Cortona, Cinema Teatro Signorelli. 20-22 febbraio 2015
filosofia originaria, basata sulla trasversalità e sulla contaminazione dei generi. E’ in quest’ottica che va considerata, come più che pertinente, la partecipazione di due artisti poliedrici e uomini di cultura a tutto tondo quali Roberto Vecchioni ed Enrico Ruggeri, cantautori sì, ma anche scrittori, e quindi pienamente “in tema” con lo spirito multiculturale e “pluralista” della manifestazione.

Tra la manciata di canzoni che l’artista, in buona forma, ha offerto al pubblico con il semplice accompagnamento di un chitarrista, cito almeno l’acclamatissima e inevitabile Luci a San Siro, la toccante Chiamami ancora amore –con la quale ha sbancato a Sanremo 2011-, l’emblematica Sogna ragazzo sogna, la Vincent dedicata a Van Gogh, che ha chiuso la serata, e Le lettere d’amore (il bis), una delle canzoni più rappresentative della commistione tra musica e letteratura (in questo caso Pessoa) che caratterizza buona parte della produzione di Vecchioni, specchio fedele della sua duplice natura artistica di cantautore/letterato.

Veniamo
alla musica: accompagnato dal fedele tastierista Fabrizio Palermo,
Ruggeri ha eseguito alcuni dei suoi successi (rispetto a Vecchioni,
nella scelta dei brani è andato più sul sicuro) con voce sicura e
notevole pathos. Inizio sul velluto, con la celeberrima Il mare
d’inverno, forse la sua canzone più bella, donata in un primo
tempo a Loredana Berté (1983) e poi incisa in proprio l’anno
successivo (nel disco PRESENTE); un altro gradito recupero d’annata
(1986), con la suggestiva Il portiere di notte, cui ha fatto seguito
la recentissima Tre signori (dedicata a Gaber, Jannacci e Faletti),
presentata a Sanremo 2015, dove Ruggeri ha partecipato come ospite;
sempre da Sanremo proviene l’originale Primavera a Sarajevo (2002),
pezzo di chiara ispirazione musicale balcanica nato in seguito a un
viaggio in Bosnia, sul quale il cantante si è soffermato brevemente.
Altra perla di cui si è riappropriato, dopo averla scritta per
Fiorella Mannoia, è la splendida Quello che le donne non dicono,
canzone che, almeno in teoria (come l’autore stesso ha ironicamente
tenuto a precisare), dimostra un’invidiabile conoscenza
dell’universo femminile. E ancora: Peter Pan (dall’omonimo album
del 1991), Contessa (il primo successo di Ruggeri, direttamente dal
repertorio dei Decibel) e, per finire, come bis -ironicamente
annunciato, saltando così la solita trafila costituita da uscita
dell’artista, attesa della chiamata del pubblico, ecc…-
l’orecchiabile Mistero, che gli è valsa la vittoria al Festival di
Sanremo nel 1993... Se ci avete fatto caso, in questi tre giorni
Cortona ha avuto l’onore di ospitare due tra i vincitori meno
“sanremesi” (e questo, per come la vedo io, è un gran
complimento!) del Festival… davvero niente male!
Messa
dunque in archivio (eh, sì: il tempo scorre inesorabile!) questa
edizione invernale numero uno del “CORTONA MIX FESTIVAL”, sento
di poter chiudere con un laconico “BUONA LA PRIMA!”.
Francesco
Vignaroli
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