26 settembre, 2014

“I conigli non hanno le ali”. La drammaturgia italiana è viva. Di Paolo Leone


Roma, Teatro dei Conciatori (via dei Conciatori 5). Dal 23 settembre al 5 ottobre 2014

Da dove nasce la violenza nelle famiglie apparentemente giuste per i cliché del sentire comune? Fino a che punto una coppia riesce a dosare le piccole, costanti rinunce sull’altare del bene reciproco senza annullarsi, senza cadere in una monotonia pericolosa come una mina antiuomo? Il testo di Paolo Civati, “I conigli non hanno le ali”, induce a queste e molte altre riflessioni, tante quante sono le teste che assisteranno alla sua pièce. Le illusioni giovanili, le pulsioni legittime e i desideri di due anime che si incontrano e decidono, quasi inevitabilmente, di creare una famiglia “perché in fondo è tutto qui”, sacrificando se stessi nel nome di un non meglio precisato amore, di una normalità affrontata con la convinzione di essere speciali, unici, diversi da tutti gli altri.
Lo scontro con la realtà sarà devastante per entrambi, la consapevolezza acuirà il senso di solitudine (sissignori, si può essere tremendamente soli anche in coppia) e di fallimento, lasciando crescere subdolamente una frustrazione e una violenza striscianti, nei gesti, nelle considerazioni, negli atteggiamenti, nel modo di discutere e rinfacciarsi brandelli di vita sedotta e tradita. Le vittime, come purtroppo è normale che sia in questi casi, saranno i figli costretti a “respirare” il disagio e la brutalità dell’ambiente familiare. I figli amati ma incompresi da chi ancora non riesce a capire se stesso. I figli che fanno paura…”che problemi hai?!?” I figli, proiezioni e specchio dei nostri fallimenti. Il povero coniglio della storia, diventa il simbolo della inconscia ribellione e della conseguente aggressività del figlio maschio di Richard e Marianne, la giovane coppia chiusa in se stessa, prologo di un dramma che si consumerà tra le mura domestiche, in un’esplosione di violenza improvvisa ma non imprevedibile.

Il testo di Civati è bellissimo ed inquietante e la scelta di affidarlo in scena a Francesca Ciocchetti e Tommaso Cardarelli si rivela perfetta. Perché una storia come questa, senza adeguati interpreti, rischierebbe di non sortire l’effetto che deve. I due, invece, inchiodano lo spettatore alla poltrona con una tale “violenza espressiva” da farci sobbalzare a più riprese. Una recitazione convincente, potente, accompagnata da movimenti scenici di grande efficacia, un’ora di spettacolo che diventa esperienza toccante, travolgente. Hanno il fuoco sacro negli occhi e con la loro mimica non danno modo di distogliere lo sguardo nemmeno un secondo. Tanto merito anche alla regia, davvero moderna e stimolante sia per il pubblico che per gli attori. Anche sorprendente, come il semplice e suggestivo allestimento con calici di cristallo a segnare il perimetro del palco, in cui cadono gocce d’acqua dall’alto per tutta la durata della rappresentazione, a significare forse la monotonia della vita dei protagonisti, l’incedere impietoso del tempo o, chissà, esistenze che fanno acqua da ogni parte. Il risultato complessivo, in ogni modo, è lodevole e “I conigli non hanno le ali”, alla sua prima nazionale assoluta al Teatro dei Conciatori, è uno spettacolo sorprendente, che induce a riflessioni profonde. Manna dal cielo, di questi tempi!

La stagione ai Conciatori, interessante realtà “off” ormai consolidata nel panorama teatrale romano, è appena iniziata e chi ben comincia… Continua anche l’originale e interessante campagna abbonamenti in ben diciotto modalità, per ogni gusto ed ogni tasca, con il “rimborso” dell’importo in voucher di equivalente valore da spendere in vari esercizi commerciali della zona.

Paolo Leone


“I conigli non hanno le ali”, scritto e diretto da Paolo Civati.
Con: Francesca Ciocchetti e Tommaso Cardarelli

Musiche originali di Valerio Camporini Faggioni

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