità di questo libro risiede nel fatto che, chi lo legge, trova non una ma ben 18 storie. Trova, in buona sostanza, un piccolo universo fatto di personaggi ed immagini a metà tra la dimensione lirica e la realtà, una fine indagine tra le avventure e le passioni dell’animo umano con alcuni finali davvero incisivi e spiazzanti.

Il libro è stato poi trasformato in uno spettacolo teatrale, detto, non a caso, “L’Espresso Letterario va a Teatro”. Come è stato vedere il tuo testo prendere vita? Ne sei stato soddisfatto?

Ne sono stato ampiamente soddisfatto. La compagnia teatrale che se ne è occupata, l’Accademia delle Muse, ha fatto un lavoro incredibile e le prime recensioni, cosa che non guasta, sono state molto positive. Penso che, per uno scrittore, vedere un proprio testo portato in scena sia un privilegio inenarrabile. Un sogno nel cassetto che per me si è realizzato e che andrà a regalarmi emozioni forti ad ogni nuova replica dello spettacolo.

Quali sono i tuoi futuri progetti da assessore e da letterato?

In qualità di Assessore, c’è l’ambizioso e non facile obiettivo di rendere Perinaldo sempre più l’eccellenza culturale che rappresenta e che ha tutte le carte in regola per rappresentare. E per ottenere ciò la volontà è quella di insistere sulla promozione e sulla diffusione della cultura, intesa  nella sua ampiezza di forme e versatilità: letteratura, musica, arte, teatro e cinema, ma anche eno-gastronomia, sport all’aria aperta, natura, promozione del territorio e delle sue tipicità. Una cultura tesa, in questo modo, a diventare una componente e un biglietto da visita fondamentale per sviluppare il discorso del coinvolgimento turistico. Per quanto concerne la scrittura, beh, c’è sempre qualcosa che bolle in pentola. Per la verità anche qualcosa di grosso, però non aggiungo altro per scaramanzia. Sicuramente, l’auspicio personale è quello di poter continuare a lavorare alle mie opere con lo stesso intatto entusiasmo e che queste continuino a compiere il loro percorso presso la critica e il pubblico.


Curata da Stefano Duranti Poccetti

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