21 dicembre, 2011

“Penthesilea”. “Dolci baci – denti mordaci – ecco la rima”

“Penthesilea” di Heinrich von Kleist (1777 - 1811), è un atto unico teatrale scritto nel 1808, in cui la Passione è la vera protagonista; la Passione con la “A” maiuscola, proprio quella che, arrivata al suo apice, diventa una Guerra, che mette in conflitto Eros e Tanatos.
Heinrich von Kleist (1777 - 1811)
Pentesilea (come traduciamo in Italia) è la regina delle Amazzoni, le mitiche vergini guerriere, che attraverso le guerre fanno gli uomini prigionieri, perché ciascuna trovi il suo amante. Il tutto è ambientato al tempo della Guerra di Troia, che vede scontrarsi greci contro troiani. La regina si innamora perdutamente di Achille e, volendolo a tutti costi, distoglie i greci dalle loro battaglie per la riconquista di Elena, provocando invece una guerra per la conquista di Achille, una distruzione fatta solo per avere lui, senza nessun altro proposito e che quindi desta la disapprovazione anche delle altre Amazzoni. Anche l’eroe greco s’innamora di Pentesilea, tanto è vero che, nel finale, decide di farsi catturare volontariamente dalla regina durante un combattimento frontale (perché la legge delle Amazzoni vuole che si venga alla conquista tramite la guerra), ma qui Pentesilea, avendo tra le mani il suo amore – i due si erano già confessati il loro amore reciproco prima – lo uccide divorandolo e, poco dopo, muore lei stessa, di Amore.
Un finale molto curdo che mette in risalto la violenza a cui può arrivare il sentimento amoroso, tant’è vero che Pentesilea aveva solo l’intenzione di baciare Achille, ma, presa da un sentimento forte e accecante, lo uccide; uccide il suo più grande Amore e il più grande guerriero di tutti i tempi, morto anch’egli per amore. L’Amore può uccidere chiunque: “Dolci baci – denti mordaci – ecco la rima”, dice Pentesilea, che ha trovato la frase che accompagna la vita di ogni uomo. Evidenti anche in questo testo il forte protagonismo e la forte emancipazione femminile, che fanno le donne vincitrici sugli uomini, una vittoria comunque molto triste e cruda, così tanto da portare al suicidio della donna “per metà Furia e metà Grazia”, che tanto sembra certa dei suoi sentimenti: “Lasciate che io faccia quanto ho deciso. Il fiume che dal monte precipita potresti fermarlo, non il tracollo del mio cuore”.

Stefano Duranti Poccetti

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