11 dicembre, 2014

“Oltre i verdi campi”. Otto uomini, una scelta, un destino da affrontare. Di Paolo Leone


Roma, Teatro dei Conciatori. Dal 4 al 21 dicembre 2014

Una radura in un bosco. Odore di terriccio, di muschio, di foglie ed erba calpestate. Una notte di attesa. L’angoscia per la battaglia dell’indomani. L’equipaggio multietnico di un carro armato inglese dovrà affrontare, oltre l’attesa, anche la lacerante divisione tra la certezza della morte o la possibilità di tirarsi indietro in quella che, si scoprirà, sarà una vera e propria imboscata, una battaglia inutile per le sorti del conflitto. Dovere o ragionevolezza. Terrore o senso dell’onore. Ognuno degli otto apporterà il proprio punto di vista, razionale, religioso o spirituale che sia. Perché, forse, la realtà, la verità, sono l’insieme di infiniti punti di vista. Oltre i verdi campi, in scena al Teatro dei Conciatori di Roma, è il verosimile spaccato di una notte in un accampamento durante la prima guerra mondiale.
Un testo e un’ambientazione scenica (quest’ultima stupefacente, di Annalisa Milanese) che ben restituiscono allo spettatore il senso claustrofobico del momento, pur essendo rappresentato in un bosco. Non si vede il carro armato, ma il bivio, anche esistenziale, di fronte al quale si trovano gli otto soldati, è quanto mai simile ad una trappola di acciaio. Vita, morte, bugie e verità, sangue e carne, macello preordinato a tavolino, in bilico tra Sacre Scritture e pragmatismo scientifico. Diretti verso il “momento in cui tutto incontra il suo contrario: l’apocalisse”. Agnelli consapevoli di esserlo. La decisione, l’ultima esercitazione prima del sacrificio. Oltre i verdi campi, di Nick Withby, è una pièce di affascinante realismo, condotta dalla bellissima e raffinata regia di Georgia Lepore, che ne ha curato i minimi particolari. Qualche perplessità, del tutto personale, sul testo che non sempre è perfettamente fruibile, ma senza dubbio lo spettacolo è interessante e gli interpreti molto credibili e in parte, dal primo all’ultimo.

Dai Campi Elisi di greca e romana memoria, ai Verdi Campi di Nick Withby, l’eterno dilemma dell’uomo di fronte all’assurdità della guerra. Per tentare di andare oltre.

Paolo Leone



Georgia Lepore e Sycamore TCompany presentano: Oltre i verdi campi, di Nick Withby.
Traduzione di Francesca Silveri e Georgia Lepore; Regia di Georgia Lepore.
Con: Alessandro Averone, Sonia Barbadoro, Alberto Basaluzzo, Michele Cesari, Federico Lima Roque, Gianluca Pantosti, Cristiano Priori, Marco Quaglia, Gabriele Sabatini, Mauro Santopietro. E con Antonio Serrano.
Aiuto regia di Emanuela Liverani; Scene e Costumi di Annalisa Milanese; Trucco di Lucia Pittalis.
Lo spettacolo ha il patrocinio del British Council e della Struttura di Missione per gli anniversari di interesse nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.


Si ringrazia l’ufficio stampa del Teatro dei Conciatori nella persona di Maya Amenduni

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