18 maggio, 2013

Aspettando “Il Grande Gatsby”. Di Manola Mita


Diretto dall’istrionico australiano Buz Luhrmann, “Il primo passo in avanti fatto dalla narrativa americana dopo Henry James”, così lo definì T.S. Eliot, debutterà sul grande schermo mondiale a metà maggio,  in concomitanza con la sua presentazione al Festival di Cannes.
Cannes che per la sua prima notte sceglie l’America degli anni '20, audace adattamento del classico letterario di Francis Scott Fitzgerald, con non poche aspettative.
La quarta trasposizione cinematografica girata in 3D, racconta le vicende del misterioso miliardario Jay  Gatsby, interpretato dall’ormai affermato Leonardo Di Caprio, diamante di un cast dalle premesse altrettanto brillanti.
La 66esima kermesse francese aprirà dunque i battenti,  tra le  contraddizioni, la tragicità  e la dubbia moralità dell’epoca del jazz, per raccontare uno dei romanzi culto della letteratura americana e mondiale di tutti i tempi.




Presentato fuori concorso nella Sezione Ufficiale, il movie è senza dubbio tra le pellicole debuttanti più attese non solo per la storia di cui è promotore.
L’intero cast artistico infatti,  sembra essere riuscito a ricreare la magia custodita tra le pagine del romanzo di Fitzgerald grazie alla potente e personale interpretazione visiva del suo regista.
L’impeccabile lavoro fotografico realizzato, poi, lo straordinario guardaroba firmato Prada e un’incredibile colonna sonora che fonde la musica contemporanea dell’epoca con l’hip hop, garantiscono un risultato senza precedenti.
In questo modo sembra annullarsi il distacco epocale e sembra crearsi una reale connessione con i personaggi e il loro periodo storico, non così distante dalle contraddizioni dell’epoca moderna.

Manola Mita

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