21 ottobre, 2013

Sesta e ultima serata per la sezione teatro della IX edizione del Festival del corto, diretto da Gianmarco Cesario, “La Corte della Formica”, al Teatro Bellini di Napoli. Di Francesca Saveria Cimmino


Si ricorda che oggi 21 ottobre vi sarà la rassegna La Corte della Formica Movie presso il Multicinema Modernissimo, il 23 ottobre la replica della proiezione dei corti, presso l’Associazione culturale Il Clubino e il 28 ottobre la serata Gran Gala di premiazione, condotta da Antonio Mocciola e Veronica Rega, nuovamente al Teatro Bellini di Napoli.
Foto Flaviana Frascogna
In gara: Una lettera di colore viola, di Luca Di Tommaso; Il mamoto, di Carla D’Alessio e Trash Express, di Luigi Cesarano.
Una lettera di colore viola, scritto e diretto da Luca Di Tommaso. Gli interpreti: Margherita Romeo, Roberto Soldatini e Luca Di Tommaso. Lo spettacolo è stato tratto dall’opera di Josè Saramago “Le intermittenze della morte”. La signora Servitrice Morte si avvicina al palco nascosta da una tunica con cappuccio nero che ne lascia trasparire solo il viso, o per meglio dire, il cranio. In prossimità delle quinte vi sono, da un lato, un comodino con una radio e un telefono, dall’altro, un letto. Al centro, sul fondo, un uomo che suona il violoncello. La Servitrice Morte attende che il musicista si addormenti per prendersi gioco di lui e deriderlo, ma pur sempre in maniera delicata e leggera. In sottofondo, la radio trasmette “Gracias a la vida” di Violeta Parra. Una chiara scelta ironica e paradossale. Poi d’improvviso tutto cambia: ecco che ci si ritrova ad un concerto durante il quale l’interprete, di spalle al pubblico, è illuminato da una luce calda e intensa. Ad assistere alla sua performance c’è la signora Morte, le cui sembianze sembrano mutare fino a  trasformarla in una donna algida rischiarata da una fredda luce tendente al blu. Segue il loro incontro e l’innamoramento, che inizia a germogliare udendo le note di Bach. Dunque la morte perde potere dinanzi all’amore, motore di tutte le cose.

Foto Flaviana Frascogna
Il mamoto, scritto da Carla D’Alessio e diretto da Michele Pagano. Interprete: Caterina Di Matteo. Scene: Caterina di Matteo. Costumi: Alfonso Di Matteo. È il 23 novembre 1980: in Irpinia il terremoto colpisce, distrugge e trasforma tutto, o quasi tutto, in polvere e macerie. Trentatré anni dopo è un’attrice nei panni di una bambina a raccontarcelo, ricordarcelo, farcelo rivivere. Proprio come un tavolo rovesciato, dal quale ogni oggetto cade a terra e si frantuma in mille pezzi, allo stesso modo sono stati demoliti tetti, case, e baracche. L’unica speranza è ritrovare, da qualche parte, i propri cari. Lì tra i resti sparsi, la ragazzina cerca la “zietta”, augurandosi che, qualora non dovesse esser sopravvissuta, un monaciello si sia preoccupato di chiuderle gli occhi.
Trash Express, scritto e diretto da Luigi Cesarano. Gli interpreti: Cinzia Annunziata, Eduardo Di Pietro, Valeria Impagliazzo, Adelaide Oliano. Pupazzi: Luca Zecconi; disegno luci: Antonio Florio; make-up: Romualdo Petti. Trash Express è uno spettacolo di cui il sunto della prima parte è stato messo in scena alla Corte ieri sera. 

Foto Flaviana Frascogna
Ne segue una seconda in cui la gravità e il peso dell’argomento sono oggetto di riflessione e non più di risate. “Spazza-tour” è la fabbrica del riciclo all’interno della quale lavorano madre, figlia e zia. Un giorno la piccola Cinzia apre la porta di casa ad un trasportatore di rifiuti e un colpo di fulmine sembra colpirli in pieno. Tra gag e sorrisi, vi sono numerose citazioni: il ragazzo imbarazzato si presenta con un tic, che non può non richiamare alla mente Giorgio Gaber; così come gli oggetti nella loro multifunzionalità non possono non ricordare La febbre dell’oro o L’usuraio di Charlie Chaplin. Dunque, apparentemente solo divertente, ma probabilmente più studiato di quel che sembra, lo spettacolo vuole far ridere dei nostri stessi paradossi.

La giuria popolare premia, per la sesta serata, il corto teatrale “Una lettera di colore viola”.  L’ultima sera i sei corti Microstorie, Tre magnifici scapoli, Le (s)confessioni, Piccolo e squallido carillon metropolitano, redFRIDA e Una lettera di colore viola si contenderanno il premio della giuria tecnica, composta da: Gerardo D’Andrea (Presidente), Claudio Finelli (coordinatore), Roberto Azzurro (attore, regista, drammaturgo), Paolo Coletta (attore, regista, drammaturgo e compositore), Hilenia De Falco (Direttore Artistico di Interno 5), Bianca Nappi (attrice), Francesca Rondinella (cantante, attrice) e Alessandra Stella ( Stella Film).


Francesca Saveria Cimmino

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