13 febbraio, 2013

La riscoperta della necessità di pensare. La filosofia come cura dell’indifferenza. Di Claudia Conte


Raffaello Sanzio, Scuola di Atene

Non esistono periodi storici in cui l’urgenza del pensiero sia più forte che in altri.
Pensare rende l’uomo uomo; non c’è distinzione tra quello che gli uomini sono e quello che gli uomini pensano.
La filosofia, nata nell’antica Grecia, come testimonia la stessa etimologia della parola, è “amore per la conoscenza”; più precisamente è quel ramo del sapere che studia i principi e i fondamenti della realtà, i modi della conoscenza, i problemi e i valori dell’agire umano.
Nella società moderna, tuttavia, dove sono sempre più insistenti le immagini devianti proposte dai mass media, dove vengono fornite idee “preconfezionate” con la sola finalità di rendere l’uomo indifferente ai veri problemi, la filosofia perde via via il suo ruolo essenziale, “vitale” per la società.
L’uomo ha subìto il processo di omologazione perdendo la propria originale e singolare capacità di pensare, esprimersi e quindi agire, adeguandosi a modelli accolti e accettati da tutti. È molto più semplice, infatti, aderire ad una idea già data, piuttosto che manifestare la propria personalità riflettendo autonomamente.
Tuttavia, il vero modo per essere cittadini liberi, con un ruolo attivo nella società, è riscoprire la necessità di pensare.
La filosofia è il “libero esercizio del pensiero, che si sottrae a qualunque rigida norma o definizione”(Giorello). È proprio il pensiero, che si fa parola attraverso la filosofia, a costituire l'unico ponte che lega ancora l'uomo alla realtà vera, che offre alla mente quella libertà di pensare che altrimenti le sarebbe negata, che ci aiuta a recuperare quelle funzioni cerebrali che altrimenti andrebbero perdute. “La filosofia è spirito critico”, è “profondamente democratica”(Remo Bodei) perché permette a chiunque di esprimere se stesso e, al tempo stesso, di relazionarsi con l’altro.
 “…Abbiamo sempre più bisogno di filosofia… La voglia di filosofia cresce…” Questa è la riflessione di Mario Baudino, un giornalista, scrittore e poeta, ma uomo come noi, che rivendica l’esigenza primaria di pensare anche e soprattutto in un paese come l’Italia.
Nonostante gli svariati lati positivi propri della filosofia appena esaminati, non è corretto ritenere che il ricorso a questa disciplina sia da solo in grado di risolvere i dubbi e i problemi esistenziali dell’uomo. Spesso, infatti, il percorso dinamico del filosofo per raggiungere il sapere si risolve nel riconoscere e ammettere la propria ignoranza. Tuttavia, ciò che più importa non è il raggiungimento di dati certi e di un sapere assoluto, ma che l’uomo torni ad essere ciò che è: un essere umano considerato in relazione alle proprie caratteristiche intellettuali e morali, capace di dare un senso agli avvenimenti in cui è impegnato, alle idee che gli attraversano la mente, alle passioni che lo impegnano e ai progetti che lo guidano.

Claudia Conte




2 commenti:

  1. Bella e intelligente la nostra Claudia Conte!!!!! Peris

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  2. Brava bell'articolo!!!!!!!!! Adriano

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