05 dicembre, 2014

Presentazione del libro “Strani frutti”, di Alma Daddario. Di Paolo Leone


Lunedì 1 dicembre,una giornata uggiosa ha accolto il numeroso pubblico nella libreria Fahrenheit in piazza Campo de’ Fiori, nel cuore di Roma, alla presentazione del libro di Alma Daddario, “Strani frutti”, giunto alla seconda edizione. Condizioni meteo che ben si sono prestate a far da cornice ai racconti brevi della bravissima scrittrice e drammaturga, attratta e appassionata dal genere noir.  Relatore e coordinatore delle letture nel corso della presentazione è stato il giornalista e scrittore Vito Bruschini, che ha tratteggiato le caratteristiche della scrittura della Daddario, sottolineandone la linearità e la brevità, doti che “sublimano e impressionano il lettore”. L’autrice, rispondendo alle domande, ha tenuto a precisare che, per quanto riguarda una ipotetica influenza delle opere di Edgar Allan Poe nella sua scrittura, “non ci ho mai ragionato troppo. E’ stato senz’altro un mio idolo e sono attratta dal noir per quanto riguarda la semplicità di questo stile di scrittura, ma mi sento più che altro sospinta dal mio modo di scrivere per il teatro.”.
Attività per la quale Alma è stata insignita del prestigioso Premio “Stanze segrete” per Siamo tutti libertini, con la regia altrettanto importante di Walter Manfrè, nonché del Premio  “Fondi la Pastora” per Io…ero. Dopo una frecciatina polemica nei confronti degli editori italiani che, contrariamente a quelli esteri, osteggiano gli autori che propongono la forma del racconto breve, e alcune considerazioni sul rapporto tra lei e le tematiche anche dure affrontate nei suoi racconti, Alma Daddario ha lasciato spazio alle voci strepitose degli attori, intervenuti per dar corpo ad alcuni racconti. Alcuni ironici, altri decisamente drammatici, altri ancora divertentemente sui toni della favola. 

Ha iniziato Anna Teresa Rossini che ha dato voce al drammatico La madre di Cecilia, ha continuato Mariano Rigillo leggendo e interpretando, incantando i presenti, Il piscione ed il tremendo Solo mia. Silvia Siravo, figlia d’arte, ha divertito il pubblico interpretando da sola il cinismo di Una coppia affiatata, e poi, insieme alla Rossini e a Rigillo, il divertissement insito ne La strana avventura di Artemisia Fagotti. Interpretazioni bellissime che, come ha giustamente evidenziato l’autrice del libro, hanno la proprietà di “fisicizzare” la scrittura. Magia dei teatranti.

Un libro di racconti brevi, una ventina, che sicuramente sarà ancora più apprezzato in questa sua seconda edizione ampliata e arricchita dalla preziosa prefazione di Aldo Carotenuto e dal commento di Dacia Maraini.


Paolo Leone

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