17 dicembre, 2011

"Stazione Pirandello, nuntereggae più", troppi viaggi per fermarsi a riflettere

Giovedì 15 dicembre 2011
Teatro Verdi Monte San Savino
Tratto dalle opere di Luigi Pirandello
con Sabrina Dodaro, Toni Allotta, Irma Ciaramella, Gabriele Linari
Regia di Gino Auriuso

Il treno ha fischiato… il dolce suono delle parole di Pirandello, ogni volta una riscoperta e una gioia per le nostre povere orecchie inquinate dalle banalità degli scrittori contemporanei.
Il treno della fantasia ci porta in un viaggio attraverso il mondo dell’autore siciliano: macchinista d’eccezione la follia.
I quattro attori, le quattro ombre sul palco, disegnano la follia come strumento di fuga dalla realtà guidandoci con efficacia attraverso le vite di Vitangelo Moscarda, Ciampa, le Donne (dalla Favola del figlio cambiato), Cotrone ed Enrico IV dove si ritaglia una nota di merito il bravissimo Gabriele Linari.
Tutto finisce con la consapevolezza del povero Belluca che dal suo treno ritorna alla sua vita di tutti giorni, concedendosi ogni tanto qualche viaggio con la mente.
Gli attori funzionano riuscendo anche a sopperire al triste impatto di un teatro vuoto (avrebbero meritato un pubblico più numeroso) e le musiche di Rino Gaetano sottolineano perfettamente i caratteri assurdi dei personaggi.
Lo spettacolo non è riuscito a convincermi fino in fondo: mi è parso uno di quei viaggi organizzati che ti costringono a fare troppe tappe in poco tempo e non riesci a goderti appieno la bellezza dell’esplorazione.
Questo treno si compiace un po’ troppo dei binari dorati tracciati da Pirandello e non trova delle stazioni dove meditare sul viaggio.

Michele Squillace

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