03 agosto, 2015

SONO NATA IL VENTRITRE’. Ridere con eleganza. Di Paolo Leone


Albano Laziale, Anfiteatro Festival, 31 luglio 2015

Quando appare sul grande palco dell’Anfiteatro Festival di Albano Laziale, raggiante come il suo sorriso, con la bellissima scenografia costruita alle sue spalle (una Palermo con tanto di luminarie) e comincia a stuzzicare, a giocare col pubblico ritardatario, si ha subito la certezza di una serata divertente. Improvvisazione, battuta fulminante, naturale simpatia, che non basterebbero però per lasciare una traccia, un ricordo di uno spettacolo. Il pubblico, si percepisce, le vuole bene, la aspetta, pronto a lasciarsi trasportare dalla sua ironia. E Teresa risponde, facendosi arguta e lasciando trasparire un’attenzione comune a (quasi) tutti gli attori comici, verso l’essere umano e i suoi comportamenti nella storia. Un’antropologa della risata.
Comicità sobria, cerebrale, lontana da qualsiasi volgarità, confidenziale, che parte dall’epica dell’Odissea, di cui legge magistralmente le prime righe (ah, se i nostri professori ce l’avessero letta con altrettanto pathos..) per addentrarsi in un’irresistibile, ironica, sferzante satira sociale. Tanto divertente quanto veritiera. Dal rapporto tra uomo e donna nei millenni, Ulisse antieroe per eccellenza, dai tradimenti bilaterali,  alle reazioni condizionate dalla cultura in cui si vive, fino alle famiglie, in particolar modo la sua. Si racconta, Teresa, scherzando sui suoi “traumi” di terza figlia nata in casa, a Palermo, il ventitré  novembre. 

Vola allegramente, come una rondine, sulle sue paure e su quelle di una società che, per un insano istinto di protezione, si dimentica di vivere serenamente. E il confronto con gli anni 70, quelli della sua infanzia, è esilarante. In pochi anni è cambiato un mondo e siamo cambiati tutti con esso. Una società che ha un manuale per ogni sua paura, dove le insicurezze vengono codificate con l’illusione di vincerle. Dove gli educatori hanno perso ogni certezza e sono in balia di coloro che dovrebbero essere educati. La Mannino però non forza mai un concetto, non eccede, non giudica, non sentenzia. Semplicemente, espone i fatti sotto gli occhi di tutti, evidenziandone i lati comici, con uno stile sobrio e con l’aiuto funzionale di uno schermo sul quale vengono proiettate, nei momenti giusti, delle immagini funzionali al suo racconto. Uno spettacolo ben costruito, divertente, delicato, elegantemente lontano dalla comicità sguaiata.  Si va via con la piacevole sensazione di aver incontrato un’amica di sempre, una di noi.

Paolo Leone


Albano Laziale, Anfiteatro Festival, 31 luglio 2015

Bananas presenta: Teresa Mannino in

Sono nata il ventitré, di Teresa Mannino e Giovanna Donini. Regia di Teresa Mannino. Foto di scena: Elena Lanfaloni.

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