05 marzo, 2015

DIVA. Intervista a Lorenza Mario e Max Cavallari. Curata da Chiara Pedretti


In occasione del debutto del musical Diva abbiamo incontrato i protagonisti, molto noti al grande pubblico per le loro apparizioni televisive: Lorenza Mario e Max Cavallari, uno dei due Fichi d’India. Li andiamo a trovare nei camerini del Teatro della Luna ad Assago, appena fuori Milano, prima dello spettacolo.

Insolito vedere Max Cavallari da solo, senza l’amico-socio-fico Bruno Arena: dal 1989 sono i Fichi d’India. Inconfondibile con la zazzera bionda completamente in piedi, già truccato per il suo personaggio, ci racconta di questa sua esperienza teatrale.

Max, raccontaci di questo spettacolo.

E’ una commedia musicale: mi piace chiamarla così perché il Primo Atto è molto musical, il Secondo molto più prosa. Interpreto Renée, l’assistente-confidente di Annabel, l’anima del Diva: un gay innamorato, che ama molto ma soffre anche molto per i problemi degli altri, e nonostante tutto trasmette gioia. Alla fine sarà lui a spiegare cosa siano davvero amore e valori. E’ uno spettacolo fatto con amore, autobiografico.
Ho dedicato Da Soli Mai, la mia canzone del Secondo Atto, al mio socio, Bruno: dopo venticinque anni di lavoro insieme, un sodalizio unico e solo la malattia ci ha diviso. Era presente alla prima, e non sapevo che sarebbe venuto, me l’hanno tenuto nascosto per farmi una sorpresa: mi ha applaudito picchiettando con le dita di una mano sulla guancia, non riesce ad applaudire normalmente… Un’emozione indescrivibile, quando sono sceso e sono andato ad abbracciarlo…

A proposito, come sta? Come spesso accade, si ha la notizia ma poi non seguono aggiornamenti.

Meglio. Migliora piano piano… Certo sono cose lunghe. E’ in cura all’ospedale di San Donato, dove c’è anche Lamberto Sposini. Temevo all’inizio potesse cadere nella depressione, dopo una vita frenetica e sempre in movimento, lasciarsi andare… Invece sta reagendo e ne sono felicissimo.

Chi è Renée, il tuo personaggio, per Max Cavallari?

Non ho preso spunti da altri od altro per interpretarlo. E’ un gay creato da me stesso, ci ho messo molto del mio. Ho fatto anche un grosso lavoro sulla parte attoriale, anche perché è bello azzardare cose nuove, diverse da quello che si è abituati a fare. Ogni volta che salgo sul palco provo grandi emozioni… Come se fosse la prima volta! E’ la mia prima esperienza in questo tipo di spettacolo, dopo venticinque anni di Fichi: ora sono un “fico” più maturo, e il teatro permette di andare avanti, di vivere. Non si può fare il comico tutta la vita… Ormai poi ci sono troppi programmi comici che non fanno assolutamente spettacolo. Mancano le scenette, nessuno più si avvicina all’avanspettacolo. Non c’è più nulla di nuovo. Ormai dopo quattro ore che guardo la televisione… La accendo!

Come ti sei trovato a lavorare con Lorenza Mario?

Benissimo, abbiamo un feeling incredibile, ci capiamo al volo. Per vincere bisogna essere una squadra, si vince insieme, si vince se si resta uniti.


Lontana ormai da anni dalla televisione, Lorenza Mario è più bella ed in forma che mai. Danzatrice di solida formazione classica e contemporanea, dopo un inizio in una compagnia di danza e poi in teatro, debutta in televisione nel 1992 e ci rimane fino al 1999: Acqua Calda, Il Grande Gioco dell’Oca, Buona Domenica, Re Per Una Notte, Fantastica Italiana, Rose Rosse del Bagaglino, Domenica In. Dopo quest’ultima, una carriera a tutto teatro fra prosa, musical e danza. Su tutti, Tributo a George Gershwin con Christian De Sica e Manuel Frattini e Chicago dove è Velma Kelly, senza far assolutamente rimpiangere Catherine Zeta-Jones, anzi. Ora è Annabel, la responsabile del Diva, a volte autoritaria ma affezionatissima al suo locale ed alle persone che ci lavorano. Una dura dal cuore tenero.
Sempre uguale, dal sorriso aperto e dolce, in fase di preparazione, ci racconta la sua Annabel.

Lorenza, dalla televisione al musical.

Vero. Tributo a George Gershwin è stato il mio primo spettacolo arrivato in un momento in cui stavo facendo televisione. Il teatro è un sogno per una ballerina; ma non posso dire che la televisione non mi manchi. Mi trovo molto a mio agio sul palco, ma la televisione mi ha insegnato tantissimo: davanti ad una telecamera sei assolutamente in vista, non puoi permetterti errori… Soprattutto in una diretta.

Il musical quindi ora è parte di te.

Il musical richiede una formazione completa: danza, canto e recitazione. Ho iniziato a studiare danza da bambina; per il canto, ho avuto mia madre che ha sempre cantato a me ed alle mie sorelle quando eravamo piccole; io stessa cantavo nel coro della chiesa… Ho anche uno zio che dirige un coro alpino! La recitazione è arrivata per ultima, ma ho avuto la fortuna di affiancare dei mostri sacri come Christian De Sica, Luca Barbareschi, Pippo Franco, Leo Gullotta…

Chi è Annabel per Lorenza?

Ho letto il copione e mi è piaciuta moltissimo: un personaggio stravagante, dalla personalità forte, controcorrente, che punta all’interiorità. In questo spettacolo si affrontano temi sociali molto d’attualità e molto discussi: l’omosessualità, le madri singles, le gravidanze inaspettate… Il regista, Renato Giordano, è stato bravissimo a guardare alla persona, senza alcun pregiudizio! Tocca temi scottanti con molta maestria. Annabel si batte come un leone per sua figlia, anche se… Beh, c’è un colpo di scena che non vi svelo!

Uno spettacolo su…

Sul rispetto. Innanzi tutto sul rispetto. Rispetto per l’amore, l’amicizia, la diversità. Diva è sinonimo delle persone che hanno il coraggio di vivere i propri sentimenti e la propria vita fino in fondo.


Curata da Chiara Pedretti

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