13 novembre, 2013

"Roma – Liverpool 1 – 1" di Giuseppe Manfridi. Emozioni, poesia, teatro: un “kolossal dell’anima”. Di Paolo Leone


Roma, Teatro Ghione. 11 novembre 2013

“Teatro dell’eccesso”. Mai definizione fu più felicemente coniata (dal critico Di Giammarco) per sintetizzare l’arditezza, la ricchezza che giunge appunto all’eccesso di vocaboli e contenuti, della prosa di Giuseppe Manfridi, drammaturgo eccelso. Recitare un monologo di tale complessità, senza cadute di ritmo e in maniera tale da tenere in pugno un teatro prestigioso come il Ghione di Roma, è compito di grandi interpreti, di attori che “prendono in prestito” l’anima dello spettatore e la restituiscono immacolata al termine dello spettacolo.
La scelta di affidare “Roma Liverpool 1 – 1” alle capacità affabulatrici di Paolo Triestino, si rivela illuminata e foriera di successo. Anzi, di trionfo. Portato in scena in prima nazionale la scorsa estate durante la diciottesima edizione di “Fontanone estate”, il testo di Manfridi non è una semplice rievocazione di quella che fu la giornata più esaltante e triste di una tifoseria, la sconfitta (ai rigori) nella finale di Coppa dei Campioni che la Roma subì il 30 maggio 1984.  E’ l’epopea di un’epoca, è poesia, è teatro vero, è immergersi nell’evento da un punto di vista impregnato di cultura classica, di citazioni e di atmosfere che vanno da Shakespeare alla tragedia greca. E’ amore per una città che forse non c’è più, è amore per una ragazza che svanisce all’ultimo istante proprio come la Coppa, è il ricordo commovente e dettagliato di capitan Agostino Di Bartolomei, suicida a dieci anni di distanza da quella notte del 1984 e di altri, umanissimi protagonisti. 

Paolo Triestino, molto emozionato ieri sera, vestendo i panni dell’autore trasporta tutti in un viaggio a ritroso, ventinove anni addietro, e lo fà con un tale trasporto, con una tale capacità recitativa, da coinvolgere, travolgere, affascinare anche il più disincantato tra gli spettatori. Perché proprio questo è il punto: qui non si tratta di tifo, di fazioni, di becere contrapposizioni. Qui c’è il teatro, la difficoltà di ipnotizzare trecento persone che affollano un teatro di lunedì sera, la complessità di mantenere dritto il timone mentre si naviga in un testo talmente ricco da far girare la testa, l’impresa ardua di colpire al cuore anche chi quella notte non l’ha vissuta o magari l’ha vissuta da semplice spettatore, se non da avversario. Il miracolo si ripete, ieri come la scorsa estate. Triestino porta la nave in porto con il piglio del condottiero e la platea diventa la ciurma che, alla fine del viaggio, acclama il suo comandante.  Roma – Liverpool 1 – 1 non è solo il racconto di una finale di Coppa Campioni, è un viaggio nelle emozioni nascoste dentro ognuno di noi, è il sogno, infranto in quell’occasione, di essere campioni nelle nostre vite, almeno un giorno. Emozioni allo stato puro. Chapeau.

Paolo Leone


Teatro Ghione (data unica: 11 novembre)
Roma Liverpool 1 – 1 di Giuseppe Manfridi
Diretto e interpretato da: Paolo Triestino
Aiuto regia: Ariele Vincenti – Assistente alla regia: Francesco Stella
Luci e video: Gabriele Boccacci

Distribuzione: Razmataz / produzione: Neraonda.

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