12 ottobre, 2014

"REFUSI – combatti l’ignorantezza”. Uno sguardo attento alle brutture del mondo, refusi del nostro vivere. Di Paolo Leone


Roma, Teatro Roma. Via Umbertide 3. Fino al 26 ottobre 2014

I refusi sono fastidiosi per chi legge, ancor più per chi scrive e se ne accorge in seguito, una volta stampati. Irreparabili, condannati all’immobilità invariabile, testimoni muti di una disattenzione, di un errore, a volte di ignoranza bella e buona. Ma i refusi sono intorno a noi, non solo sulle pagine di un giornale o di un libro. Siamo noi stessi, la nostra società, le nostre famiglie, le nostre contraddizioni, insoddisfazioni, frustrazioni, ipocrisie. Le insensatezze inestricabili del mondo intero, brutalità che si ripetono da sempre, in un cammino folle che sembra invariabile. E allora può succedere che un essere umano, in un momento di debolezza, perda il controllo e tramuti il suo bisogno di capire, di parlare, di confrontarsi con qualcosa che non sia soltanto la sua solitudine, in un pericoloso multiplo sequestro di persona, sotto la minaccia delle armi. Ricordate “Un giorno di ordinaria follia”, bellissimo film del 1993 con Michael Douglas? “Il pensiero è dolore”, afferma il protagonista cardine di Refusi, Rodolfo Marra (Saverio Marconi) correttore di bozze a riposo.

La nuova commedia di Roberta Skerl, in prima nazionale al Teatro Roma di Via Umbertide, affronta con delicatezza una tematica che è molto più complessa di una messa in scena teatrale e lo fa con il suo solito garbo, armonizzando la drammaticità di fondo, la serietà con cui intelligentemente rimanda all’incipit di tanti fatti di cronaca nera, con una comicità sobria e mai sguaiata, ottimamente portata sul palco dai tre malcapitati nell’appartamento del Marra, i due tecnici dei citofoni interpretati da Fabio Avaro ed Enzo Casertano e la domestica, alias Maria Laurìa. L’autrice si distingue ancora una volta per saper proporre con la giusta leggerezza, necessaria ad una commedia,  un testo che presenta molte sfumature, molti spunti di riflessione, diverse chiavi di lettura, per le quali forse non basta il tempo dettato da un sipario. E’ questa la forza di Refusi: andar via dal teatro e continuare a riflettere. Gli interpreti, in un quadro di bella armonia, dove nessuno prevale sull’altro, riescono a far ridere e commuovere. Magia del teatro fatto bene, dove il momento drammatico viene subito alleggerito da quello ìlare, dove la battuta stempera subito l’atmosfera che si fa pesante. Merito dei bravi attori di questa commedia, a partire da Saverio Marconi, nome storico del teatro italiano, convincente depresso in scena, per continuare col sorprendente Fabio Avaro, bravo nel mutare all’istante i toni brillanti in altri più introspettivi. 

Enzo Casertano è una garanzia in ogni sua apparizione, e conferma le sue note drammatiche vivissime sotto le ceneri di una naturale comicità, mai forzata. Maria Laurìa (bella prova), la domestica ex prostituta che si finge ucraina per poter lavorare, ma che in realtà è di Matera, diverte col suo dialetto a raffica e anche lei, col tratteggio del suo personaggio, è un occhio sulla realtà contemporanea. La regia di Vanessa Gasbarri è una firma d’autore su un quadro solo apparentemente semplice, il segno distintivo di un senso estetico ormai riconoscibilissimo. Movimenti scenici che occupano ogni angolo del palco, armonia d’insieme, gran ritmo e un “quasi” finale, il momento in cui ognuno “spara” ai propri refusi, di appagante bellezza. La somma dei tre fattori (testo, interpretazioni e regia) fanno di Refusi una commedia ben concepita, bene interpretata e ben diretta. Bella anche la scenografia di Katia Titolo e suggestivo l’uso delle luci a cura di Giuseppe Filipponio.  Non temete, il finale non è tragico come il film citato all’inizio della recensione. Commedia da vedere, interessante. Comincia “senza refusi” la sesta stagione del Teatro Roma. 

Paolo Leone


Roma, Teatro Roma. Via Umbertide 3. Fino al 26 ottobre
Pragma srl Presenta:
“reFUSI – combatti l’ignorantezza”, di Roberta Skerl
Regia di Vanessa Gasbarri; Scene e costumi di Katia Titolo; Disegno luci di Giuseppe Filipponio; Musiche a cura di Raffaello Angelini; Assistenti alla regia: Olimpia Alvino, Alessandro Salvatori e Stefano Starna
Organizzazione di Raffaella Gagliano
Si ringrazia l’ufficio stampa della Compagnia nella persona di Andrea Cova



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