20 maggio, 2013

“No –i giorni dell’arcobaleno-” : è ora di cambiare. Di Francesca Saveria Cimmino



Un film di Pablo Larrain sulla fine della dittatura di Pinochet e il conseguenziale ritorno della democrazia; interpretato da Gael García Bernal, (attore protagonista del film I diari della motocicletta), nelle vesti del principale creativo della campagna del “NO” e Alfredo Castro, nel ruolo del suo più acerrimo rivale politico, nonché capo dell’azienda all’interno della quale egli stesso lavora.
Nel 1988 fu indetto un referendum popolare attraverso il quale si sarebbero stabilite le sorti dell’allora Presidente Augusto Pinochet: ovvero se avesse dovuto guidare il Cile per i successivi otto anni. La sua dittatura iniziò con un colpo di stato contro il governo democraticamente eletto di Salvador Allende. Durante quegli anni si contarono circa 3000 oppositori uccisi e orientativamente 600.000 uomini arrestati e tra questi molti torturati. Con il referendum si diffuse nell’aria la speranza di poter modificare qualcosa: anche il fronte del NO ebbe l’accesso quotidiano al mezzo televisivo per uno spazio di 15 minuti. Il partito d’opposizione affidò la campagna a un giovane pubblicitario anticonformista: René Saavedra.




Le strategie elettorali proposte da René riguardavano soprattutto il concetto di democrazia: una democrazia allegra senza soprusi, lotta, sangue e prevaricazione. Una società in cui il cileno non dovesse più temere un connazionale; dove poliziotto e cittadino non fossero più carnefice e vittima ma cittadini, lavoratori, persone aventi gli stessi diritti e in perenne lotta per i rispettivi ideali. “Sin odio, sin violencia” è questo uno dei principi fondanti del pensiero. Ottenere la libertà senza spargimenti di sangue, senza oggetti sacrificali ma solo ricorrendo ad un’unica parola: “NO”.
“Cile l’allegria sta arrivando” è il ritornello dello spot pubblicitario, il logo è un “NO” con un arcobaleno alle spalle. Increduli sulla loro possibilità di vincere una destra compatta e pronta a fare una campagna “sporca”, minacciando e copiando idee altrui pur di non perdere il primato, i ribelli proseguono il cammino con in mente uno scopo e nel cuore un desiderio : liberarsi di Pinochet e tornare a sognare. 
Le elezioni democratiche si conclusero il 14 dicembre 1989 con il 43.04 voti percentuali per il “SI” e 54.68 voti percentuali per il “NO”. Pinochet lasciò ufficialmente la presidenza l'11 marzo 1990. Fu una battaglia al termine della quale l’arcobaleno tornò a splendere in cielo.
Il film, in cui le immagini di repertorio si alternano spesso alle riprese per il prodotto filmico, vuole presentarsi sotto forma di documentario. È questa la ragione per cui la macchina è usata molto spesso a mano senza curare l’eleganza del movimento o il fuoco dell’inquadratura. Tuttavia, sono presenti diverse sequenze con il controluce: interessante e giustificabile qualora l’intenzione del regista fosse stata quella di mostrare anche attraverso il linguaggio tecnico il senso di ribellione e trasgressione.

Francesca Saveria Cimmino

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