26 ottobre, 2014

“JESUS CHRIST SUPERSTAR” COME MAI VISTO PRIMA. Di Chiara Pedretti


Milano, Teatro Arcimboldi. Fino al 2 Novembre 2014

Compie quarant’anni uno dei musicals più amati di tutti i tempi e venti la prima versione firmata da un regista italiano, Massimo Romeo Piparo: Jesus Christ Superstar, in scena al Teatro Arcimboldi di Milano.
Un vero e proprio cult, sulle meravigliose note del numero uno della musica per musical, Andrew Lloyd Webber, e sulle liriche di Tim Rice, che tratta dell’ultima settimana di vita di Gesù narrata attraverso gli occhi del traditore Giuda. Debutta a Broadway nel 1971, rimane in scena circa un anno e mezzo; arriva a Londra, nel 1973, e rimarrà per diciotto anni di fila. Ben più noto il film del 1973, con Ted Neeley (Gesù), Carl Anderson (Giuda), Yvonne Elliman (Maria Maddalena), Barry Dennen (Pilato).
All’epoca l'opera fu bersaglio di numerose polemiche per varie letture che ne sono state date: Giuda mette in dubbio più volte se Gesù sia veramente Dio; una Maddalena un po’ troppo infatuata del Nazareno; la folla che incita alla crocifissione criticata come antisemita; inoltre, nessun accenno alla Risurrezione di Gesù, cardine della fede cristiana. Polemiche e critiche non hanno impedito all’opera di continuare ed avere un successo mondiale fino ad oggi: ogni spettatore può leggerne i significati come preferisce e dare la propria interpretazione, ma rimane una versione musicale corretta della storia del Figlio di Dio, un modo per portarla nel mondo.
Massimo Romeo Piparo è stato il primo a portare in Italia il musical, in lingua originale ma con interpreti tutti italiani: Paride Acacia (Gesù), Olivia Cinquemani/Amii Stewart (Maddalena) e proprio Carl Anderson, il Giuda originale. Ora torna a Milano addirittura con tre dei protagonisti del film, dopo quarant’anni ancora sul palco negli stessi ruoli: Gesù-Ted Neely (71 anni), Maddalena-Yvonne Elliman (quasi 63) e Pilato-Barry Dennen (76).
Neely aveva il ruolo di Gesù scritto nel DNA: lo interpreta prima a Broadway, anche se alle audizioni si era presentato per il ruolo di Giuda, poi viene scelto per il film con l’amico Carl Anderson, scomparso nel 2004. Un Gesù ovviamente invecchiato rispetto al bel ragazzo del film, la voce un po’ scesa di tono ma data l’età e la complessità canora del personaggio, è ancora a dei livelli incredibili. Molto emozionante trovarsi a pochi metri dall’attore visto e rivisto nel film! La Ellimann, cino-irlandese delle Hawaii, ha conservato la sua bellissima voce: ex corista di Eric Clapton, arriva al successo proprio con il film di Jesus, è una Maddalena atipica dal punto di vista fisico con i suoi tratti asiatici, dolce ed esattamente come quarant’anni fa, solo un pochino più in carne. Il più anziano dei tre, Barry Dennen, una vita nel musical e per la musica: compagno di Barbra Streisand, protagonista di Cabaret e poi Pilato dal primo Jesus del 1971 a Broadway! A quasi ottant’anni ha conservato la stessa voce di quando ha debuttato e regge lo sforzo come un ragazzino.
Per tutti e tre, dopo tutti questi anni, non c’è ovviamente nulla da dire sull’interpretazione : una passeggiata, ruoli che conoscono ad occhi chiusi ma che ci fanno capire veramente cosa voglia dire essere un performer da musical. Semplicemente fantastici e giustamente sommersi di applausi.
Accanto ai tre miti, un cast tutto italiano: orchestra dal vivo, trenta artisti sul palco e voci bellissime. Primo su tutti, il Giuda di Feysal Bonciani, 24enne fiorentino, con una somiglianza impressionante, sia fisica che vocale, con il compianto Carl Anderson: perfettamente nel ruolo, non una singola sbavatura né timore reverenziale davanti ai tre “anziani”, il suo è un Giuda cattivo, aggressivo, che tradisce ma poi si pente. Praticamente perfetto. Come lo sono i sacerdoti, Hannas (Paride Acacia) e Caifa (Francesco Mastroianni): per il primo, un’ulteriore conferma dopo essere stato Gesù innumerevoli volte; il secondo, una bella scoperta, dato il ruolo vocale da basso per niente facile. Non male Emiliano Geppetti (Simone), ma riesce decisamente meglio nei ruoli comici. Poco convincente invece Cristian Ruiz (Erode), troppo contenuto in un ruolo che andava esagerato molto di più.
Le coreografie di Roberto Croce sono banali e ripetitive, basate molto più sull’acrobatica che sulla danza, anche se i ballerini sono bravi. Fantastica l’orchestra, diretta da Emanuele Friello.
Nessun’altra produzione italiana in lingua originale può vantare tre diverse edizioni, undici anni consecutivi in cartellone più di mille rappresentazioni in tutta Italia. Per questo, e per non perdersi dal vivo tre miti del musical, da vedere!

Chiara Pedretti


Teatro Degli Arcimboldi
Viale dell’Innovazione 20,  Milano
Fino al 2 Novembre 2014, ore 21.00; domenica ore 16.00

Biglietti da EUR 29,00 a EUR 69,00

1 commento:

  1. L'ho visto e recensito al Sistina di ROma...un'emozione indescrivibile, fantastico!!!

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