08 gennaio, 2014

“Garbatella Futbol Cleb” di La Ginestra – Bennicelli. La vita in un cerchio di centrocampo. Di Paolo Leone


Teatro Golden, Roma. Dal 7 gennaio al 2 febbraio 2014

La solitudine dei numeri primi, ma anche l’elogio, la rivalutazione degli stessi, dei dimenticati, degli ultimi, in tutti i sensi. Ultimo è Marco e il suo ruolo, che ormai non esiste più nel calcio moderno, solo da sempre: da ragazzino, da calciatore eternamente in panchina, anche da marito, miseramente tradito. Dimenticato, come i bambini che tenta di allenare in Africa, dimenticato come il “punto e virgola” che non riesce ad inserire nella lettera che da quindici anni tenta di scrivere al suo vecchio amico Tino. Ricorda Marco e racconta, da quel villaggio sperduto in Africa, della sua carriera da calciatore di serie B, ma iniziata sul campo di pozzolana del San Filippo Neri insieme a Tino, i pali delle porte fatte coi maglioni, piedi non proprio educati ma fatti per correre, correre e basta. Un calciatore mediocre, un mediano, di quelli che non fanno la storia, che lavorano più che altro sui polmoni.
Lui non fa parte degli “eletti”, come quei bambini che ora ascoltano affascinati il loro “Marcomediano”. Emarginati anche loro, ma che nella loro naturale allegria consentono a Marco di sentirsi meno solo, come quando da bambino giocava nel rione Garbatella sbattendo la palla contro le saracinesche, trovando compagnia nel rumore fragoroso della lamiera e gli insulti di chi voleva riposare in casa. L’amico Tino percorreva altre strade, fatte di celebrità, successi, mentre lui passava da una panchina all’altra, fino al momento più alto: l’esordio con il Cesena nella partita salvezza contro il Cosenza. La possibilità di dare un senso a tutta la sua triste carriera con il rigore decisivo…riscattare una vita fatta solo e sempre di allenamenti, mai di gioco sul campo.

Michele La Ginestra, con il suo tipico stile trasognato ma brillante, ci trasporta in un racconto bellissimo, anche teatralmente, ricco di dolcezza e ironia, che parla di vita, di amicizia, di amore, di dolore. Il centrocampo è il mondo e l’uomo è da solo, lì in mezzo. E’ supportato in scena da un’originale coreografia (ideata da Laura Ruocco) animata da quattro giovani attori che danno vita e voce alle sagome (disegnate da Camilla Cuparo) che vanno e vengono come i ricordi del protagonista. Una sagace iniziativa, che rende ancor di più il senso della solitudine di “Marcomediano”, che parla e risponde alle sagome e non a chi le muove. Le musiche dal vivo (di Antonio Di Pofi), particolari e ben funzionali, sono eseguite da Federica Rizzo (viola), Carla Tutino (contrabbasso) e Stefano Calderano (chitarra) e la regia di Marafante dà quel tocco di intimismo che aggiunge calore al tutto.

Un testo molto divertente e profondo, che ricorda alla lontana una sua vecchia interpretazione nella commedia “Radice di 2”, per la poesia ed il sentimento struggente che riesce a trasmettere. Si ride, si sorride, si riflette, ci si commuove anche, per questo nostalgico omaggio al grande capitano della Roma Agostino Di Bartolomei, che decise, lui sì, come ben proclama Marco-La Ginestra, “di non essere più”, anche lui dimenticato, vittima delle altrui distrazioni e della propria fragilità.
 Alla fine il suo personaggio completerà la lettera indirizzata all’amico Tino (Agostino), dopo tanto allenamento dell’anima per riuscirci, e il finale va visto e ascoltato perché la poesia della vita non si racconta, va vissuta, lasciandosi travolgere dalle emozioni. Se il calcio, se i rapporti umani hanno ancora oggi un barlume di umanità, di dolcezza, in questo spettacolo Michele La Ginestra ne è il naturale e convincente rappresentante.

Paolo Leone


Teatro Golden, Roma (via Taranto 36) dal 7 gennaio al 2 febbraio.
“Garbatella Futbol Cleb” (mediano di spinta, riveduto e corretto) di Michele La Ginestra e Adriano Bennicelli”
Con: Michele La Ginestra; Federica Rizzo (viola); Carla Tutino (contrabbasso); Stefano Calderano (chitarra)
E con: Emanuel Caserio, Ida Basile, Giulio Benvenuti, Alessandra Micozzi
Movimenti coreografici: Laura Ruocco
Musiche: Antonio Di Pofi
Regia: Roberto Marafante

Grazie all’addetto stampa del teatro Golden, Daria Delfino, per le foto di scena

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