24 novembre, 2011

La partita di ping pong dei Quotidiana.com


Un uomo e una donna vestiti di bianco, seduti, avvolti da luci forti e azzurre; rimangono fermi, quasi immobili per tutto lo spettacolo: la voce è l’unico strumento tramite il quale parlano delle ossessioni e dei dubbi dell’esistenza. Discussioni religiose, turbe psichiche e sessuali, s’incrociano in un dialogo irreale, quasi interiore e paradossalmente più “umano”. È proprio quest’ultimo aspetto di “Tragedia tutta esteriore”, spettacolo della compagnia “Quotidiana.com”, a essere interessante: la volontà di far parlare l’io intimo dell’uomo e di costruire un dialogo fatto di discorsi che sempre si pensano senza dire mai. È un liberare il crudo, cinico, ironico istinto dell’individuo lasciato spesso soffocare. Gli autori-attori Paola Vannoni e Roberto Scappin, dichiarano che l’idiozia è il fulcro del loro dialogo. Difficile dare una definizione univoca al termine idiozia, ma se la intendiamo come incapacità di comunicare con l’altro limitandosi a uno scambio di banalità, il lavoro dei Quotidiana.com ha raggiunto l’obiettivo. Tuttavia, questo flusso di coscienza a due, pur partendo da buoni presupposti, finisce per deteriorarsi in una commedia cabarettistica, quasi televisiva, in vecchi retaggi del teatro dell’assurdo e in speculazioni già sentite. Alla fine del dialogo gli attori si alzano accennando dei movimenti quasi ginnici: la partita di ping pong – a cui gli stessi costumi e le due racchette argentate in mano alludono – è terminata senza che sia mai stato raggiunto un vero scambio tra di loro. Appunto, una tragedia tutta esteriore. 


Stefano Duranti Poccetti (dal giornale del Kilowatt Festival, 25 luglio 2009)

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