07 agosto, 2014

VIAGGIO ATTRAVERSO L'IMPOSSIBILE - sogni di cinema, a cura di Francesco Vignaroli. Puntata 24: "Il Tram".


IL TRAM                                            ITALIA  1973  50’ COLORE

REGIA: SIRIO BERNADOTTE  [DARIO ARGENTO]

INTERPRETI: ENZO CERUSICO, PAOLA TEDESCO,  PIER LUIGI APRA’

EDIZIONE DVD: SI’, distribuito da RAI TRADE



Il commissario Giordani (Cerusico) è alle prese con una brutta gatta da pelare: una ragazza è stata uccisa su un tram durante l’ultima corsa notturna ma incredibilmente nessuno, né i pochi passeggeri a bordo né i membri del personale, sembra essersi accorto di nulla. In assenza di testimoni oculari, Giordani decide di proseguire le indagini in maniera sperimentale, rintracciando le poche persone presenti al momento del delitto e ricostruendo con il loro aiuto la scena del crimine; i pochi indizi raccolti sembrano incastrare il bigliettaio del tram, ma qualcosa non quadra, così il commissario decide di rievocare l’episodio una seconda volta, ma stavolta di notte e con l’aiuto della fidanzata nel ruolo della vittima…

Il migliore dei quattro episodi della serie televisiva La porta sul buio, ideata e presentata per la RAI da Dario Argento che, oltre a firmare soggetto e sceneggiatura è qui anche regista, nascosto dietro un curioso pseudonimo. Questa prima incursione televisiva argentiana è senz’altro l’opera meno conosciuta del periodo d’oro del regista, quegli anni ’70 nel corso dei quali, sulle orme del Maestro Mario Bava, ha reinventato il thriller all’italiana codificandone e imponendone le maniere (l’assassino con impermeabile, cappello e guanti neri, l’armamentario a base di coltelli e rasoi, le inquadrature in soggettiva dal punto di vista del maniaco, le telefonate minatorie con la voce distorta o in falsetto…), divenute poi irrinunciabili stilemi per la pletora di epigoni che hanno tentato, invano, di eguagliarlo. Il tram ripropone efficacemente, adattandoli per la TV in una sorta di riduzione-bignami, le atmosfere e gli ingredienti tipici dei primi gialli girati dal regista fino ad allora (l’ottimo esordio de L’uccello dalle piume di cristallo, i successivi Il gatto a nove code e Quattro mosche di velluto grigio): suspense, violenza contenuta e spesso solo suggerita, geniale e suggestivo utilizzo delle ambientazioni, presenza di un protagonista coraggioso e determinato a scoprire la verità, alleggerimenti umoristici affidati a macchiette di contorno (come il mitomane che si autoaccusa del delitto), colonna sonora a base di un nervoso e ansiogeno free jazz affidata qui al jazzista Giorgio Gaslini, che raccoglie il testimone da Ennio Morricone per raggiungere poi l’apice nell’epocale Profondo Rosso. Mancano soltanto, per ovvi limiti logistici e di budget, gli innovativi virtuosismi tecnici e le acrobatiche inquadrature diventate un marchio di fabbrica argentiano, anche se il finale all’interno del deposito dei tram deserto rende giustizia alle potenzialità del regista, oltre a costituire un esempio di pura tensione “alla Argento”. Semplice quanto ingegnosa la soluzione del mistero che, come preannunciato nell’introduzione all’episodio dallo stesso Dario Argento, è ostacolata dalla manipolazione della verità, che poi scopriremo essere operata da…non ve lo dico!

L’edizione DVD a due dischi riunisce i quattro episodi de La porta sul buio.


Francesco Vignaroli

Nessun commento:

Posta un commento