06 settembre, 2015

“Un attimo prima”. Bellezza e follia. Di Paolo Leone


Roma, Fontanone Estate. Venerdì 4 settembre 2015

Gli scenari incantevoli, la linea dell’orizzonte segnata dalle cime, le valli, i ruscelli, il verde dei prati, la vita semplice di gente semplice alle prese con l’assurdità della guerra. Guerra di trincea, la prima guerra mondiale. “Non è vivere quello”, anche se fosse giusto. Se lo ripete la ragazza, una delle “portatrice carniche” che insieme ai vettovagliamenti per i soldati in quota, nella sua pesante gerla trasporta l’amore per la vita, per quelle terre incantate, la luce nei suoi occhi e la speranza, chissà, di un amore che fa capolino tra le granate e i colpi dei cecchini. Per una sera, nel chiuso del Teatro Belli (rifugio estivo in caso di maltempo della bellissima rassegna del Fontanone Estate), la pia illusione della frescura montana ha fatto breccia in una Roma ancora torrida. Grazie al bel testo di Paolo Logli, interpretato da una sorprendente Claudia Campagnola nelle vesti della portatrice, con l’ausilio prezioso e suggestivo di Rossella Montanari ai flauti e alle percussioni e con le belle musiche di Enrico Blatti, abbiamo percorso i sentieri montani ancor prima della luce dell’alba in direzione delle trincee, dove gli uomini della valle furono inviati.
Una ragazza dalla disarmante semplicità, con i suoi essenziali pensieri e giudizi, scarni ma giusti. Altrochè se giusti. Il suo racconto, tra preghiere, ricordi e speranze, lega il fondovalle all’inferno del fronte, e si snoda sui sentieri percorsi ogni volta dalle donne come lei. 

Un filo di pensiero affidato alle capacità espressive della Campagnola, perfettamente in parte col suo viso di brava ragazza, col suo “passo” adeguato alla montagna, ai ritmi regolari della vita alpina. Ma quanto amore in quel filo logico, quanta voglia di vita, quanto rispetto per la bellezza della natura e quanta paura di non poterne più godere. La follia dell’uomo che non si ferma nemmeno davanti ad un cielo che mozza il fiato, nemmeno davanti all’immensità di un orizzonte segnato dalle cime millenarie, a suggerirci la nostra pochezza e il nostro passaggio veloce, trascurabile, nello scenario della vita.
Il testo di Logli, tra i diversi  messi in scena e visti in occasione della commemorazione della prima guerra mondiale, ha il pregio di farsi poesia, pur tra il sibilo sinistro del mortaio e lo schiocco del moschetto. L’orrore lo sfiora, ne mostra le ombre. Ma ad emergere è la concreta poesia di una ragazza montanara, abituata alla fatica, ma illuminata dal desiderio d’amore. Per la sua terra, per le montagne, per i suoi prati verdi e rigogliosi. Per un uomo che la spia mentre si lava, lassù in trincea, e che osa la “sfrontatezza” di lanciarle un bacio con la mano, un attimo prima... Un monologo intenso, a tratti commovente, che lascia una sensazione di inevitabile amarezza e qualche riflessione in più.

Paolo Leone


Compagnia della Luna presenta:

Un attimo prima, di Paolo Logli. Con Claudia Campagnola. Rossella Montanari ai flauti e alle percussioni. Musiche di Enrico Blatti. Regia di Norma Martelli.

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