23 luglio, 2014

MUSICA POPOLARE ITALIANA. UN PORTALE INTERATTIVO PER FARE CULTURA E IMPRESA. Di Paolo Leone


Il magico suono di una zampogna, suonata da Antonio Giordano (Compagnia Daltrocanto), collaboratore del progetto presentato stamattina presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma, ha aperto la conferenza stampa indetta per il lancio del nuovo portale Musicapopolareitaliana.com. Con perfetta organizzazione, dopo aver ascoltato due brevi brani, il primo della tradizione calabrese e il secondo di quella lucana, i relatori hanno esposto quello che senza tema di smentita appare come una grandissima operazione culturale, prima ancora che imprenditoriale. I numeri sono impressionanti: sul sito www.musicapopolareitaliana.com sono già presenti 15.000 video musicali, 1.500 artisti e band, migliaia di eventi, decine di migliaia di visite giornaliere, una vera e propria Community della musica popolare italiana.
 

Numeri destinati a crescere con questo lancio ufficiale, con gli intenti che ben hanno spiegato ai numerosi giornalisti e addetti ai lavori, presenti nella Sala degli Ospiti dell’Auditorium, Domenico Di Resta e Fabio D’Auria, ideatori del progetto, e soci fondatori della New Media Farm. Quattro le scelte, le sfide lanciate con il varo di questo gigantesco portale. “Dal rapporto stretto tra un prodotto culturale tradizionale – spiega Di Resta – se vogliamo anche stereotipato, e le nuove tecnologie innovative, innanzi tutto. La musica popolare italiana – continua – ha delle precise caratteristiche… non c’è rottura tra chi produce e chi ascolta, non è un prodotto di nicchia. Musica Popolare Italiana è una piattaforma diversa da quello che già possiamo trovare sul web. Non è in concorrenza con gli altri, ma vuole creare un ambiente partecipativo che possa creare nuove opportunità di conoscenza culturale. La seconda scelta di MPI è quella di promuovere, di raccontare il territorio italiano, la sua cultura, perché la musica è una chiave di lettura delle nostre regioni. Con lo sviluppo del portale, dato che siamo anche impresa, si potranno, per esempio, ideare dei pacchetti turistici alla scoperta delle tradizioni musicali regionali e non solo. 

E con questo arriviamo alla terza scelta – continua Di Resta – che è quella di pensare di contribuire ad aprire le nostre tradizioni, far conoscere le orchestre multietniche, essere quindi un ponte tra culture che sono già in relazione tra di loro. L’ultima idea è quella di costruire un modello di impresa che possa sostenere tutto questo, un modello imprenditoriale innovativo, che faccia rete, che cooproduca, che sviluppi marketing, più rivolto ad una comunità che non al singolo soggetto”. A sostegno di quanto detto, il video proiettato in sala sulle potenzialità del portale che si rivolge anche agli Enti Locali, alle associazioni, alle scuole. Veramente un progetto complesso e completo. Per arrivare a questo c’è voluto un lavoro enorme di ricerca, di analisi, che Sabina Minutillo, responsabile Business Development della Triumph Group International (la società partner dell’operazione) ha voluto caratterizzare con tre termini: relazione, emozione e aggregazione. “Relazioni attraverso le emozioni della musica popolare – specifica – Abbiamo scoperto con grande sorpresa che la richiesta di musica popolare era enorme, sul web, ma volevamo capire che tipo di Community dovevamo affrontare. Abbiamo cercato, abbiamo ascoltato. Abbiamo capito che la musica popolare è spesso legata al ciclo delle stagioni, alla religione, alle tradizioni di ogni singolo paese. Attraverso questi contatti, abbiamo tracciato una filiera di microgruppi, di persone, di imprese. Vogliamo essere dei facilitatori, appunto degli aggregatori per tutti quelli che hanno questo interesse. Tutto ciò che è ricchezza – conclude – e diversità, avrà spazio in questo portale.” Fabio D’Auria, dal suo canto, ha centrato il suo intervento sulla valorizzazione del “racconto” che la musica popolare fa di quel che è accaduto e di quel che accade in un dato territorio. Dal paesino più piccolo del Piemonte a quello della Sicilia, la musica racconta l’Italia. “Basti pensare ai gruppi ospitati dagli stabilimenti balneari durante l’estate – porta ad esempio D’Auria – che fanno conoscere le tradizioni culturali di quel posto ai turisti. Dobbiamo – conclude – rispondere ad esigenze di impresa, offrendo servizi a chi ha necessità di proporsi”. 

Il Direttore Business Unit Digital, Gian Marco Bombelli (Triumph Group International), è poi entrato in qualche dettaglio tecnico del portale, spiegando come si stia sviluppando enormemente con l’interazione sui maggiori social e di come all’interno dello stesso portale sia già attivo un sistema di filtraggio per ricerche approfondite e per potersi iscrivere facilmente. Filtri di ricerca destinati ad aumentare col tempo. Ospiti a sorpresa, due giovani artisti, Lavinia Mancusi e Gabriele Gagliarini, che hanno già un loro spazio sul portale, cultori ed esecutori di musica popolare (con il proprio album “Semilla”) e ci è piaciuto il concetto espresso dai due sul made in Italy che non è statico, sulla musica popolare italiana che, già di suo, è una piattaforma che offre opportunità di dialogo, essendo la nostra una cultura formata da tante voci diverse. Insomma, un made in Italy in progress. Suggestivo il finale della conferenza, con un intervento della bravissima Valentina Ferraiuolo col suo tamburo, che dal fondo della sala sino al tavolo dei relatori, ha eseguito un canto propiziatorio (quanto mai opportuno) del territorio di Gaeta. Un breve momento di magia che augura le migliori fortune all’iniziativa, culturalmente importantissima, di questo portale dedicato alla musica popolare italiana.

Paolo Leone


Roma, 22/07/2014 – Auditorium Parco della Musica.

Si ringrazia la Press office & Public relations nella persona di Elisabetta Castiglioni

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