01 agosto, 2013

Simona Borioni e Mario Cordova... Insieme su "Le tre rose di Eva 2"! Intervista agli attori. Di Stefano Duranti Poccetti



Hanno due carriere molto diverse, ma gli attori Simona Borioni e Mario Cordova si ritrovano insieme nella serie “Le tre rose di Eva 2”, imminente su Canale Cinque!
Scopriamo questi due attori e facciamolo tramite un’intervista d’ensemble contemporaneamente a entrambi.

Simona, Mario, avete alle spalle un proprio percorso diverso. Potreste per favore sintetizzare in poche parole alle nostre Spettatrici e ai nostri Spettatori la vostra formazione artistica?




Mario: Siamo nel 1980, sono appena arrivato a Roma per tentare di fare questo lavoro. Ho conosciuto la compagna di Stefano Satta Flores, un grande attore di quel tempo e lei mi consiglia di andarlo a trovare in una sala di incisione dove Stefano sta doppiando Deddly Moore nel film “Ten”. Vado. Il direttore di doppiaggio è Mario Maldesi, uno dei più grandi direttori di sempre. Mario avvisa Stefano, che è in sala, (e che non mi ha mai visto in vita sua) che sono arrivato. Lui mi viene incontro e mi abbraccia dicendomi: “Mario come stai, abbracciami! “E rivolgendosi al direttore: “Questo ragazzo è un attore straordinario, fagli un provino”. Sono senza parole! Non mi ha mai visto eppure finge di essere un grande amico, per impressionare il direttore di doppiaggio. Infatti faccio il provino, che va molto bene e, poco tempo dopo, mi chiedono un contratto di esclusiva. Devo tutto a quel grande attore, a quella meravigliosa sceneggiata!

Simona: Ho debuttato al cinema nel film di Laudadio “Persone perbene”. Ero giovanissima. Da quel momento in poi non ho mai smesso di apprendere da tutto ciò che mi circonda.

Ecco, una domanda che mi viene in mente da farvi guardando i vostri curriculum è: che rapporto avete con il Teatro? Vedo infatti che entrambi vi siete dedicati soprattutto a cinema e televisione. Vi piacerebbe o no dedicarvici maggiormente?

Mario: quando fai l’attore a tutto tondo ti trasformi interamente, non sei più tu: un baffo, i capelli impomatati, il vestito giusto ed eccoti negli anni settanta e ora ti chiami Mancuso, boss della mafia. Magicamente non ti muovi più come prima, il gesto è più lento, controllato, lo sguardo fermo e intenso, la tua voce ha inspiegabilmente una timbrica più bassa e il tono è apparentemente più pacato, ma minaccioso. È un modo che mi affascina e mai dire mai. Peccato non si riesca a fare contemporaneamente l’attore e il doppiatore.

Simona: Sono molto legata al teatro. Non a caso una delle interpretazioni alle quali sono più legata è quella relativa al testo di Marguerite Duras, “Incontri segreti”.  Chissà, magari in futuro…

Adesso ho una domanda per Mario, che oltre a essere un attore è un famoso doppiatore. Che cosa significa doppiare per te? C’è un attore che preferisci o che hai preferito doppiare rispetto agli altri?

Mario: Esiste un patto tra il doppiatore e colui che vede un film, un patto non scritto che ha qualcosa di magico e inspiegabile. Pensate: noi andiamo a vedere un film di R. Gere e sappiamo che l’attore sullo schermo è un attore americano, che in quella commedia si chiama Tom Jones e lo vediamo entrare, che so, nell’Empire State Building. Poi l’attore si rivolge a un altro attore e gli parla... in italiano!!!! e per noi è la cosa più normale del mondo!!!! Anzi, se parlasse in americano, salteremmo sulla sedia. Noi siamo convinti che R. Gere stia parlando in italiano, nel momento esatto in cui sta muovendo la bocca. Ecco, questo patto è inspiegabile e magico, come dicevo. Certamente R. Gere. Entrare, diciamo così, nel suo corpo, mettere “la sua faccia sopra la mia” (perché questo fa un doppiatore, sente di parlare con la bocca dell’attore che doppia, si muove con quelle gambe, quelle braccia, sente il cuore e il cervello del “suo” attore come propri), fare tutto questo, dicevo, mi è facile. Ormai, dopo tanti anni che lo doppio, conosco il personaggio: ogni ruga del suo viso, so come respira, come guarderà quella donna, la pausa che farà prima di dire una battuta e così via.
Sono tanti i ruoli ai quali sono legato. Citarne qualcuno piuttosto che altri è difficile.

Una domanda per Simona ora: hai lavorato con molte personalità importanti, sai dirmi quale ti è rimasta più impressa? E puoi dirmi anche qual è il personaggio da te interpretato che più ti è rimasto dentro?

Simona: Devo tantissimo a Giorgio Albertazzi. Un vero maestro per me. Sono molto legata al film “Le ultime cinquantasei ore”.

Potreste dirmi quale è stata nella vostra carriera la vostra esperienza più positiva e, solo se volete, anche quella più negativa?

Mario: Non rimpiango mai quello che faccio. Al massimo mi è capitato di rimpiangere ciò che non ho accettato di fare.
 
Simona: Come detto in precedenza, non posso non ricordare le prime esperienze lavorative. Mi hanno segnato e mi resteranno dentro sempre. Per quanto riguarda le esperienze negative, chiaramente qualcosa c’è, ma come si dice: “dagli errori si impara”, anche se io sono un po’ più lenta.

Chi sono Simona e Mario fuori dal set? Quali sono le vostre passioni? Come amate vivere la vita e la giornata?

Mario: Mario fuori dal set è un po’ come quando è nel set. C’è un po’ di Mario in ogni personaggio che interpreto. Ogni ruolo porta con sé un pensiero, un lato del mio carattere. E forse è proprio questo che mi fa amare il mio lavoro.

Simona: Simona è fragile e autoironica. Amo vedere i film. È la mia più grande passione. Si può dire che vivo nei cinema e coi dvd.

Infine, vorrei sapere da voi riguardo a questa ultima esperienza insieme: “Le Tre rose di Eva”. Come ci siete arrivati? Le sensazioni che provate? I personaggi che interpretate?

Mario: sono molto contento del ruolo che ho interpretato. Il personaggio in questione è stupendo, avvolto in un alone di mistero. E, proprio quest’aria di misteriosità, renderà ancora più avvincente la seconda serie.

Simona: Interpreto Sonia, un’ostetrica, la cui pessima condizione economica in cui versa la porterà all’esasperazione e a compiere un grave atto. Sono sicura che questa seconda serie terrà incollati allo schermo moltissimi spettatori.

Altri progetti futuri?

Mario: A breve girerò un film di Giulio Base con Francesco Pannofino. E non sto più nella pelle all’idea!

Simona: Nell’immediato sicuramente vacanze. Per quanto riguarda l’aspetto lavorativo, tornerò su Canale 5 con “I segreti di Borgo Larici”.


Curata da Stefano Duranti Poccetti

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