17 maggio, 2014

"Partigiana", di Melania Fiore. Emozioni, sorrisi, dolore in sella a una bici, da Testaccio al Quadraro. Di Paolo Leone


Teatro dell’Orologio, Roma. Venerdì 16 maggio 2014

Vola sulla sua bicicletta, la piccola Lina, sfrontata e leggera in una Roma oppressa dal regime. Girardenga, la chiamavano a Testaccio, per i chilometri che ogni giorno percorreva in sella, pedalando con forza e allontanando così le ingiustizie quotidiane divenute ormai triste abitudine. Ma lei non si abitua, no, conserva la passione per la vita con incoscienza, continuando a sognare, come sarebbe giusto per ogni ragazza della sua età. Attività quanto mai invisa ai regimi dittatoriali. Allegra, pulita, semplice, ruspante “maschiaccia”, incontra l’amore quasi per caso, lo stesso che poco prima le farà decidere di diventare una staffetta partigiana in sella alla sua bici.
Un monologo, questo di Melania Fiore, intriso di struggente malinconia, di un dolore sordido. Il dolore di una gioventù, ieri come ancora oggi in tante parti del mondo, tradita, violentata, schiacciata dal potere becero di ogni colore. Presentato in prima nazionale nel 2013 presso il Teatro Lo Spazio di Roma, e messo poi in scena in altre località d’Italia, il monologo emoziona e si arricchisce nel tempo di sfumature, di sentori artistici capaci di alleggerire la drammaticità della storia. Merito di uno studio attento e di capacità interpretative notevoli, con le quali Melania gioca in scena, raffigurando una realtà (non vissuta direttamente) con una difficile ma funzionale, anche divertente, creazione di personaggi-ombra, sue personalissime marionette, che arricchiscono e colorano la storia, regalandole il sapore della quotidianità difficile negli anni del regime fascista. Lei è sola in scena ma i personaggi sono tanti, ognuno ben scolpito dalla penna sul testo e dalla mimica sul palco. Il finale tragico si intuisce quasi da subito, eppure riesce a tenere il pubblico col fiato sospeso fino alle ultime parole. La speranza per una vita più decente, il candore della protagonista Lina nel suo anelito ad una libertà senza rivoluzioni cruente, non saranno risparmiate. 

Il 24 aprile 1944 Lina viene fermata con la sua bici ad un posto di blocco al Quadraro, altro storico quartiere romano, e condotta nelle famigerate celle di Via Tasso. 17 anni, un figlio in arrivo, l’amore appena intravisto, tutto viene spazzato via. Tra sogno e realtà, la partigiana Lina ci parla ancora, ci grida che il suo sacrificio non è stato inutile.
 Melania Fiore, dopo la grande soddisfazione di aver partecipato al cast de “La grande bellezza”, torna ad emozionare al Teatro dell’Orologio di Roma, ospite fuori concorso di un’interessante rassegna off, “Inventaria”, nella serata unica del 16 maggio. Domenica 18 sarà invece tra i protagonisti, con “Tutto il mio amore”, nella maratona teatrale che si terrà al Teatro Italia, nell’ambito del Festival Antimafie e dei Diritti Umani “Dirittinscena”, una grande rassegna di teatro civile. Il teatro non si ferma mai, come la partigiana Lina/Melania sulla sua bicicletta, che sfida lo squallore con il sorriso, pedalando tra gli arcobaleni e le rondini. Ed emozionando con la semplicità di cui sono capaci le attrici vere.

Paolo Leone



Libere Onde Teatro presenta: “Partigiana”, scritto diretto e interpretato da Melania Fiore.

1 commento:

  1. Bellissimo articolo, vince la semplicità della complessità.

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