09 marzo, 2016

LO “SCHIACCIANOCI”, NATALE IN RITARDO IN SCALA. Di Chiara Pedretti


Teatro Alla Scala, Milano. Fino al 13 marzo 2016

Torna alla Scala un classico molto amato, Lo Schiaccianoci, stranamente non durante il periodo natalizio; la coreografia è di Nacho Duato, con ospiti Maria Eichwald e Roberto Bolle.
Già presentato la scorsa stagione, ritorna Lo Schiaccianoci con la coreografia di Nacho Duato,che si colloca tra il rispetto per la tradizione e la modernità. C’è tutto quanto ci si aspetti: LA musica di Ciaikovskij, il libretto di Petipa, la favola, le marionette, i regali, l’albero di Natale, Clara ed il suo schiaccianoci che diventerà un principe. L’ambientazione è inizio Novecento però, svecchiata dai pizzi e dai merletti della versione originale.
Siamo alla vigilia di Natale, e la piccola Clara riceve in regalo da Drosselmeyer, un amico di famiglia dall’aura misteriosa e dalla fama di essere un mago, uno schiaccianoci. Una volta addormentata, sogna di venire attaccata da uno stuolo di topi cattivi, ma a difenderla arriva il suo Schiaccianoci, ora diventato un bellissimo principe, che, con il suo esercito di soldatini, sconfigge i topi ed il loro malvagio Re. A celebrare l’evento ed il Principe, un susseguirsi di danze da paesi lontani, con le bambole che si animano dando vita ad una festa da favola, finchè Clara si sveglia e si ritrova con il suo schiaccianoci come l’aveva lasciato la sera precedente.
Ospite nel ruolo di Clara, Maria Eichwald, ex Stuttgart Ballet: kazaka, ma in Germania dal 1994 presso varie compagnie, è una Clara dolce, timida, tecnicamente perfetta anche se non troppo espressiva, caratteristica comune delle danzatrici di scuola dell’Est. Roberto Bolle, ormai eroe nazionale, è uno Schiaccianoci bello e bravo, sempre un po’ freddo dal punto di vista interpretativo, ma impeccabile, come sempre, da quello tecnico. Hanno già fatto coppia diverse volte e si vede: la loro è una bella partnership. Oltre ai protagonisti, una serie nutrita di personaggi: bravo Giuseppe Conte nel ruolo di Drosselmeyer, preciso e convincente; bellissimo il Re dei Topi di Christian Fagetti, tutto potenza ed elevazione. La danza spagnola è affidata a Marta Romagna, non aiutata da un complicatissimo costume con bata de cola, e Massimo Garon; bella Maria Celeste Losa nella danza araba; ben poco di positivo da dire invece sull’esecuzione della danza cinese. Belli anche se non sempre perfettamente sincronizzati i quattro marinai della danza russa; un cameo la danza francese di Alessandra Vassallo e Marco Agostino. Sul corpo di ballo ricadono sempre gli stessi problemi: poca convinzione, poca armonia, molta standardizzazione. Speriamo che il nuovo direttore, Mauro Bigonzetti, noto coreografo contemporaneo, sappia portare un po’ di entusiasmo, tecnica e gusto per fare quello che si sta facendo ai ballerini, svecchiando un po’ anche le mentalità.
Eleganti i costumi di Jerome Kaplan, a cui decisamente piace il rosa, che firma anche le suggestive scenografie. La coreografia di Nacho Duato rispecchia pienamente la sua carriera: classe 1957, spagnolo di Valencia, si è formato prima a Londra, poi da Béjart a Bruxelles e all’Alvin Ailey a New York. Ha danzato con il Cullberg Ballet e con il Nederlands Dans Theater di Jiri Kilian, prima di dedicarsi alla coreografia: minimalista, fresca, concentrata, pronta a incontrare l’eredità del passato ma svecchiata dal carattere antico che porta con sé un’opera che ha visto la sua prima rappresentazione nel 1892.

Chiara Pedretti


Biglietti da EUR 11,00 a EUR 150,00
Teatro alla Scala
Piazza della Scala, Milano
www.teatroallascala.org
Dal 9 Febbraio al 13 Marzo 2016
Pëtr Il'ič Čajkovskij
Libretto di Marius Petipa, dal racconto Der Nussknacker und der Mäusekönig di Ernst Theodor Amadeus Hoffmann, rivisto da Nacho Duato

Corpo di Ballo e Orchestra del Teatro alla Scala
Coro di Voci Bianche dell'Accademia Teatro alla Scala

Produzione Teatro alla Scala

Durata spettacolo: 1 ora e 50 minuti incluso intervallo

Musica Pëtr Il'ič Čajkovskij
Coreografia Nacho Duato

Assistente coreografo e supervisore Zhanna Aiupova

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