05 settembre, 2014

Aria – tra Terra e Cielo. Un viaggio dalla notte dei tempi fino a noi, in un ciclo senza fine. Di Paolo Leone


Roma, Fontanone Estate. Giovedì 4 settembre 2014

Un “essere errante”, viaggiatore nel tempo e nello spazio. Un eternauta, naufrago tra le galassie, arrivato fino a qui, Uomo tra gli uomini, partorito dalle profondità di Terra. Un movimento ciclico, eterno come eterna è la vita, di cui ha ormai capito l’origine e la direzione. Nei suoi racconti, frammenti di una vita vissuta milioni di volte, morta e resuscitata, il ricordo di estasi amorosa tra Ilmatar, figlia del Vento, che attratta irresistibilmente dalle luci dell’irrequietezza delle acque marine, si unisce a loro in amplesso tumultuoso. Come biblica Sapienza, il viaggiatore cosmico racconta. Di lui, di noi, dell’origine di tutto. L’amore, la passione, la tenerezza, la paura, le sue e nostre maschere di Arlecchino il giorno e di Pierrot la sera, uomini e donne senza mai incontrarsi, “in balìa di trasformazioni”. Tutto il viaggio è conoscenza, per approdare alla consapevolezza di essere parte del tutto, senza finire mai del tutto. Aria, appunto, tra Terra e Cielo.
L’ingresso in scena di Gianni De Feo, lui è l’eternauta, è folgorante. Presenza scenica maiuscola, si muove come un gatto circospetto, con movimenti curati, esasperati, dove nemmeno un muscolo è lasciato al caso. Uno spettacolo la sola presenza. Inizia il suo racconto, in una dimensione quasi onirica, aiutato da un uso delle luci magistrale (di Roberto De Leon), che rendono atmosfere rarefatte lasciando la platea nel buio totale, quasi fosse un cielo nero che osserva il proprio cantore. Tutto il racconto è intrecciato e scandito da brani di cantautori italiani e francesi, forse troppi, riuscendo a delineare un filo conduttore che si posiziona veramente tra terra e cielo, tra la fantasia eterea (fino a che punto?) declamata dalla prosa e la dimensione più riconoscibile delle cose di tutti i giorni, nella musica. Teatro canzone, racconto musicale… chiamatelo come volete. Questo spettacolo, di cui è bravissima ed ispirata autrice Mimma Scigliano, e interprete un attore di raffinata preparazione come Gianni De Feo, è un altro fiore all’occhiello del Fontanone Estate (ieri purtroppo al chiuso del Teatro Belli causa tempo incerto). Un momento di altissima qualità. Un viaggio nell’universo, insieme al nostro eternauta che al termine confida… “ora comprendo perché sono, perché siamo… Conosco l’origine e so che non c’è mai fine”. L’Aria di Scigliano, De Feo e Monti (bravissimo pianista in scena) è aria fresca, che fa bene al teatro.


Paolo Leone



Aria – tra Terra e Cielo, di Mimma Scigliano
Con: Gianni De Feo
Al pianoforte: Giovanni Monti
Luci: Roberto De Leon
Scene e costumi: Roberto Rinaldi
Foto di scena: Manuela Giusto

Si ringrazia l'uff. stampa nella persona di Elisabetta Castiglioni

1 commento:

  1. artista straordinario e recensione emozionante. Grazie al Corriere che ci fa scoprire spettacoli "fuori" dai grandi giri!

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