Roma,
Teatro Quirino (via delle Vergini) Dal 24 febbraio al 15 marzo 2015

Il finale sarà inaspettato, amarissimo e cinico. Una satira solo apparentemente scollacciata, che non fu accolta benissimo al suo esordio, ma che invece fa brandelli del velo perbenista di quella borghesia di inizio novecento e che, ancora oggi, può tranquillamente estendersi all’intera categoria umana. Se possono apparire datati i personaggi disegnati (ad inizio novecento, ricordiamolo sempre!), modernissima è l’analisi tragica dell’essere umano, appena addolcita dai toni umoristici del testo. Che, innegabilmente, si presta a più chiavi di lettura.

La
grottesca ipocrisia della realtà, un faro sull’aspetto farsesco
delle passioni, presunte moralità e virtù prostituite per non
sconvolgere il comune senso del pudore, contrapposizione tra l’idea
di donna e quella di moglie, perdita di dignità mascherata da
perbenismo. L’uomo, la bestia e la virtù è la prova di
come, a distanza di un secolo, si possa parlare ancora oggi al
pubblico con le parole di Pirandello. Ma lui era un genio. E’
l’uomo a non essere, di fondo, molto cambiato da allora e non ne
esce bene.
Paolo
Leone
Gitiesse
Artisti Riuniti e Teatro Stabile di Catania presentano: “L’uomo,
la bestia e la virtù” di Luigi Pirandello. Regia di Giuseppe Di
Pasquale.
Interpreti:
il trasparente signor Paolino: Geppi Gleijeses; Capitano Perella:
Lello Arena; la virtuosa signora Perella: Marianella Bargilli; Dott.
Nino Pulejo/Signor Totò: Mimmo Mignemi; Rosaria/Grazia: Renata
Zamengo; Nonò figlio dei Perella: Vincenzo Leto.
Costumi
di Adele Bargilli; Scene di Paolo Calafiore; Musiche di Mario
Incudine; Luci di Luigi Ascione.
Si
ringrazia l’ufficio stampa del Teatro Quirino nella persona di
Paola Rotunno.
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