30 novembre, 2013

Marco Podda: compositore di scena per altre scene. Di Paola Pini


Foto di Tania Troyan
Versatile ed eclettico non soltanto per lo stile musicale o per le molteplici attività che esercita ad alto livello professionale, Marco Podda, compositore e medico specialista in foniatria, si dedica da decenni anche alla direzione corale ideando, anche in questo caso, iniziative degne di nota.
Autore da oltre vent’anni di musica per teatro eseguita nelle più importanti sale italiane ed europee, dirige dal 1993 la Cappella Tergestina, coro da lui fondato, di cui è stato da sempre il vivace direttore artistico e per il quale ha scritto, nel corso degli anni, moltissima musica eseguita in importanti eventi a livello europeo.
Un’associazione musicale autonoma e indipendente, protagonista domenica scorsa di un’importante operazione culturale che dovrebbe avere un più ampio respiro ed essere così proposta altrove, in modo da costituire fonte d’ispirazione per altre iniziative.
Il concerto, offerto alla cittadinanza per celebrare il ventennale dalla fondazione, ha voluto infatti proporre un programma costituito quasi esclusivamente di brani scritti da musicisti triestini, per lo più contemporanei, molti dei quali viventi.
Aperto con un brano del Princeps Musicae, Giovanni Pierluigi da Palestrina, per ricordare i primi passi fatti dal gruppo vocale, si è passati infatti subito dopo al suo contemporaneo Giulio Zacchino, attivo fra Trieste, Venezia e l’Istria approdando, con un salto di quattrocento anni, al XX secolo con Vito Levi, Emilio Busolini, Giuseppe Radole, Aldo Michelini, Giampaolo Coral, Marco Sofianopulo, Marco Podda e Francesco Bernasconi.
È stato così possibile immaginare un ideale dialogo fra chi, nel corso dei decenni scorsi, ha partecipato alla vita musicale triestina proponendo la propria creatività ed azione in più ambiti. Proprio l’eclettismo è la cifra che accomuna questo folto gruppo di artisti, tutti capaci di esprimersi al meglio non solo come compositori, ma anche in qualità di docenti in ambito accademico e non, educatori in senso lato, critici musicali, storici, ricercatori, costruttori di strumenti musicali, esperti della voce e dell’acustica dal punto di vista anche fisiologico e medico. Quasi tutti ebbero per Maestri chi poi sarebbe diventato loro collega, rendendo questo incontro non soltanto teorico, ma reale, concreto, spesso quotidiano. Tutto ciò ha contribuito a formare tanti musicisti triestini, molti dei quali sono diventati con il tempo affermati professionisti.
Alcuni brani proposti nel corso della serata sono stati dedicati a Marco Podda dai suoi colleghi o Maestri. Tra essi, Aldo Michelini, presente al concerto. Il coro ha voluto rendere omaggio a tutti loro per l’opera artistica e didattica svolta con passione e desiderio di condivisione.
È stata anche l’occasione per ascoltare la prima assoluta di “Super flumina Babylonis”, intensa e meditata composizione per coro a 4 voci miste a cappella, scritta da Marco Podda stesso ed ispirata al testo dei salmi 136 e 23, dai quali è stato tratto il testo, cantato parte in latino, parte in ebraico, studio preliminare per l’utilizzo del repertorio corale in una rappresentazione scenica o semi-scenica. Brano importante, complesso, nel quale più linee melodiche e diversi ritmi si alternano, riunendo elementi arcaici con altri completamente nuovi, in un crescendo che poi si spegne all’improvviso, come al risveglio da un sogno.
La Cappella Tergestina si è dimostrata ancora una volta all’altezza dell’impegno richiesto e ha saputo seguire ancora una volta il proprio Maestro con un’esecuzione molto apprezzata da un pubblico che ha gremito la chiesa luterana.
Sono seguiti tre spirituals, tratti dal vastissimo repertorio cantato dal coro nel corso di questi vent’anni e “Cantico” di V. E. Sojo. Tra i presenti moltissimi ex coristi, alcuni dei quali hanno voluto partecipare nuovamente all’attività della loro vecchia ensemble cantando gli ultimi due brani in programma. Hanno saputo dare così ulteriore significato ad una serata già ricca di emozioni grazie alla musica, all’esecuzione magistrale e all’occasione.
Presenti all’evento tanti bambini, che hanno seguito il lungo concerto attenti ed in silenzio, rapiti dalla magia suscitata dalle note cantate, a dimostrazione che quando si sa condividere in modo vero e sincero una passione profondamente sentita, anche la musica cosiddetta seria può essere accessibile ed apprezzata con gratitudine a qualsiasi età.

Paola Pini

Nessun commento:

Posta un commento