24 novembre, 2014

“Sogno di una notte di mezza estate”. Il sogno dell’attore, la magia del teatro. Di Paolo Leone


Roma, Teatro San Paolo (via Ostiense 190). Fino al 7 dicembre 2014

Sfida pericolosa quella di metter mano ai grandi classici del teatro. Anche quando non vengono stravoltI da cervellotiche interpretazioni e bizzarre messe in scena, si rischia di non essere all’altezza del testo. Discorso che riguarda soprattutto gli attori scelti per interpretarlo. Nel caso dell’edizione del Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare, adattata, diretta e anche interpretata da Ester Cantoni, in scena al Teatro San Paolo di Roma fino al 7 dicembre, la sfida si può dire superata con entusiasmo.  La magia del teatro, di per sé sempre valida, in questo caso assume i contorni di una raffinata fiaba. Di un sogno, appunto, ottimamente rappresentato in tutte le sue forme: attoriali, registiche e scenografiche

Otto bravissimi attori che con l’ausilio delle scene e dei costumi ormai ben noti di Clara Surro e di una regia perfetta nelle scelte dei movimenti scenici e dei ritmi sostenutissimi, trasportano il pubblico, rapito, nel sogno d’amore del Bardo, tra folletti, magia, fatati boschi e crude realtà. I sogni, d’amore o d’attore, si realizzano nel tempo sospeso e onirico del bosco. Soltanto lì saranno prima complicati e poi risolti i tormenti amorosi di Ermia, Lisandro, Elena e Demetrio, in fuga da una realtà che decide per conto loro. Soltanto nel bosco Oberon e Titania, rispettivamente Re degli Elfi e Regina delle Fate, ritroveranno l’armonia perduta non prima di aver creato confusione grazie ai servigi di Puck, folletto dispettoso e distratto. E dove, se non nel bosco, gli artigiani possono mettere in piedi la loro strampalata commedia di Piramo e Tisbe per compiacere Teseo e Ippolita, Duca di Atene e Regina delle Amazzoni, in procinto di sposarsi ?
“Gli amanti e i pazzi hanno la mente feconda” e feconda è anche l’inventiva della Cantoni che utilizza i suoi attori in più ruoli, femminili e maschili, in un esercizio faticosissimo ma riuscito alla perfezione, senza perdere un briciolo di ritmo e credibilità. Il teatro è magia, è sogno. In questa commedia il teatro nel teatro, rappresentato dagli spassosissimi artigiani, ci ricorda che sono gli attori i privilegiati, ma forse anche i dannati nel magico bosco teatrale. Deputati a sognare e a trasmettere il proprio sogno al pubblico,  ora come allora. In una magia senza tempo. Dormono, nel finale,  gli artigiani -  attori sul palcoscenico  e Puck, solo lui, ci sussurra che “Se noi ombre vi abbiamo irritato non prendetela a male, ma pensate di aver dormito, e che questa sia una visione della fantasia…noi altro non v’offrimmo che un sogno.”
Quel che offrono gli attori bravi, ogni volta, con la loro arte. Come stasera.

Paolo Leone


Compagnia dei Borghi presenta:
Sogno di una notte di mezza estate, di William Shakespeare.
Con: Giancarlo Fares; Giuseppe Renzo; Ester Cantoni; Cristina Golotta; Donatella Barbagallo; Michele Falica; Matteo Milani; Chiara Della Rossa.

Disegno luci e musiche originali di Bruno Ilariuzzi; Scene e costumi di Clara Surro; Regia: Ester Cantoni, Aiuto regia di Patrizia Grossi; Scenografica: Leonardo Costruzioni; Tecnico luci: Massimo Sugoni.

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